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Baseball, Canada-Usa: un intero Paese spinge i Blue Jays contro i Dodgers

Redazione
 
Baseball, Canada-Usa: un intero Paese spinge i Blue Jays contro i Dodgers

Lo sport qualche volta è anche una cosa seria, quando - soprattutto se di squadra - è l'incarnazione di un popolo intero. Quindi sarebbe abbastanza scontato dire che la partita di questa notte, che potrebbe attribuire il titolo della Major League di baseball, non è solo uno scontro tra i Blue Jays di Toronto e i Dodgers di Los Angeles, ma ormai, almeno per i canadesi, è una enorme, forse irripetibile occasione per gridare al mondo che, contrariamente a quel che vorrebbe Donald Trump, il loro Paese non è in vendita.

Baseball, Canada-Usa: un intero Paese spinge i Blue Jays contro i Dodgers

Nei mesi scorsi, il presidente americano non solo ha scatenato una guerra commerciale globale, puntando anche al Canada, verso il quale ha deciso tariffe a dir poco sproporzionate e giustificate con numeri smentiti dalle stesse autorità economiche americane, quanto ha insultato i canadesi dicendo che loro non vivono in un Paese che può stare da solo e dicendo, a chiare lettere, di sperare che il Grande Nord diventi il 51/mo Stato americano.

La reazione dei canadesi è forse stata inattesa, avendo loro risposto alle minacce di Trump con un rinnovato spirito nazionale che è tornato a manifestarsi in occasione dell'inizio delle World Series, con la prima partita delle finali celebrata a Toronto, con una cerimonia che ha fatto venire i brividi anche a chi non ama il baseball, ma nella quale è emersa con forza la volontà di non sottostare alle illogiche mire di Trump.

Per questo non sorprende che, in queste ore, tutto il Canada (anche il francofono Quebec, peraltro orfano della sua squadra delle MLB, i Montreal Expos, cancellata anni fa per il basso numero di spettatori) è accanto alla franchigia di Toronto che questa sera, al Rogers Centre Stadium, la nuova denominazione dello Skydome, nella metropoli dell'Ontario, non avrà accanto solo le decine migliaia di persone che la sosterranno dagli spalti (e molte altre staranno fuori dallo stadio), ma milioni di canadesi, anche quelli che non ci capiscono nulla di questo sport, ma che vogliono ''esserci'' nella guerra a Trump.

A conferma della partecipazione del Paese c'è il fatto che "#WANTITALL" sia diventato un hashtag improbabile per un Paese che punta il suo marchio sull'essere umile e gentile.
E' una sfida classica tra la straricca squadra di Los Angeles e i canadesi, che sono partiti con pronostico decisamente avverso (c'era anche chi aveva pensato ad un 4 a 0, in una serie al meglio delle sette partite) e che ora, in vantaggio per 3 a 2, possono sperare nella vittoria finale.

E' una follia collettiva quella che sta percorrendo il Canada che, tutto, sostiene un'improbabile banda di eroi, molti dei quali americani e che forse non comprendono nemmeno cosa siano diventati per tutto il Paese, da est a ovest.
Il sentimento che si coglie in queste ore è racchiuso nelle parole dell'allenatore americano dei Blue Jays, John Schneider: "È bello giocare per un Paese".
E non importa il risultato ora: molti canadesi dicono che i Blue Jays e i loro fan hanno già vinto qualcosa.

Uno dei simboli di questa squadra, che appena lo scorso anno aveva avuto una stagione disastrosa, è un ragazzo, americano, di appena 22 anni, il lanciatore Trey Yesavage, un rookie (cioè alla prima stagione da professionista).
Appena qualche mese fa, Yesavage aveva fatto il suo esordio nel singolo A e, nel giro di poco tempo, ha scalato le gerarchie fino ad entrare in prima squadra. Per chi non mastica baseball bisogna spiegare che il singolo A è, se dovessimo fare un paragone con il calcio italiano, come la serie D. Quindi, in appena poche settimane, Trey Yesavage è passato dal giocare tra i semidilettanti a calcare il palcoscenico più prestigioso di questo sport e nelle due partite che ha cominciato da partente ha sbalordito tutti.

L'abbraccio dei fan a Yesavage è stato di livello superiore, dimostrando che non si tratta di una partita di rancore transfrontaliera, ma di una vera e propria serie "mondiale", con i giocatori di passaporto americano a connettersi con i fan canadesi.

I Blue Jays, poi, hanno il loro giocatore più importante nell'unico canadese della squadra, Vladimir Guerrero Jr, nato a Montreal quando suo padre, l'Hall of Famer Vladimir Guerrero Sr., giocava per i Montreal Expos.
"Mi chiedete se sono pronto? Sono nato pronto, sono nato pronto", ha detto Guerrero Jr. ai fan adoranti al Rogers Centre di Toronto dopo una decisiva Gara 6, nella serie contro i Seattle Marines.
Guerrero Jr., che è cresciuto per la maggior parte della sua vita nella Repubblica Dominicana, è ora un eroe sportivo canadese, indipendentemente dall'esito di questa serie. È diventato un'ispirazione per i fan dei Blue Jays che sono diversi come la squadra e il Paese per cui fanno il tifo.

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