Economia
Banche: dalla Bce un invito alla cautela, nonostante gli ampi profitti e gli ammortizzatori del sistema
Redazione
L'autorità di vigilanza bancaria della BCE invita gli istituti finanziari a essere cauti nonostante i loro solidi ammortizzatori di crisi e i profitti recentemente in forte espansione.
"Guardando al futuro, l'indebolimento delle prospettive macroeconomiche e i cambiamenti strutturali nell'economia richiedono una maggiore vigilanza", avvertono i supervisori bancari della Banca Centrale Europea.
I rischi geopolitici, secondo la vigilanza, vengono spesso prezzati dai mercati finanziari solo nel momento in cui si materializzano. Ciò potrebbe quindi comportare la necessità di una brusca rivalutazione dei rischi e il verificarsi di ulteriori perdite. Secondo l’autorità di vigilanza, nell’anno conclusosi il settore bancario dell’Eurozona si è dimostrato resiliente: ''In media, le banche hanno mantenuto solide posizioni di capitale e liquidità, ben al di sopra dei requisiti normativi''.
Banche: dalla Bce un invito alla cautela, nonostante gli ampi profitti
Le conclusioni dello Srep 2024 (supervisory review and evaluation process, cioè il processo di revisione e valutazione prudenziale, che consiste nel sintetizzare i risultati emessi dall'analisi per un dato anno e nell'indicare alla banca le azioni da intraprendere) sono state illustrate da Claudia Buch, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE (nella foto), nel corso della conferenza stampa svoltasi a Francoforte.
Buch, aprendo l'incontro con i giornalisti, ha detto che i risultati dello Srep ''mostrano che le banche direttamente supervisionate dalla BCE hanno generalmente solidi fondamentali. La qualità degli asset delle banche europee è solida, hanno complessivamente solide posizioni di capitale, buoni livelli di redditività e sono una fonte affidabile di finanziamenti e servizi finanziari per le famiglie e le imprese europee.
Guardando al futuro, le banche dovranno adattarsi a un ambiente in continua evoluzione. Di fronte a rischi geopolitici elevati, cambiamenti strutturali, rischi climatici e ambientali e rischi al ribasso per le prospettive macroeconomiche, una forte resilienza finanziaria e operativa rimarrà fondamentale. Le insolvenze aziendali sono in aumento, il che potrebbe portare a un rischio di credito più elevato. Il settore pubblico potrebbe avere una capacità più limitata rispetto al passato di attutire gli shock avversi. La digitalizzazione dei servizi finanziari sta cambiando il panorama competitivo. Le banche devono quindi rimanere vigili e prudenti per sostenere la propria attività e le proprie operazioni. I loro attuali buoni livelli di redditività offrono loro l'opportunità di rafforzare la propria resilienza''.
''Quest'anno - ha detto ancora Puch - abbiamo compiuto un grande passo avanti per rendere la vigilanza bancaria della BCE più efficiente ed efficace. Abbiamo avviato una riforma completa dello SREP per rispondere ai rischi emergenti in modo più mirato, per semplificare e ridurre la complessità. La riforma sarà implementata nei prossimi due anni".
In base alle rilevazioni della Banca centrale europea, ''le condizioni di liquidità complessive sono rimaste favorevoli. Dopo che la BCE ha avviato un periodo di quantitative tightening, le banche si sono rivolte senza problemi ai mercati per soddisfare le loro esigenze di finanziamento. La quota di finanziamenti tramite depositi è rimasta ampiamente stabile. In generale, le banche hanno un buon accesso ai finanziamenti al dettaglio e all'ingrosso. Tuttavia, alcune banche devono prepararsi meglio a un ambiente con condizioni di liquidità potenzialmente più restrittive. Questo è il risultato di revisioni mirate dei piani di finanziamento delle banche, delle loro capacità di mobilitare garanzie e della loro gestione di attività e passività''.
La qualità degli asset delle banche è rimasta forte. Il rapporto tra prestiti in sofferenza e prestiti totali è rimasto intorno al 2,2% negli ultimi due anni ed è vicino ai minimi storici.
Tuttavia, ci sono segnali iniziali di indebolimento della qualità degli asset, guidati dalle esposizioni al settore immobiliare commerciale e alle piccole e medie imprese (PMI), queste ultime che rappresentano circa il 50% dei portafogli di prestiti delle banche europee. I prestiti in sofferenza stanno aumentando in Austria e Germania e, in misura minore, in Francia, sebbene da livelli molto bassi.
Secondo il lavoro della vigilanza bancaria, ''i bassi livelli di rischio di credito riflettono i solidi fondamentali di famiglie e aziende, ma derivano anche in parte dal sostegno pubblico durante la pandemia di COVID-19 e le crisi energetiche. In generale, la sostenibilità del debito delle famiglie sta beneficiando di un solido mercato del lavoro, di salari in aumento e di livelli di indebitamento in calo. I bilanci e la redditività delle aziende sono rimasti generalmente resilienti nel 2024, grazie anche al calo dei costi di input ed energetici''.
Stanno comunque emergendo sacche di vulnerabilità, ''che riflettono costi di prestito più elevati, crescita più debole e cambiamenti strutturali nell'economia reale. Anche durante la pandemia, quando il PIL è diminuito, le insolvenze aziendali sono diminuite. Da metà 2022, tuttavia, le insolvenze aziendali sono in aumento, segnalando un potenziale futuro deterioramento della qualità degli asset''.
Comunque, la redditività delle banche è rimasta solida, con un rendimento annualizzato del capitale proprio del 10,1% a metà del 2024. I tassi di interesse più elevati sono un fattore chiave: durante il contesto di bassi tassi di interesse, il rendimento medio del capitale proprio delle banche era del 5,5%; in seguito alla normalizzazione dei tassi di interesse, è aumentato al 9,2%.
''La performance futura delle banche - secondo la sorveglianza della Bce - dipenderà dalle prospettive economiche, dalla loro resilienza agli shock avversi, dagli spostamenti della curva dei rendimenti e dal pass-through dei tassi di interesse. La capacità delle banche di contenere i costi investendo al contempo nella digitalizzazione dei loro modelli di business sarà fondamentale per sostenere la redditività. I piani di distribuzione devono quindi essere allineati con piani di capitale sufficientemente lungimiranti che considerino anche gli scenari avversi rilevanti''.
Comunque ''le prospettive di crescita a breve e medio termine restano contenute e soggette a notevole incertezza. La probabilità che si materializzino eventi estremi sembra più alta rispetto a un anno fa. Le tensioni geopolitiche insieme alle crescenti tendenze di deglobalizzazione potrebbero spingere i prezzi dell'energia e i costi del trasporto verso l'alto nel breve termine e interrompere il commercio globale. Le nostre priorità di vigilanza riflettono questa prospettiva di rischio''.