Economia

Prestiti e depositi in crescita, la finanza italiana torna a respirare secondo la Banca d’Italia

Redazione
 
Prestiti e depositi in crescita, la finanza italiana torna a respirare secondo la Banca d’Italia
La dinamica del credito e della raccolta bancaria in Italia conferma segnali di stabilità. Secondo il report Banche e moneta - serie nazionali pubblicato oggi dalla Banca d’Italia, nel mese di settembre 2025 i prestiti al settore privato sono aumentati dell’1,6% su base annua, in linea con il mese precedente. In dettaglio, i finanziamenti alle famiglie crescono del 2,2% e quelli alle società non finanziarie dell’1,2%, segnalando una graduale ripresa della domanda di credito in un contesto di tassi ancora elevati ma in via di stabilizzazione.

Prestiti e depositi in crescita, la finanza italiana torna a respirare secondo la Banca d’Italia

Sul fronte della raccolta, i depositi del settore privato sono aumentati del 3% rispetto a settembre 2024 (dal +2,7% di agosto), mentre la raccolta obbligazionaria è cresciuta del 3,2%, confermando il ritorno d’interesse verso strumenti di risparmio a tasso fisso dopo un lungo periodo di immobilismo.

I tassi sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si attestano al 3,71% (dal 3,67% di agosto), con una netta prevalenza dei mutui a tasso fisso, solo l’11,5% dei nuovi contratti prevede un tasso variabile con periodo di determinazione inferiore a un anno, in calo rispetto al 16,4% del mese precedente. Sul credito al consumo il TAEG medio è pari al 10,24%, sostanzialmente stabile, mentre per le imprese i tassi sui nuovi finanziamenti restano al 3,38%, con un differenziale significativo tra importi inferiori a un milione di euro (4,01%) e operazioni di dimensioni maggiori (3,04%).

Anche sul fronte della raccolta bancaria, la situazione appare in equilibrio, con i tassi medi sui depositi che restano fermi allo 0,63%, confermando la prudenza degli istituti nel trasferire al risparmio la piena discesa dei tassi di mercato. Crescono invece i depositi a durata prestabilita, segnale di un ritorno alla pianificazione finanziaria da parte delle famiglie, dopo anni dominati dalla liquidità sui conti correnti.

Via Nazionale descrive un sistema bancario complessivamente solido, con una raccolta in espansione e un credito che si consolida nei settori chiave dell’economia reale. Dopo la fase di rallentamento del 2023-2024, dovuta al rialzo dei tassi e all’incertezza macroeconomica, i dati indicano una graduale normalizzazione del rapporto tra banche, imprese e famiglie.

Il report mensile della Banca d’Italia conferma infine che la qualità del credito resta sotto controllo, anche grazie alle recenti misure di vigilanza armonizzate a livello europeo. In parallelo, l’istituto ha ricordato che le sofferenze bancarie vengono ora analizzate su base trimestrale, con un focus più ampio sulla qualità complessiva dei crediti deteriorati, in linea con gli standard del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC).
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