L'Argentina è sotto shock dopo che un gruppo di trafficanti ha trasmesso, in diretta streaming, su un gruppo privato di Instagram, l'uccisione di tre giovani dopo, dopo essere state torturate. Brenda del Castillo, 20 anni, Morena Verdi, 20 anni, e Lara Gutiérrez, 15 anni, sono scomparse, dopo essere state attirate in una casa alla periferia di Buenos Aires con la promessa che sarebbero state pagate 300 dollari per aver preso parte a un festino sessuale.
Argentina sotto shock: trafficanti, in diretta streaming, torturano e uccidono tre donne
Invece, dice la polizia della capitale, le ragazze sono state sequestrate e torturate dai trafficanti, che hanno trasmesso gli abusi a 45 persone tramite un gruppo chiuso su Instagram, prima di ucciderle e seppellirle in sacchi di plastica, in un terreno davanti alla casa.
Gli investigatori ritengono che i trafficanti di droga abbiano pianificato gli omicidi come punizione e vendetta, dopo che una delle donne ha rubato un pacchetto di cocaina a uno degli spacciatori, il presunto leader di un gruppo criminale in un quartiere emarginato noto come Villa 1-11-14.
"Stavano cercando di inviare un messaggio: questo è ciò che accade a coloro che ci rubano la droga", ha detto Javier Alonso, ministro della sicurezza della provincia di Buenos Aires, in una conferenza stampa.
Finora, le autorità hanno arrestato due uomini e due donne. Due dei arrestati sarebbero stati ingaggiati dai criminali per ripulire la casa dopo il massacro.
La notizia del crimine ha spinto i parenti delle donne e i gruppi femministi e per i diritti umani a organizzare proteste in tutto il paese, chiedendo giustizia.
"Me l'hanno portata via e voglio che paghino per quello che hanno fatto", ha detto ai giornalisti la madre di Brenda del Castillo. "Voglio che tutti paghino".
Il crimine ha scioccato un paese che non è abituato al livello di violenza dei narcotrafficanti più comune in altri Paesi dell'America Latina, come il Messico, la Colombia e l'Ecuador.
"Quando i narcos usano questo livello di crudeltà – non attaccandosi l'un l'altro o la polizia, ma prendendo di mira le vittime vulnerabili – significa che qualcosa sta cambiando e che i leader criminali stanno cercando di mostrare il loro potere, il che è molto preoccupante", ha commentato Germán de los Santos, un giornalista investigativo che si occupa di criminalità organizzata.
Secondo attivisti e operatori religiosi dei quartieri poveri di Buenos Aires, è ormai evidente l'espansione, nelle aree vulnerabili della capitale argentina, delle organizzazioni criminali che approfittano dell'aumento della povertà e dei tagli ai servizi pubblici sotto il presidente di estrema destra, Javier Milei, per reclutare giovani che stanno lottando per sbarcare il lunario.
"Stiamo vedendo che vaste aree sono state lasciate alla mercé di mafie della droga su piccola e grande scala, che si sono infiltrate e hanno finito per dominare la vita e la coscienza della nostra gente, in particolare dei bambini e dei giovani, instillando una vera cultura della delinquenza e della criminalità", ha detto in un comunicato stampa la diocesi cattolica di San Justo, dove vivevano le donne uccise.
Per la diocesi "quando lo Stato diventa assente", permette a una "cultura della distruzione e della morte di crescere e avanzare incontrollata".