Il pressing costante di Anapa, l'Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione, ha portato a un importante primo risultato per le agenzie assicurative del Sud, vessate dalle richieste dell’INPS di restituzione di contributi previdenziali. Il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, rispondendo a un’interrogazione del deputato di Azione Antonio D’Alessio, ha annunciato un confronto con l’Unione Europea per risolvere le incertezze interpretative sulla misura di "Decontribuzione al Sud e giovani under 36", nata dalla legge di bilancio 2021. “La questione merita attenzione – ha dichiarato il ministro Calderone – e stiamo lavorando per chiarire le norme anche alla luce delle ragionevoli istanze manifestate dalle rappresentanze del settore. Nel frattempo, ci impegniamo a porre in essere tutte le iniziative utili per sospendere le azioni avviate dall’INPS per il recupero delle somme fruite dagli agenti assicurativi.”
La misura, introdotta per sostenere le regioni meridionali e i giovani lavoratori, aveva escluso dalla fruizione i settori bancari e assicurativi. Tuttavia, Anapa ha sempre sostenuto che tale esclusione riguardava le grandi imprese dei due settori, ma non gli agenti assicurativi. “Gli agenti – precisa Anapa – rientrano nella gestione previdenziale dei commercianti e non possono essere equiparati alle imprese assicurative, come erroneamente indicato dal codice Ateco.” Questa sottigliezza interpretativa è al centro della contesa: secondo l’INPS, il codice Ateco non distingue chiaramente tra agenti e imprese, e ciò ha portato all’invio di avvisi di pagamento, spesso corredati da sanzioni pesanti, agli agenti meridionali. Vincenzo Cirasola, presidente nazionale di Anapa, ha ribadito l’assurdità della situazione: “È inconcepibile che gli agenti assicurativi vengano assimilati alle compagnie assicurative o alle banche. Equiparare realtà così diverse è non solo immotivato, ma anche profondamente discriminatorio.”
La battaglia di Anapa si è sviluppata su due fronti principali. Vie legali: L’associazione ha messo a disposizione dei propri iscritti un pool di avvocati esperti in diritto del lavoro, guidato da un noto giuslavorista, per presentare ricorsi sia in sede amministrativa sia dinanzi al giudice del lavoro. Tra le iniziative, anche la proposta di un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea, per un’interpretazione più equa delle norme sugli aiuti di Stato. Vie politiche: Anapa ha intensificato il dialogo con le istituzioni nazionali e europee. Vincenzo Cirasola, accompagnato da Guido Lazzarelli, direttore centrale di Confcommercio, è stato ricevuto a Montecitorio dal sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon e dal presidente della Commissione Finanza della Camera Marco Osnato.“Durante gli incontri – ha spiegato Cirasola – abbiamo evidenziato l’assurdità della posizione dell’INPS, che da un lato chiede agli agenti di versare contributi come commercianti, e dall’altro li considera grandi imprese assicurative. È un controsenso che va chiarito con urgenza.” Sebbene il sottosegretario Durigon abbia manifestato apertura, riconoscendo la necessità di un intervento europeo, il presidente Osnato ha mostrato cautela sull’efficacia della strada dell’emendamento. “Non vogliamo creare aspettative illusorie – ha dichiarato Osnato – ma faremo il possibile per sensibilizzare Bruxelles su questo tema.”
Gli avvisi di pagamento inviati dall’INPS hanno colpito duramente un settore già fragile. Molte piccole agenzie meridionali, che operano in condizioni di precarietà economica, si trovano ora a fronteggiare richieste di restituzione per somme che spesso superano le decine di migliaia di euro. Secondo stime di settore, la controversia coinvolge oltre 50 milioni di euro. Questo potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza di molte attività. “Questa vicenda – ha sottolineato Cirasola – sta mettendo in ginocchio decine di agenzie che rappresentano il cuore pulsante del nostro sistema assicurativo locale.” Anapa ha richiamato un precedente significativo: durante l’emergenza Covid-19, gli agenti erano inizialmente esclusi dalle agevolazioni introdotte con il Decreto Liquidità, ma successivamente erano stati inclusi, proprio per riconoscere la loro natura peculiare. “Non c’è ragione per cui lo stesso principio non debba essere applicato anche in questo caso”, afferma l’associazione. Nonostante l’impegno annunciato dal Ministero del Lavoro e l’apertura di un dialogo con l’Europa, la strada per una soluzione definitiva è ancora lunga. Tuttavia, il presidente di Anapa si mostra moderatamente ottimista: “È un primo risultato positivo che premia la nostra determinazione e il nostro impegno. Ora confidiamo che il governo intervenga per sanare questa grave ingiustizia, evitando di lasciare la questione alla sola magistratura.”
Anapa, insieme a Confcommercio, continuerà a sostenere i propri associati, affinché la decontribuzione possa essere applicata in maniera equa e coerente. Nel frattempo, la sospensione delle azioni di recupero da parte dell’INPS rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per le agenzie coinvolte, in attesa di una decisione definitiva che restituisca dignità e stabilità a un settore cruciale per l’economia meridionale. “Auspico – conclude Cirasola – che la politica, con il supporto delle istituzioni europee, ci aiuti a voltare pagina. La sopravvivenza delle nostre agenzie non è solo una questione economica, ma un tassello fondamentale per il tessuto sociale del Mezzogiorno.”