AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili ha annunciato, in occasione del convegno a Roma “Infrastrutture e finanza sostenibili. Un nuovo modello”, la nascita del Tavolo Nazionale per la definizione di un modello per infrastrutture e finanza sostenibili. Il mercato globale del settore, nei primi nove mesi dell'anno, ha superato i 730 miliardi e l'Italia entra nella fase post PNRR con l'obbligo di rendere gli investimenti infrastrutturali stabili, credibili e realmente attrattivi per la finanza sostenibile internazionale.
AIS lancia il Tavolo Nazionale per definizione di un modello per infrastrutture e finanza sostenibili
Al tavolo prenderanno parte esperti delle oltre 100 organizzazioni aderenti all’associazione che collettivamente esprimono oltre il 2% del PIL nazionale.
Il Presidente di AIS, Lorenzo Orsenigo, ha commentato: «Oggi non basta dichiarare di progettare un’infrastruttura sostenibile: bisogna dimostrare, con criteri chiari e comparabili, che quella sostenibilità è misurabile. È ciò che la finanza sostenibile chiede e che troppo spesso in Italia non riusciamo a fornire. Il risultato è un disallineamento tra chi progetta e chi finanzia, che rallenta la realizzazione di opere strategiche. I capitali green ci sono e crescono, ma non arriveranno se non offriamo standard rigorosi e un linguaggio comune. Con il tavolo di lavoro che avviamo oggi, vogliamo dotare il Paese di un modello univoco, trasparente e credibile, capace di valorizzare i progetti migliori e di intercettare nuovi investimenti nel medio-lungo periodo».
Nel suo messaggio al convegno, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin , ha spiegato: «Si tratta di una partita che coinvolge tutti, coinvolge la politica, i privati, le società pubbliche. Bisogna perfezionare un sistema che sia in grado di essere più attraente per gli investimenti, si può lavorare a un forte partenariato tra la domanda del sistema pubblico e l'offerta della finanza privata, che attenta alla sostenibilità, questo come fattore chiave nell'accesso alle risorse. Mi preme mettere a fuoco un punto fondamentale, si può promuovere un sistema in cui sia possibile costruire in modo resiliente, ridurre emissioni, migliorare il benessere delle nostre comunità. L'obiettivo è alimentare un'economia più responsabile ma anche più competitiva, noi dobbiamo usare la decarbonizzazione all'ottica di competitività, da qui arriva l'impegno per creare queste infrastrutture puntando sull'innovazione. La sostenibilità deve essere una chiave strategica, un brand per essere i migliori sulle infrastrutture, sui prodotti, per la crescita economica, la competitività del sistema, complessivamente questa è la nostra sfida».
I dati confermano che gli investitori sono sempre più attenti alla qualità e alla solidità dei criteri ESG. Secondo il Rapporto AIS 2025 – Il Valore della Sostenibilità, le imprese più mature sul piano ESG registrano migliori performance e una maggiore facilità di accesso ai capitali: le aziende ad alta sostenibilità hanno visto crescere il proprio valore azionario del 46% rispetto alle altre. A livello internazionale, nel 2023 i fondi ESG hanno sovraperformato quelli tradizionali, con rendimenti medi del 12,6% contro l’8,6%.
Dal EY Infrastructure Barometer Italy 2025, presentato da Lucia Bazzucchi, partner di EY Parthenon, emergono tendenze nette: il 35% degli investitori prevede nuovi investimenti nel settore energetico, tra rinnovabili ed efficienza; il 66% si aspetta un aumento della concorrenza per gli investimenti infrastrutturali in Italia; solo il 13% non considera criteri ESG nei processi di investimento, a conferma che la sostenibilità è ormai un requisito strutturale.
Secondo la Climate Bonds Initiative, nei primi nove mesi del 2025 il mercato globale della finanza sostenibile ha superato i 730 miliardi di dollari e le emissioni di green bond continuano a crescere, confermando l’interesse degli investitori verso progetti infrastrutturali in grado di generare impatti ambientali e sociali misurabili.
Domenico Dicuonzo, Investor Relations Manager ASPI, ha aggiunto: «Le aziende che adottano pratiche responsabili sono percepite come più solide, meno rischiose e capaci di generare valore nel lungo periodo. Sostenibilità e Finanza sono per Autostrade per l’Italia un binomio strategico».