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Economia

Acciaio: l’Italia è la prima destinazione in Ue dei prodotti nordafricani

Siderweb

Il Nord Africa (Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Mauritania, Tunisia) nell’ultimo decennio è passato dall’essere destinazione a fonte di acciaio per l’Italia e l’Ue: il deficit commerciale con l’Europa è sceso da circa 8 a 1 milione di tonnellate. Un’evoluzione che potrebbe rappresentare un’opportunità per il Sud Italia, per ragioni geografiche (è un naturale hub nel Mediterraneo) e geopolitiche (con la regionalizzazione dei mercati in atto, seguita a tensioni commerciali e nuovi conflitti).

«L’Unione europea oggi acquista in Nord Africa semilavorati e materie prime (coils, barre e DRI) ed esporta quasi esclusivamente rottame, soprattutto in Egitto e Marocco (oltre 2 milioni di tonnellate) - ha spiegato Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi siderweb -. Da un lato, l’area è in sensibile crescita, quindi è prevedibile un aumento del suo fabbisogno di acciaio, insieme a un miglioramento qualitativo della sua capacità produttiva e dei prodotti richiesti. Dall’altro, l’Ue potrebbe diventare valvola di sfogo di queste produzioni, passando proprio per il Sud Italia. Il Meridione ha le potenzialità per diventare punto di approdo e di partenza dell’acciaio, dal punto di vista logistico ma anche di trasformazione dei semilavorati in ingresso, da distribuire nel resto d’Europa».

È quanto è emerso nel convegno che siderweb, in collaborazione con Sideralba, ha tenuto a Napoli, dal titolo “Acciaio: Sud Italia hub del Mediterraneo”. Oltre agli analisti di siderweb, sono intervenuti Alessandro Faroni (direttore commerciale Africa Sideralba); Nunzia Petrosino (amministratrice delegata Condor spa); Giancarlo Quaranta (commissario Acciaierie d’Italia in A.s.); Luigi Rapullino (amministratore delegato Gruppo Rapullino e Sideralba).

«Abbiamo riflettuto sul ruolo del Sud Italia come hub non solo logistico, ma anche culturale, che si inserisca in un piano strategico di medio-lungo termine della siderurgia e in generale della manifattura di tutta l’area mediterranea – ha dichiarato Francesca Morandi, responsabile relazioni esterne di siderweb -. Abbiamo allora una grande opportunità, per rilanciare un hub di collegamento, che sia non solo geografico, ma anche e soprattutto strategico, industriale, culturale».

PRODUZIONE E CONSUMO - Il Nord Africa produce oggi 17,143 milioni di tonnellate di acciaio (+54% rispetto al 2019). Il principale produttore è l’Egitto, con 10,354 milioni di tonnellate; seguono l’Algeria con 4,421 milioni e il Marocco con 1,397 milioni. Il deciso aumento della produzione è stato accompagnato, però, da una modesta crescita della domanda interna: dal 2013 al 2023 il consumo apparente è aumentato solo del 9,7%, passando da circa 22 a 24 milioni di tonnellate. La domanda ha rallentato di più in Algeria (-14%).  

Nei prossimi anni, inoltre, sarà attivata nuova capacità produttiva da forno elettrico per circa 7,8 milioni di tonnellate, di cui oltre 3 milioni in Algeria e 3,8 in Egitto. 

«Questa dinamica di un consumo apparente abbastanza stazionario e di un aumento sensibile della capacità produttiva ha già avuto effetti sui flussi commerciali» ha illustrato Ferrari.

BILANCIA COMMERCIALE ITALIANA - L’Italia nel 2023 è stato il primo Paese europeo di destinazione dell’acciaio nordafricano: ha importato dal Nord Africa 616mila tonnellate di acciaio, di cui circa la metà dall’Egitto, primo esportatore dell’area in Unione europea con 1,363 milioni di tonnellate. Nello stesso periodo, l’Italia ha esportato in Nord Africa 309mila tonnellate, soprattutto in Egitto e Algeria.

Italia-Nord Africa: la bilancia commerciale. Dati 2023


In tonnellate. Fonte: elaborazione siderweb su dati Eurostat.

Guardando solo all’Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria), nel 2023 l’import di acciaio dal Nord Africa ha rappresentato in valore il 24% del totale nazionale (121 milioni di euro). L’export solo il 5% del totale (quasi 25 milioni di euro).

BILANCIA COMMERCIALE EUROPEA - Nel 2013, il Nord Africa ha esportato in Unione europea poco meno di 568mila tonnellate di acciaio (la maggior parte da Libia ed Egitto). Nel 2023 i volumi sono saliti a 2,560 milioni di tonnellate (+351%). In dettaglio, l’Egitto è passato da 197mila a 1,363 milioni di tonnellate (+591%); la Libia da 200mila a 543mila tonnellate (+171%); l’Algeria da 34mila a 472mila tonnellate (+1.266%). I prodotti più venduti in Europa nel 2023 sono stati coils (soprattutto dall’Egitto), barre e DRI (a esclusivo appannaggio della Libia).

Nel 2013, il Nord Africa ha importato dall’Unione europea 8,373 milioni di tonnellate di acciaio (di cui oltre 4 acquistati dall’Algeria). Nel 2023 i volumi sono scesi a 3,697 milioni (-56%). Tutti i Paesi esaminati hanno diminuito le proprie importazioni di acciaio europeo, a eccezione dell’Egitto (+10%, arrivato a 2,142 milioni di tonnellate). I prodotti più acquistati dall’Europa sono stati rottame e coils a caldo (finiti prossimi allo zero).

Il deficit commerciale è passato quindi da 7,805 milioni a 1,137 milioni di tonnellate di acciaio.

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