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Ova alla Jova: quando l'ovvietà diventa virale

Barbara Leone
 
Ova alla Jova: quando l'ovvietà diventa virale

Siamo nel 2025: il mondo brucia tra crisi climatiche irreversibili e guerre a intermittenza, l’equilibrio geopolitico è un castello di carte agitato dal vento dell’instabilità, le intelligenze artificiali scrivono poesie mentre i poeti in carne ed ossa fanno la fila al Caf… e il web che fa? Impazzisce per due uova montate a neve. Due. Uova. Montate. A. Neve. E però non sono due uova qualunque. A mandare in estasi il popolo dei social è infatti un video nientepopodimenoché di Jovanotti il quale, con l’entusiasmo di un guru folgorato sulla sacra via di Sua Maestà la proteina, ci svela la colazione che lo tiene in forma e in rima: due uova sbattute e cotte al forno, appunto. “Soffici come nuvole”, le definisce lui. Ma forse intendeva dire “soffici come il cervello del web medio”. Perché sì, basta che un famoso qualsiasi – purché dotato di profilo TikTok e tono entusiasta – sfrigoli due uova in padella, ed è subito culto. Le “Ova alla Jova” non sono solo uova, sono una visione, una rivelazione, un’estasi mistica da brunch. Talmente mistiche da guadagnarsi una menzione a È sempre mezzogiorno, il programma culinario di Antonella Clerici, dove l’aria è più zuccherosa di una glassa all’aspartame. Ed è così che la banalità, per l’ennesima volta, diventa virale. Perché la  ricetta è di una semplicità quasi offensiva: separa i tuorli, monta gli albumi, spalma un po’ di giallo sulle “nuvolette” e inforna. Risultato: delle pseudo-nuvole gommose dal gusto discutibile, ma con un nome che fa marketing. Le Ova alla Jova, appunto. Che poi, detto tra noi, altro non sono che l’ennesima ricetta riscaldata. Letteralmente. Ma il punto non è la pietanza. È il contorno. E no, non quello dell’insalata. Ma quello mediatico. Perché oggi basta un influencer o un cantante a caso che mangia qualcosa, e si scatena la moda. Che poi, diciamolo: se domani Jovanotti pubblicasse un video in cui si gratta il ginocchio con una foglia di lattuga, vedremmo fiorire tutorial su “come ottenere il massimo sollievo articolare con la lattuga biologica della Val Brembana”. La verità è che siamo  nell’epoca in cui il verbo social si è fatto carne, e l’ha fatta cuocere a 180° per sei minuti. Siamo all’idolatria dell’insignificante

Ma il vero miracolo non sono le uova che si gonfiano. È il web che si sgonfia. Di senso critico. Perché davvero, cosa c’è di più sconfortante di migliaia di commenti entusiasti sotto un video che mostra la scoperta dell’acqua calda (anzi, delle uova calde)? Forse solo la presenza, nello stesso video, di una chef personale che segue il cantante da dieci anni per cucinargli... colazioni. Per carità, se lo può permettere, nulla di male. Anche se chiamare (e pagare immaginiamo) una chef, anzi “Cheffa” come la chiama lui, per montare a neve gli albumi suona un po’ come uno schiaffo alla miseria. Perché nel frattempo c’è gente che le uova non le può nemmeno comprare, altro che spennellare il tuorlo con grazia coreografica. E così, nell’ennesimo video che è una variazione sul tema, la Cheffa spiega, con solennità da laboratorio scientifico, che “il segreto per non farle sgonfiare è montare bene gli albumi”. Ah, ecco! E noi poveri mortali che pensavamo bastasse una frusta e un po’ di buon senso. Illusi. Ma attenzione: il vero colpo di genio è stato dare una patina di salute a questa genialata. “Le Ova alla Jova fanno bene”, ci dicono esperti, nutrizionisti improvvisati e personal trainer in canottiera su TikTok. Le proteine, signori! La sacra quota dei 30 grammi a colazione! E via con le analisi biochimiche fatte tra uno squat e un reel, mentre l’HDL sale e i trigliceridi si suicidano dalla felicità. Certo, tutto vero. Le uova sono un alimento prezioso, ricco di vitamine, sali minerali, colina e altre belle cose. Ma la domanda vera è: abbiamo davvero bisogno che Jovanotti ce lo ricordi? È a lui che dobbiamo affidare l’educazione alimentare delle masse? Il prossimo passo quale sarà? Chiara Ferragni che rilancia la zuppa di cipolle? Fedez che sdogana le lenticchie? Siamo al ridicolo, enfatizzato dall’idea che  qualcosa possa diventare tendenza solo perché l’ha detto un VIP. Idea grottesca. Eppure accade. Ogni giorno. Anzi, ogni ora. E così, mentre ci commuoviamo per due uova montate a neve (sul serio: c’è chi ha scritto “poesia”), continuiamo a ignorare contenuti di vero valore. Chi fa divulgazione seria, chi cucina per sopravvivere, chi lotta per mangiare, non fa numeri. Perché non ha la benedizione dell’algoritmo. In tutto questo, l’Italia – patria della cucina, della fantasia gastronomica, delle ricette tramandate nei dialetti – si ritrova a pendere dalle labbra di un cantante che trasforma una colazione americana in un evento mediatico. Con buona pace delle sfogliatelle, dei maritozzi e pure delle friselle con la pummarola. Che restino pure nel dimenticatoio, finché qualche celebrità non ne farà un TikTok con la musichetta giusta.

Forse dovremmo preoccuparci. O forse no. Forse le Ova alla Jova sono solo l’ennesimo passatempo insipido di un’umanità che ha bisogno di idoli commestibili per non pensare alla realtà. Che preferisce l'albume montato alle idee montate. Che si appassiona più all’involucro che al contenuto. Ma se davvero due uova al forno bastano a farci dimenticare che stiamo vivendo la più grande crisi di senso dell’era moderna… allora abbiamo bisogno di molto più di una colazione proteica. Abbiamo bisogno di una sveglia. E non solo quella delle 7:30.

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