Politica

Orban, l'amico delle destre, insulta l'Ue: non conta nulla nel conflitto russo-ucraino, ora parlo io con Trump

di Redazione
 
Orban, l'amico delle destre, insulta l'Ue: non conta nulla nel conflitto russo-ucraino, ora parlo io con Trump

Per essere il rappresentante di un Paese che dall'Unione europea ha ricevuto molto di più di quanto ha dato in termini di finanziamenti, Viktor Orban non ha alcun timore di schierarsi con e per Vladimir Putin. E lo fa in occasione della sua visita a Roma, mettendo in qualche modo in imbarazzo gli amici che ha dentro il governo, con una netta presa di distanza di Forza Italia. 

Nel corso di una intervista rilasciata a Repubblica e Messaggero, Orban ha avuto parole di fuoco contro l'Ue, accusandola - e in questo forse ha avuto ragione fino a qualche mese fa-  di essere fuori dai giochi per cercare di risolvere il conflitto russo-ucraino, anzi di non valere nulla, di essere ''totalmente fuori dai giochi''

Per fortuna che c'è lui, Orban, che ha detto che andrà a parlare con Donald Trump (che certo pende dalle sua labbra....) per spiegargli come risolvere ''il problema delle sanzioni al petrolio", come se all'improvviso il peso politico dell'Ungheria in Europa e nel mondo sia diventato talmente importante da dettare la linea agli Stati Uniti.

Orban ha anche incontrato Giorgia Meloni, sua amica di vecchia data, per un colloquio che, dice Palazzo Chigi, ''ha consentito di mettere a fuoco le prospettive delle relazioni bilaterali e di avere uno scambio di vedute sui principali temi dell'attualità internazionale, con particolare riferimento alla situazione in Ucraina, agli sviluppi in Medio Oriente e all'agenda europea. Tra i temi affrontati, anche le iniziative per una gestione efficace e innovativa dei flussi migratori". Argomenti abbastanza scontati, anche se desta interesse o perplessità che Italia e Ungheria possano insieme avviare iniziative nei confronti dei flussi migratori, posto che i problemi di Roma sono infinitamente più grandi e più gravi rispetto a quelli di Budapest, che però sono stati utilissimi a Orban per mostrare, a favore della sua gente, il volto truce e muscolare del suo governo.

E' anche interessante leggere quel che Orban ha affermato prima dell'incontro con papa Leone XIV, quando, sulla sua pagina Facebook, ha scritto delle guerre, anche di quella russo-ucraina. 

''Notizie e immagini di distruzione e vittime di guerra ci piovono addosso - ha detto - . All'inizio siamo scossi, poi rattristati, e infine iniziamo ad abituarci. Ma, man mano che il mondo si abitua alle guerre, queste diventano sempre più pericolose, come un incendio in una torrida giornata estiva. Se non facciamo nulla, prima o poi le fiamme raggiungeranno il nostro Paese, le nostre case e il futuro dei nostri figli. Se vogliamo preservare la pace in Ungheria, non possiamo nuotare con la corrente mainstream di Bruxelles". 

Parole intinte nella prosa quasi aulica, nelle quali però non c'è una che sia una parola in merito a chi abbia scatenato la guerra, ponendo sullo stesso piano aggressore e aggredito, una tesi cara anche a qualche analista o giornalista italiano, che dice apertamente che il conflitto, nella fase attuale, è colpa dell'Ucraina che non ha accettato di piegarsi all'attacco russo per difendere, che follia..., la propria terra. 

Una visione che definire vicina a Mosca non rende merito ad un presidente-monarca, quale ormai si sente Orban, che non fa assolutamente nulla per nascondere quale sia, ai suoi occhi, il più meritevole a uscire vincitore dal conflitto. Una presa di posizione che potrebbe creare qualche problema politico nella compagine di centro-destra del governo italiano, dove due delle tre gambe della coalizione sono schierate accanto all'Ucraina, mentre la Lega.. 

Beh, come la pensi Salvini si sa.

Acqua sul fuoco l'ha subito gettata il ''pompiere'' del governo, Antonio Tajani che, da capo della nostra diplomazia, ha ridimensionato il clamore delle affermazioni di Orban e come esse potessero in qualche modo creare un problema all'Italia.

"Non vedo tutta questa agitazione perché la presidente del Consiglio incontra il presidente del Consiglio di un altro Stato - ha detto- , non significa che ha la stessa posizione e fa le stesse cose. Orban è andato pure dal Papa e allora significa che il Papa la pensa come Orban? In politica internazionale non è che si parla solo con chi la pensa come te". Tajani ha quindi detto di avere una diversa visione di quella di Orban. ''Conoscendo la Meloni, lei è in linea con sé stessa non con gli altri. Che Giorgia Meloni faccia quello che dicono gli altri, mi pare strano. È una che ha le sue idee e va per la strada sua, la conosco abbastanza bene". 

Le affermazioni di Orban hanno scatenato le reazioni delle opposizioni, con Pina Picierno, del Pd, vicepresidente del Parlamento europeo, che ha parlato di ''parole offensive e grottesche, pronunciate da chi ogni giorno calpesta lo Stato di diritto, ma non rinuncia ai miliardi dei fondi europei e ai benefici garantiti da quella stessa Unione che insulta ininterrottamente. Anche basta".

"Orban fa malissimo, perché Putin va condannato per l'aggressione" all'Ucraina. "Solo che adesso dobbiamo trovare una soluzione pacifica, perché non possiamo entrare in una escalation militare senza limiti e confini", ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte. 

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