Economia

Il gruppo Mediaset nel 2024 supera le previsioni di utile del 60% a 251 mln

di Andrea Luca
 
MFE nel 2024 supera le previsioni di utile di inizio anno del 60%, realizzando un risultato netto di 251 milioni di euro, con ricavi netti consolidati in aumento a 2.949 milioni di euro (+5%). Bene la raccolta pubblicitaria che in Italia e Spagna è cresciuta del 4,7%, al di sopra delle aspettative, mentre il 2025 è iniziato con una raccolta pubblicitaria che a gennaio ha segnato in entrambi i paesi circa un +1% su base annua.

I risultati non incorporano il contributo della partecipazione in ProsiebenSat1 Media i cui risultati saranno comunicati la prossima settimana.

La generazione di cassa caratteristica (free cash flow) è stata estremamente elevata pari a 343 milioni di euro e decisamente superiore al dato 2023: +23% rispetto ai 280 milioni di euro dell’anno precedente. Tale generazione di cassa ha inoltre determinato una significativa riduzione dell’indebitamento finanziario netto consolidato sceso dai 903 milioni del 31 dicembre 2023 ai 692 milioni di euro del 31 dicembre 2024, nonostante la distribuzione di dividendi a tutti gli azionisti MFE per 140 milioni di euro.

"I dati preliminari parlano chiaro - ha commentato il ceo di MFE, Piersilvio Berlusconi -: i risultati del 2024 sono ottimi, in controtendenza rispetto a tutti gli altri broadcaster. MFE cresce, investe e rafforza la sua leadership in Europa, nonostante una concorrenza che opera senza gli obblighi degli editori tradizionali. L’utile netto sale a 251 milioni di euro, oltre il 60% in più rispetto alle stime di inizio 2024. Il risultato operativo adjusted raggiunge i 370 milioni e la generazione di cassa si rafforza con un free cash flow in aumento del 23%. Il nostro indebitamento è ai minimi da dieci anni, un segnale chiaro della solidità del gruppo. In Italia abbiamo battuto il mercato. La nostra quota raggiunge per la prima volta il 40,9% in un settore iperconcorrenziale, superando i propri obiettivi con slancio. Un dato che conferma ancora di più l’evoluzione e la crescita del Gruppo. Siamo pronti alla sfida europea, ma è arrivato il momento di regole più giuste per tutti. Le big tech e i colossi dello streaming godono di vantaggi che, alla lunga, penalizzeranno non solo il settore dei media, ma tutte le aziende nazionali ed europee. Potere finanziario e poche regole, peraltro non rispettate, nel medio e lungo termine rischiano di indebolire l’intera economia, colpendo i livelli occupazionali e i salari dei lavoratori italiani ed europei. L’Europa deve agire per difendere il proprio mercato e garantire una concorrenza equa. Noi andiamo avanti con determinazione e una visione strategica chiara, continuando a innovare responsabilmente. Il nostro sistema crossmediale - con al centro una TV calda e nazionale che connette radio, web e digital out of home - è unico, tra i più avanzati per gli inserzionisti pubblicitari. Anche il 2025 è iniziato in crescita, con la raccolta pubblicitaria di gennaio in aumento dell’1% rispetto allo scorso anno. Il mercato rimane complicato, ma noi continuiamo ad assumere giovani. La nostra strategia punta a rafforzare ulteriormente il nostro essere editori in Italia e Spagna, investendo ancora di più in prodotti locali. E in futuro anche in altri paesi europei. Ben sapendo che il domani dei broadcaster passa da una crescita dimensionale indispensabile per poter resistere ai giganti globali.” 
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