Cultura

Massimo Lapucci e Stefano Lucchini: Health, Human e Happiness le chiavi per un nuovo umanesimo

di Demetrio Rodinò
 
Negli ultimi anni, da quando la tecnologia ha preso a correre e non più solo andare avanti, come accadeva in passato, la domanda che ha cominciato a essere formulata con maggiore insistenza è se il progresso può andare di pari passo con la sostenibilità, se cioè possiamo rendere migliore il Pianeta senza per questo rinunciare a qualcosa in termini di vivibilità, pur di incidere positivamente sull'economia.

Interrogativi che, quale che sia la materia di cui si parli, non escono mai dal focus di ogni dibattito che, parlando di economia, guarda necessariamente a come le innovazioni impattino sulla vivibilità della comunità. Un tema delicato che, trovandosi davanti all'evidenza di luoghi comuni ed errati stereotipi, hanno affrontato Massimo Lapucci e Stefano Lucchini, che, di questo, da anni fanno oggetto del loro impegno professionale, accademico, ma come attenti osservatori delle dinamiche sociali.

Lo hanno fatto con un libro (da Baldini e Castoldi e da La Nave di Teseo), che ha già nel titolo, ''Ritrovare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human and Happiness'', spiega non solo il punto di vista degli autori, quanto la motivazione sulla quale è stato pensato e scritto. Prima di ''spiegare'' il libro è utile sapere che Massimo Lapucci, Manager e Senior Advisor, International Fellow su Artificial Intelligence all’Università di Yale, e Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, oltre ad una solida e riconosciuta professionalità negli specifici campi di attività professionale, hanno accumulato una enorme esperienza non solo in termini di conoscenza, ma anche di capacità di analisti dei fenomeni che legano l'economia alla quotidianità della vita. 



Quindi, guardando alla necessità di legare le attività umane al rispetto delle tematiche ESG (Environmental, Social e Governance), ed in particolare guardando al loro rinnovamento. Lapucci e Lucchini pongono l'accento, scegliendo come ''filo conduttore'' la lettera H, su come gli argomenti fondanti di una nuova filosofia di vita, mirata al connubio benessere-progresso, non possano prescindere da Health, Human, Heart, ma anche da Happiness, che è la chiusa ideale. 

Ma per capire l'oggi per meglio programmare il domani, Lapucci e Lucchini, mettendo a frutto la loro vasta e qualificata esperienza sia nel mondo aziendale che in quello del non profit, guardano indietro, accompagnando il lettore ai grandi sommovimenti sociali conseguenza delle rivoluzioni industriali, per poi tornare a guardare ai nostri giorni, parlando dell'impatto dell'Intelligenza artificiale e della finanza etica. ''Ritrovare l’Umano'' è, quindi, oltre ad una analisi e una radiografia dell'esistente, è, insieme, un ribaltamento di un pensiero corrente, secondo cui tutto dipende dal cambiamento e della innovazione tecnologica, ponendo (o riproponendo) la centralità dell'elemento umano. 

''I benefici ventennali legati alla sostenibilità ESG, per quanto oggettivi - dice Massimo Lapucci - , rischiano di essere vanificati da critiche e sospetti sulla loro effettiva efficacia, - afferma Massimo Lapucci- Negli ultimi anni, i principi ESG sono stati talvolta inflazionati, alterati da esigenze di comunicazione, o addirittura strumentalmente erosi fino a renderli un adempimento burocratico o una mera quantificazione di bilancio. Ecco perché il nuovo paradigma ESG+H vuole innanzitutto stimolare la riflessione per il rinnovamento di uno strumento prezioso che, partendo dalla Persona e in armonia con il pianeta, possa ripercuotersi sul miglioramento delle condizioni di lavoro, economia e quindi della società nel suo complesso, per un futuro davvero sostenibile''.

Da parte sua, Stefano Lucchini sottolinea come ''in un mondo in continua evoluzione, le esigenze legate alla sostenibilità ESG non sono un fenomeno recente, ma un principio che affonda le radici nelle rivoluzioni industriali che ci hanno preceduto. Ogni trasformazione economica ha portato con sé nuove sfide per l'ambiente e la società, e oggi, più che mai, è fondamentale rinnovare il nostro approccio alla sostenibilità partendo da una considerazione semplice: non possiamo parlare di sostenibilità senza pensare all’essere umano nella sua interezza. La nuova dimensione ESG+H che proponiamo nel nostro saggio pone al centro la salute, il benessere e la dignità della Persona, come base per un auspicato nuovo umanesimo". 
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