Una volta, cucinare era un atto sacro. Le mani esperte di una nonna impastavano il pane con la stessa dedizione con cui una scultrice cesella il marmo. Poi, più recentemente, i fornelli sono diventati il regno delle Benedette Rossi o Parodi che siano, signore indiscusse delle ricette furbe e del facile e veloce. Ed ovviamente dei vari Masterchef: Cracco, Cannavacciuolo, Borghese e chi più ne ha più ne metta, osannati dal popolo della tv manco fossero delle popstar. E però, il vento sta cambiando. Perché ora, complici i social, la cucina sta diventando un cabaret sensuale, una passerella di testosterone e ammiccamenti in stile OnlyFans all’amatriciana, è proprio il caso di dire. Benvenuti insomma nell’era del food porn 2.0, dove il vero ingrediente segreto non è più il burro, ma lo sguardo languido. Se pensavate che il massimo della sensualità culinaria fosse Nigella Lawson che assaggiava con voluttà un cucchiaio di panna montata, preparatevi a ricredervi: il nuovo standard prevede chef scolpiti come statue greche, pronti a colpire con forza virile bistecche ignare e a versare olio d’oliva con una lentezza che farebbe invidia a una scena di “50 sfumature di besciamella”.
Prendiamo il caso di Cedrik Lorenzen, un uomo che ha elevato il concetto di “impastare con passione” a un’arte performativa. Con quasi 6 milioni di follower su TikTok e 4,6 milioni su Instagram, ogni suo video è un’ode alla sensualità culinaria. Il set? Luci soffuse degne di un night club di lusso. La colonna sonora? Musiche intriganti e suadenti, che fanno pensare più a una serata infuocata che a una ricetta per il ragù. E poi c'è lui, che con la serietà di un attore shakespeariano e i pettorali di un gladiatore sussurra: "Matcha tiramisù, non sarà l’unica cosa su cui gemerà". E lo fa fissando l’occhio birbone dritto nella telecamera, mentre infila con allusiva decisione una posata in un pezzo di tiramisù. Della serie, Baudelaire scanzati proprio. Poi c'è l’australiano Anthony Randello-Jahn, alias The Donut Daddy (daddy di che, non si sa), che si mostra orgogliosamente a torso nudo mentre si trascina delle ciliegie sulla lingua, rompe le uova sul petto o tocca con fare voluttuoso degli agrumi. Il tutto con didascalie decisamente a doppio senso, come “gocciolante e pronto da mangiare”, “arrotolalo stretto e riempilo per bene” o “il burro è sempre cremoso nella mia cucina”. Risultato? In un solo anno, più di 300mila follower sui social. E’ il marketing, baby, è lo ammette anche lui. Perché “la sessualità può essere un potente strumento di marketing per le vendite”, ammette candidamente il Daddy anche se, dice, “l'efficacia dell'uso del sesso come argomento di vendita dipende da vari fattori: il prodotto, il pubblico di destinazione e il contesto culturale”. Appunto.
E le donne? Potevano mai mancare le donne in questo florilegio di pornografia da credenza? Assolutamente no. E così Nara Aziza Smith, modella e mamma di tre figli, ha deciso che cucinare con una tuta da casa era troppo mainstream. Perché non farlo indossando abiti sexy, tacco 12 e rossetto rosso fuoco? Lei non impasta, lei danza. Non affetta verdure, lei scolpisce. E mentre lo fa, racconta la ricetta con una voce così suadente che, se chiudi gli occhi, sembra di ascoltare una novella di Anaïs Nin piuttosto che la preparazione di un brasato al Barolo.
In mezzo a questo tripudio di seduzione culinaria, viene spontaneo chiedersi: ma le vecchie care ricette della nonna? Dove sono finite le dosi scritte con la grafia incerta su foglietti unti di burro? Roba da vecchi, manco boomer. Perché le nuove leve della cucina social non sembrano preoccuparsi troppo di queste sottigliezze: nelle loro performance quasi sempre manca una lista precisa degli ingredienti, sostituita da un monologo seducente e da movimenti studiati per enfatizzare muscoli e curve più che dosi e procedimenti. Insomma, il cibo è diventato la nuova frontiera dell’intrattenimento sensuale. Che poi, a pensarci bene, hanno scoperto l’acqua calda, dal momento che da sempre l’arte della cucina è legata a doppio filo al piacere dei sensi… In tutti i sensi! Del resto, cosa c’è di più erotico che cucinare per, o meglio ancora con, il proprio partner? Come dire, non si sono inventati nulla di nuovo. E però tutti a fare ohhhh!
E così, mentre gli studi ci dicono che i Millennial e la Gen Z sono meno interessati al sesso rispetto alle generazioni precedenti, le metriche dei social network dimostrano che sono letteralmente ipnotizzati da questi contenuti. Il desiderio, insomma, non è scomparso: si è solo spostato in territori inaspettati. Lo spiega bene Chelsea Reynolds, esperta di comunicazione sessuale, quando dice "Non è che il contenuto sessuale non sia ovunque, ma si sta manifestando in modi imprevedibili e inaspettati". E dunque, le nuove generazioni hanno deciso che non basta più una ricetta ben riuscita: vogliono che il cibo sia uno spettacolo, che il cuoco sia un attore e che la cucina si trasformi in un palcoscenico di ammiccamenti e addominali scolpiti. Chissà, forse un giorno per imparare a fare la carbonara dovremo iscriverci su un sito con restrizioni di età. O magari, tra qualche anno, sentiremo dire con tono seducente: “Ti va di venire da me a vedere come sbatto le uova?”. In ogni caso mettiamoci l’animo in pace: oramai l’appetito vien guardando.
Nella foto Instagram: Cedrik Lorenzen, Nara Aziza Smith e Anthony Randello-Jahn