Economia

Ernesto Fürstenberg, in pochi anni, tra musica e finanza, ha reso grande Banca Ifis

di Demetrio Rodinò
 

Nella vita di ciascuno arriva il momento in cui si mette un punto sul passato e si pensa al futuro in modo diverso. Andando per luoghi comuni, di gran moda molti anni fa, le adolescenti diventano donne e tutto cambia; i ragazzi lasciano nel cassetto magliette colorate e jeans sfrangiati e passano giacca e cravatta; gli anziani cominciano a dimenticare il passato e a guardare con timore al tempo che resta.  Ma c'è chi, tra il prima e il dopo, crea continuità, prendendo il meglio di quello che ha fatto per costruire una base solida su cui poggiare i suoi progetti. Non sono considerazioni pseudo-filosofiche, ma constatazioni per capire che i turning points non sono solo materia per sceneggiature.

Lo può testimoniare, solo raccontando la sua vita (anche se, conoscendolo, non ama molto parlare di sé, lasciando farlo ad altri, se proprio è necessario), Ernesto  Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis, che in queste settimane sta dividendo l'attenzione del panorama bancario, italiano e no, con Andrea Orcel. Fürstenberg, 43 anni, genovese di nascita, con Banca Ifis, ha lanciato un opa per acquisire illimity Bank e l'esito dell'operazione potrebbe definirsi, positivamente, in un futuro non troppo lontano. Ma oggi non vogliamo parlare di banche e opa, di acquisizioni e scalate, ma di come i fatti possano smentire le impressioni, di come dietro un'immagine apparentemente scanzonata e lontanissima dai numeri, dai conti, delle strategie, si possa nascondere un uomo di successo.

Nella foto: Ernesto Fürstenberg Fassio con Frederik Geertman AD di Banca Ifis

Ernesto  Fürstenberg, da questo punto di vista, è l'esatta rappresentazione di chi, accolto con scetticismo nella stanza dei bottoni, sconfigge preconcetti e malevoli quanto finalizzati pensieri solo con la forza del suo lavoro, delle sue idee, del suo essere un uomo che, vivendo a cavallo di due secoli, ha preso il meglio da entrambi.  Ma lasciando che, su tutto, aleggi una riservatezza che, forse, farebbe piacere a chi, con il suo stesso cognome e casata, ha attraversato la storia d'Europa, dal cuore aristocratico del continente.  E, se guardiamo alle ultime decadi del 1900, il meglio di Ernesto Fürstenberg è una visione della vita filtrata attraverso l'amore per la musica, forse non quella che potrebbe amare chi vive nei paludati corridoi, quelli degli gnomi della finanza, ma '"l'altra'', quella del ''bum bum'' continuo e che viene definita techno e che fa inorridire coloro che riducono tutto a poche e nette melodie. 

Perché Ernesto  Fürstenberg di quella musica faceva (ma fa anche oggi, con il suo gruppo, Ernest & Frank: per chi avesse tempo, le citazioni in rete sono innumerevoli) oggetto di serate, da disk jockey. Sì, proprio quello che, scegliendo i brani non sulla base della sensazione del momento, ma interpretando la passione degli astanti, li porta ad entusiasmarsi, a ballare, a lasciare ogni preoccupazione sull'uscio del locale, della discoteca od ovunque si possa mettere su uno spettacolo del genere. E di quella musica Ernesto Fürstenberg è anche compositore, occupando tutte la caselle del mosaico. 
Per certi versi alcuni lo accostano a David Solomon, l’amministratore delegato della grande banca americana Goldman Sachs che, alla tenera età di 57 anni, fuori dall’orario d’ufficio, si trasforma nel dj D-Sol e frequenta alcuni dei più noti locali di New York e Miami, proponendo la sua musica preferita. 

Ernesto, in un certo senso, nel momento del suo ingresso in Banca Ifis ha pagato questa sua passione perché, chi era interessato a mettersi per traverso nella visione del futuro dell'istituto che aveva disegnato il patriarca, Sebastian, ne ha fatto oggetto dei suoi attacchi, divenuti personali contro di lui e contro chi lo aveva scelto per dare continuità alla presenza della famiglia al timone.

Come possiamo, disse in sostanza una delle più decise avversatrici del nuovo corso nella banca, fidarci di uno che passa le giornate occupandosi di tutt'altro che non guidare un istituto di credito?  Parliamo di Marina Salomon che, nell'assemblea che avrebbe portato alla nomina del nuovo ad, ebbe parole di fuoco, come resocontarono gli articoli redatti per l'occasione nell'aprile del 2019: ''Siamo sicuri che abbia il profilo professionale giusto? Questa non è una banca come le altre. Che esperienza di banca ha questo giovane che si diletta a fare il dj? Io in Doxa ho dovuto lasciare fuori con dolore dal cda mio padre e mio fratello per il bene dell'azienda. Sono contraria al familismo amorale che ha prodotto tanti danni alla nostra economia, vigileremo sull'operato del nuovo cda''. Come se, ci si consenta il paragone irriverente, Michelangelo, siccome era pittore eccelso, si sarebbe dovuto limitare a pennelli e colori, privando così l'Umanità della Pietà o del Mosè. Presa di posizione rispettabilissima, quella di Marina Salomon, viste le motivazioni, ma che è stata smentita dai fatti, che oggi raccontano un presente diverso, con una banca in salute, con strategie coraggiose e solidità

Tacendo della laurea in giurisprudenza presso l'Università di Padova e di un master alla Bocconi (titoli che non è che si trovino sulla bancarelle), Ernesto Fürstenberg, in un pugno di pochi anni appena, visti i tempi tradizionali della finanza, ha portato Banca Ifis ad assumere un ruolo da protagonista nel mondo del credito del Paese, rafforzandone il profilo pubblico sulla scorta di una affidabilità riconosciuta e della lungimiranza che le ha fatto guardare al mondo delle piccole e media imprese come l'interlocutore naturale, in un ''territorio'' che, dal Veneto, dove Banca Ifis ha mosso i primi passi, ha ormai una valenza nazionale.

Nella foto Rosalba Benedetto

Merito di Ernesto Furstenberg, certamente, ma anche delle persone dei quali si è circondato e chissà se, nella scelta di Rosalba Benedetto, come Responsabile Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability, non abbia pesato oltre ad una ''contiguità'' anagrafica, anche una affinità generazionale per accettare le sfide, anche le più difficili, come quella di coniugare l'attenzione ai conti alla sostenibilità, una delle grandi sfide degli ultimi anni. Frederik Geertman che ha iniziato la propria attività lavorativa presso una primaria società di consulenza strategica, McKinsey & Co., prima in Olanda e poi in Italia. Dal 2016 al 2020 ha ricoperto il ruolo di Vice Direttore generale e Chief Commercial Officer di UBI Banca, coordinando operazioni di rilancio economico e industriale di rilevanza nazionale. Precedentemente ha trascorso quasi dieci anni nel gruppo bancario internazionale UniCredit, fra gli altri come Responsabile Global Marketing and Segment Management per diversi Paesi europei e come Responsabile della rete italiana di filiali per le Famiglie e le PMI. Infine la scelta vincente di nominare Frederik Geertman come AD di Banca Ifis, il quale ha iniziato la propria attività lavorativa presso una primaria società di consulenza strategica, McKinsey & Co., prima in Olanda e poi in Italia. Dal 2016 al 2020 ha ricoperto il ruolo di Vice Direttore generale e Chief Commercial Officer di UBI Banca, coordinando operazioni di rilancio economico e industriale di rilevanza nazionale. Precedentemente ha trascorso quasi dieci anni nel gruppo bancario internazionale UniCredit, fra gli altri come Responsabile Global Marketing and Segment Management per diversi Paesi europei e come Responsabile della rete italiana di filiali per le Famiglie e le PMI. 

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