Economia
Brunello Cucinelli, un patrimonio da difendere oltre le speculazioni
di Demetrio Rodinò

La vicenda che ha recentemente coinvolto Brunello Cucinelli, icona mondiale della moda di lusso e del cosiddetto “capitalismo umanistico”, ha scosso i mercati e acceso un ampio dibattito sul rapporto tra speculazione finanziaria, impresa reale e reputazione. Tutto è nato dal report pubblicato da Morpheus Research, società londinese di "short selling", che ha accusato l’azienda umbra di non aver rispettato pienamente le sanzioni europee nei confronti della Russia. Le affermazioni hanno generato un immediato terremoto a Piazza Affari, con il titolo Cucinelli sospeso per eccesso di ribasso e una perdita in un solo giorno fino al 17 per cento.
Un episodio che, pur nella sua drammaticità, appare destinato a rimanere una tempesta passeggera. A dirlo non sono soltanto i dati di bilancio e le prospettive industriali del gruppo, ma anche il sostegno che dall’Umbria e dal territorio arriva forte e chiaro. In prima linea, il sindaco di Corciano, Lorenzo Pierotti, che ha voluto schierarsi senza esitazioni al fianco della famiglia Cucinelli.
"Una semisconosciuta agenzia ha colpito duramente l’impresa Cucinelli con valutazioni che hanno causato un crollo in Borsa", ha dichiarato Pierotti. "Ritengo inaccettabile che una realtà tanto autorevole e radicata come questa, simbolo dell’Italia migliore e fiore all’occhiello della nostra Umbria, possa essere messa in discussione da analisi frettolose o strumentali". Parole nette, che descrivono con chiarezza come il valore di Cucinelli vada ben oltre la sua quotazione in Borsa: "Brunello Cucinelli rappresenta molto più di un marchio: è un pilastro etico ed economico per l’intera nazione. Il suo modello imprenditoriale, fondato sulla dignità del lavoro, sulla bellezza e sull’equilibrio tra impresa e umanità, è riconosciuto a livello mondiale e andrebbe tutelato, non indebolito".
Il primo cittadino ha ricordato come Solomeo, il borgo rinato grazie alla visione di Brunello Cucinelli, sia parte integrante della comunità e identità del territorio. "Come sindaco, esprimo vicinanza e pieno sostegno alla famiglia Cucinelli, all’azienda, ai lavoratori e alla visione umanistica che continua a generare valore, benessere e identità. Già in passato la stessa agenzia ha preso di mira imprese poi risultate pienamente solide e trasparenti. Confido che anche in questo caso emergerà la verità: il valore reale va oltre ogni giudizio speculativo".
Le parole di Pierotti non si limitano a una dichiarazione di solidarietà, ma si trasformano in un atto politico e culturale, la difesa di un modello imprenditoriale che ha fatto dell’integrazione tra lavoro, comunità e bellezza un tratto distintivo riconosciuto a livello internazionale. La vicinanza del territorio mostra che il "caso Cucinelli" non riguarda soltanto un titolo azionario, ma tocca corde più profonde, che hanno a che fare con l’identità collettiva e la credibilità dell’Italia nel mondo.
D’altra parte, i dati di bilancio confermano una traiettoria positiva. Nel 2024 l’azienda ha registrato ricavi in crescita del 12,4 % a 1,28 miliardi di euro, con un margine operativo (EBIT) aumentato del 12,9 % a 212 milioni. Per il 2025 e il 2026 il management ha ribadito obiettivi di crescita a doppia cifra, sostenuti da una politica di investimenti industriali senza precedenti, dal 7 % al 9 % del fatturato sarà destinato al rafforzamento delle capacità manifatturiere, con il traguardo di raddoppiare la capacità produttiva in dieci anni.
Sul piano geografico, Brunello Cucinelli continua a espandersi con equilibrio. Gli Stati Uniti e l’Asia rappresentano mercati chiave, con risultati brillanti e una crescente attenzione a strategie di comunicazione e storytelling che esaltano non soltanto il prodotto, ma l’intero universo culturale che circonda il marchio. La sfilata-evento di Shanghai durante la Fashion Week è stata un esempio di questa visione integrata tra moda e cultura, destinata a rafforzare il legame con i mercati orientali.
Le accuse relative alla Russia, che hanno alimentato il report di Morpheus, sono state ridimensionate dagli stessi analisti. Le esportazioni verso Mosca, secondo i dati ufficiali, sono scese da circa 16 milioni di euro nel 2021 a 5 milioni nel 2024, pari al 2 % dei ricavi complessivi. Un’esposizione quindi limitata e compatibile con il quadro normativo europeo. L’azienda, dal canto suo, ha respinto con fermezza ogni addebito, annunciando di non escludere azioni legali per tutelare la propria immagine e la propria credibilità.
È in questo contesto che il sostegno istituzionale, come quello espresso dal sindaco Pierotti, diventa decisivo. Non solo perché rafforza il legame tra impresa e territorio, ma perché ricorda all’opinione pubblica che la storia di Cucinelli è anche la storia di una comunità che ha saputo trasformarsi, crescere e farsi conoscere nel mondo grazie a un progetto etico e imprenditoriale unico.
La crisi attuale, più che mettere in discussione la solidità dell’azienda, sembra piuttosto destinata a confermare la resilienza di un modello che poggia su fondamenta solide, risultati finanziari, visione strategica e un capitale reputazionale che rappresenta un asset intangibile di enorme valore. La sfida sarà ora ricostruire rapidamente la fiducia dei mercati, dimostrando con trasparenza la conformità alle normative e la forza di un progetto che non si lascia scalfire da accuse strumentali.