Economia

La Bce rilancia il contante come bene rifugio nelle emergenze

di Redazione
 
La Bce rilancia il contante come bene rifugio nelle emergenze
Keep calm and carry cash” non è uno slogan nostalgico, ma il titolo scelto dalla Banca centrale europea per un’analisi che rimette il contante al centro della resilienza economica. L’istituto di Francoforte ribalta anni di narrativa cashless, ricordando che banconote e monete restano strumenti insostituibili quando la stabilità vacilla. Tangibili, sempre accettati e indipendenti da rete o batterie, i contanti tornano protagonisti ogni volta che il sistema digitale va in tilt: dalle pandemie ai blackout, dalle crisi del debito alle guerre.

Nel 2020, in pieno Covid-19, la circolazione di banconote nell’area euro è aumentata di oltre 140 miliardi rispetto agli anni pre-pandemia, un accumulo domestico a fronte di un calo d’uso alle casse. Durante la guerra in Ucraina, la domanda è esplosa nei Paesi confinanti, nonostante economie altamente digitalizzate. Ancora più evidente la lezione del blackout iberico dell’aprile 2025, chi aveva contanti ha potuto acquistare beni essenziali, chi non li aveva si è trovato senza mezzi di pagamento. In Grecia, tra il 2014 e il 2015, file interminabili agli sportelli confermarono la corsa al cash come risposta immediata all’instabilità politica e ai controlli sui capitali.

Il paradosso è che, mentre il contante cala nei pagamenti quotidiani, la sua circolazione continua a crescere e oggi vale oltre il 10% del Pil dell’Eurozona. Non è un rifiuto del digitale, ma una copertura preventiva contro gli imprevisti. Il vero punto critico, segnala la Bce, è l’accesso, meno sportelli e bancomat rendono il cash un privilegio urbano, riducendo la resilienza dei territori periferici. Per questo diversi Paesi stanno sperimentando nuove soluzioni. In Finlandia bancomat resistenti ai blackout, in Austria la banca centrale pronta a distribuire contante direttamente in emergenza, nei Paesi Bassi una regola di prossimità che garantisce un punto di prelievo vicino a ogni cittadino.

L’Unione europea ha già tradotto questo approccio in linee guida, ogni famiglia dovrebbe avere in casa una scorta minima di contante sufficiente a coprire i bisogni essenziali per 72 ore, al pari delle riserve di cibo o dei kit di emergenza. Non si tratta di accumulare sotto il materasso, ma di una pratica di protezione civile, un’assicurazione collettiva a basso costo che diventa vitale quando la rete si interrompe.

 
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