Due survey dell’Ufficio Studi Coop condotte a dicembre 2024, la prima su un campione rappresentativo della popolazione italiana in collaborazione con Nomisma e la seconda sulla community di esperti del portale italiani.coop, evidenziano che il moltiplicarsi di guerre e conflitti, l’incognita Trump, il rallentamento della crescita europea generano inevitabili impatti sul Paese. Chiamato a definire con una parola l’anno che verrà, il 40% del campione sceglie il termine “preoccupazione” e seppur subito dopo, in nome di un atavico spirito di adattamento, c’è anche chi opta per “curiosità” (28%) spingendosi poi fino alla “fiducia” (23%) e all’ottimismo (22%). Nella top five delle indicazioni tuttavia non mancano l’“insicurezza” (25%) e l’“inquietudine” (21%). Un clima decisamente più incerto rispetto al 2024, quando le parole chiave erano “serenità” e “accettazione”.
Le previsioni per il 2025 delineano anche un rallentamento economico. Secondo i manager intervistati, la crescita del Pil si attesterà su un modesto +0,5%, inferiore alla stima Istat di +0,8%. Sul piano europeo, il 60% degli esperti vede un’Unione Europea in difficoltà, frenata dall’economia tedesca. Il 77% degli opinion leader ritiene che potrebbero rendersi necessari dazi protezionistici per fronteggiare le politiche statunitensi e cinesi.
Sul fronte dei consumi, il saldo è positivo (+6%) tra chi prevede un aumento della spesa e chi prospetta una contrazione, ma la crescita si concentra su categorie obbligate come utenze (+26%), salute (+24%) e cibo (+21%). Rallentano invece gli acquisti in beni durevoli, con casa, auto ed elettrodomestici fuori dalle priorità. La spesa per smartphone registra un calo, superata da piccoli elettrodomestici.
Le strategie di risparmio restano fondamentali: l’88% dei consumatori si affida a promozioni, il 77% rinuncia al superfluo e il 75% opta per prodotti convenienti. Cresce inoltre l’attrattiva del discount (+24%) e della marca del distributore (MDD), con un incremento stimato del 29%.
L’incertezza spinge gli italiani verso una dimensione più personale e familiare. Il 75% degli intervistati desidera trascorrere più tempo con i propri cari (+25% rispetto all’anno precedente), mentre “tranquillità” e “armonia” restano obiettivi principali. In aumento anche l’interesse per sport, escursioni nella natura e lettura, segno di una ricerca di benessere interiore.
Valori come generosità e altruismo perdono terreno (-8%), così come integrità e ideali (-5%), evidenziando un atteggiamento più pragmatico. Le aspirazioni a lungo termine, come trasferirsi all’estero, riprendere gli studi o avviare un’attività imprenditoriale, restano in secondo piano. Solo il 6% dei giovani intende sposarsi o avere figli, un dato che riflette un pragmatismo legato alla situazione socio-economica.
Nel 2025, l’home dining continua a prevalere. Il 71% degli italiani sceglierà preparazioni lunghe, prediligendo alimenti salutari (66%), semplici (53%) e tradizionali (51%). Le famiglie con redditi bassi, tuttavia, prevedono sacrifici su verdura, frutta e pesce. L’aumento dei consumi plant-based è trainato dai giovani (85% degli under 25 contro il 70% degli over 26), mentre la middle class mostra segnali di difficoltà (-14 punti nella spesa alimentare).
Per la Grande Distribuzione Organizzata (GDO), il 2025 sarà segnato da un aumentato contesto competitivo. Il discount e l’e-commerce sono visti in ulteriore crescita, mentre la quota di mercato della MDD potrebbe salire dal 23% al 29% entro i prossimi 5-10 anni. Per i manager, le priorità saranno l’efficienza operativa, l’innovazione tecnologica, con un ruolo centrale dell’intelligenza artificiale, e il rafforzamento delle politiche di welfare e formazione.