Attualità
CNA: giovani, lavoro e imprese i temi principali dell'assemblea. Il Presidente Mattarella: “Dagli artigiani dipende una parte cospicua del progresso italiano”
di Redazione

Giovani, lavoro e imprese sono stati i temi principali della relazione del Presidente Dario Costantini (nella foto) all’assemblea annuale indicando in apertura la necessità di aggiornare la legge quadro dell’artigianato dopo 40 anni. Costantini ha sottolineato che la grande emergenza è l’inverno demografico. Soltanto negli ultimi 10 anni abbiamo perso 2 milioni di giovani tra i 20 e i 40. Sono 300mila i giovani che hanno lasciato l’Italia e sono quasi 2 milioni i ragazzi che non studiano e non lavorano.
Nei prossimi 5 anni invece le micro e piccole imprese devono assumere1,7 milioni di lavoratori tra turn-over e aumento degli organici. “È nostro dovere dare risposte alle imprese” ha aggiunto Costantini indicando che l’anno scorso “abbiamo raggiunto le 2 milioni di ore di formazione per mestieri sempre più avanzati tecnologicamente”. Il Presidente CNA ha quindi annunciato a breve la firma di un protocollo con il Ministero dell’Istruzione e del merito per sensibilizzare i giovani verso il lavoro artigiano. “Stiamo realizzando in Egitto il primo progetto europeo sui corridoi professionali per l’artigianato con la collaborazione dei ministeri degli esteri, dell’interno, del lavoro e dell’Unione europea”. CNA inoltre ha sottoscritto due protocolli “con la Comunità di Sant’Egidio e con quella di San Patrignano per l’inserimento di giovani svantaggiati nelle nostre aziende, luoghi familiari e protettivi”.
Il presidente ha poi parlato dei temi europei. “La creazione di un mercato unico europeo dell’energia dovrà essere una delle priorità della nuova legislatura europea” ha sottolineato Costantini, indicando che i costi energetici rappresentano un grave handicap per la competitività. “Le nostre imprese pagano l’energia il 30% in più della europea, il 50% in più dei concorrenti francesi e il 60% di quelli spagnoli”. È urgente ridurre il differenziale.
Costantini poi si è soffermato sulla transizione green indicando l’esigenza che deve marciare insieme alle politiche industriali. “Siamo favorevoli alla transizione – ha detto – ma la crisi dell’automotive, le norme sul packaging rendono evidente l’urgenza di rivedere profondamente la programmazione della transizione green sulla quale si è concentrata un terzo della produzione normativa europea nella precedente legislatura con 150 atti e documenti. Tante norme ma poco tempo e insufficienti sostegni economici”.
Infine dossier di attualità con la legge di bilancio. “È necessario semplificare Transizione 5.0 e avviare un tavolo per il riordino dei bonus casa” ha detto Costantini. “Siamo state una delle rare voci a sostenere l’intenzione del Governo di modificare il Pnrr”. Transizione 5.0 incorpora il nostro progetto per favorire l’autoproduzione di energia ma “occorre renderla più agevole e più longeva perché 18 pratiche burocratiche sono troppe per una piccola impresa”. “Inoltre attendiamo la messa a terra dei 300 milioni di euro a fondo perduto previsti da Repower EU per sostenere l’autoproduzione delle piccole imprese”.
Costantini ha poi indicato l’esigenza di aprire un tavolo di confronto per il riordino dei bonus casa sottolineando il rilevante impatto sull’economia e sull’ambiente. “Ogni 10 miliardi investiti generano 12 miliardi di valore aggiunto, attivano 200mila posti di lavoro, tagliano 700mila tonnellate l’anno di Co2 e riducono le bollette di 460 euro l’anno”. Infine Costantini ha confermato la contrarietà all’obbligo di assicurazione per le imprese contro i rischi catastrofali. “La risposta a chi ha subito, per l’ennesima volta, danni alluvionali – ha detto – non può essere di certo una assicurazione obbligatoria, di cui non si conoscono condizioni e prezzi, ma si sa solo che per ogni 100euro di polizza, 22,25 euro andranno nelle casse dello stato”.
L'intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
“L’artigianato, le medie, le piccole e le microimprese costituiscono una forza del tessuto economico del Paese e si contraddistinguono anche come eccellenze nei mercati globali”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto il suo messaggio indirizzato al presidente nazionale CNA, Dario Costantini, in occasione dell’Assemblea nazionale della Confederazione che si è tenuta a Roma, all’auditorium del Massimo.
Mattarella ha poi proseguito sottolineando che la capacità di creare valore richiede di individuare e accompagnare le evoluzioni dei processi produttivi, ottimizzando l’organizzazione delle filiere con l’apporto di conoscenze e competenze offerto dalle nuove tecnologie e dal prezioso contributo delle giovani generazioni.
“L’inclusione dei giovani realizza un modello virtuoso in grado di rendere l’Italia ancor più competitiva nel contesto internazionale, creando le condizioni per una crescita sostenibile, equilibrata e duratura, esemplare sostegno alla coesione sociale”, ha puntualizzato il presidente della Repubblica.
“Le reti produttive del mondo delle piccole e medie imprese, con la flessibilità che le caratterizza, vanno sostenute nella loro crescita, rappresentando un volano di investimento sul futuro”, ha proseguito.
“Qualificazione professionale e formazione sono fattori chiave su cui calibrare l’adozione di ‘politiche attive’ del lavoro volte a facilitare l’ingresso dei giovani in ogni forma e struttura imprenditoriale, con particolare riguardo al segmento dell’artigianato, modello produttivo di prossimità in grado di generare fenomeni positivi, capace di fungere da catalizzatore, di generare sviluppo locale in territori gravati da abbandono e spopolamento. Gli artigiani rappresentano una forza sociale importante e da loro dipende una parte cospicua del progresso italiano”, ha sottolineato Mattarella.
“Nell’auspicio che dalla vostra Assemblea emergano proficui spunti di riflessione, rivolgo a tutti i presenti auguri di buon lavoro”, ha concluso il presidente della Repubblica.
L'intervento del ministro Urso: “Siamo sulla strada giusta”
“Vi ringrazio per questo invito che, a distanza di un anno dalla vostra precedente assemblea, mi consente di illustrare quanto il governo ha fatto in questo periodo e quanto ancora intendiamo fare”. Con queste parole il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, saluta la platea di artigiani e imprenditori presenti all’assemblea nazionale CNA, incentrata sul tema Giovani e lavoro.
“Il Paese continua a crescere – ha proseguito il ministro – ci conforta che si sia allargata la base occupazionale, sono stati creati oltre 850mila nuovi posti di lavoro, nella quasi totalità contratti stabili, di cui 150mila tra i 15 e i 34 anni. Si può e si deve fare di più, ma siamo sulla strada giusta”, ha evidenziato Urso, che ha sottolineato come “investire sul capitale umano è la forza del sistema Paese”.
Molti sono stati i temi trattati dal ministro nel corso del suo intervento, con particolare riguardo al mondo della piccola impresa: dall’energia all’accesso al credito. Urso ha annunciato, inoltre, “entro la fine dell’anno la Legge annuale sulle Pmi, dando attuazione a una norma disapplicata per undici anni dai governi precedenti, che conterrà norme per facilitare il passaggio generazionale, anche di competenze”.
Rispetto al tema dell’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili, argomento sul quale la Confederazione si è battuta molto negli ultimi anni, il ministro ha annunciato di aver firmato, proprio questa mattina, il decreto che consente l’utilizzo di 320 milioni di euro a fondo perduto, da risorse Pnrr, per le piccole imprese che intendono realizzare impianti fotovoltaici o eolici ai fini dell’autoconsumo industriale. Una misura che, ha spiegato, “si aggiunge al piano Transizione 5.0, che tutte le imprese possono utilizzare, che già prevede in crediti fiscali quasi 13 miliardi di euro tra innovazione e digitale Industria 4.0 ed efficientamento energetico. Sono risorse importanti e significative – ha concluso il ministro – che devono servire a rendere più competitive le nostre imprese anche per quanto riguarda il consumo energetico e quindi il costo dell’energia”.
L'intervento del ministro Valditara: “Valorizzare la cultura del lavoro”
“Quando si deve ragionare sul futuro del nostro Paese, si deve partire da un sistema formativo in grado di offrire agli imprenditori tecnici e lavoratori qualificati”. A dichiararlo il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenuto alla nostra assemblea dal tema centrale “Giovani e Lavoro”, dove ha posto l’accento sulle sfide e le opportunità che legano il futuro delle nuove generazioni al sistema produttivo italiano.
Partendo dallo scenario allarmante delineato dai dati di Unioncamere per cui entro il 2027, non si coprirà il 47% delle richieste occupazionali delle imprese, con una conseguente perdita di Pil di 35 miliardi di euro, Valditara ha sottolineato che “se si ragiona sul futuro del Paese bisogna partire da un sistema formativo in grado di fornire lavoratori con competenze adeguate che possano favorire la competitività delle imprese”.
L’apertura delle scuole ai manager e tecnici aziendali, così come agli imprenditori, rappresenta un cambio di paradigma auspicato dal ministro: “le competenze devono entrare nei nostri istituti esattamente come le discipline teoriche. Questa è la chiave per costruire un rapporto proficuo tra formazione e impresa”.
Con un’attenzione particolare all’alternanza scuola-lavoro, definita “la grande sfida di una scuola che guarda al futuro”, il ministro ha ribadito che è fondamentale “valorizzare l’iniziativa economica privata come un valore significativo”. Secondo Valditara la riforma dell’istruzione tecnico-professionale con il modello “4+2” rappresenta un passo essenziale per ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro: “la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, del 4 più 2 va incontro alle esigenze di colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Ecco perché abbiamo voluto ridurre a quattro anni il percorso non puntando su una riduzione di programmi quinquennali in quattro anni, ma su nuovi programmi, più moderni, più aderenti alla realtà.”
Infine, il ministro ha evidenziato la necessità di rivalutare valori forti nella società italiana, partendo dalla cultura del lavoro, considerato un grande valore costituzionale. “Ecco perché ho voluto che nelle linee guida dell’Educazione civica si parlasse innanzitutto di lavoro – ha concluso Valditara. I giovani devono imparare fin da bambini ad apprezzare e a valorizzare la cultura del lavoro. Non si parla mai di cultura dell’impresa, eppure l’articolo 41 della nostra Costituzione è importante, e allora è bene che anche nelle scuole si inizi a considerare l’iniziativa economica privata come un valore significativo.”