Esteri
Francia: per Bayrou, sul voto di fiducia si gioca il destino del Paese
di Diego Minuti

Mentre si avvicina la data dell'8 settembre, giorno in cui l'Assemblea nazionale si pronuncerà sul voto di fiducia sull'azione del governo, il primo ministro François Bayrou alza i toni, dicendo, come ha fatto ieri, nel corso di una intervista, che è il gioco il destino della Francia.
Il voto riguarda il piano con il quale il governo intende definire le politiche necessarie per fronteggiare le difficoltà del debito pubblico, ma, visti gli annunci delle forze politiche rappresentate nel parlamento, in molti danno per scontata una sconfitta dell'esecutivo e quindi con le dimissioni di Bayrou che, nell'intervista, ha detto che il voto in parlamento non deciderà "il destino del primo ministro", ma "il destino della Francia".
"I giorni che ci attendono sono cruciali", ha detto il 74enne primo ministro in un'intervista alle emittenti Franceinfo, LCI, BFMTV e Cnews, affermando di non essere pronto a dire "addio", come esortato dall'opposizione.
"Se pensate che io possa rinunciare alle battaglie che combatto, che sto combattendo qui, che sto combattendo da anni e che continuerò a combattere in futuro, vi sbagliate", ha detto.
Bayrou ha accusato alcune forze politiche in Francia di voler seminare il "caos", prendendo di mira in particolare il leader del partito di sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon. Da oggi Bayrou spera di potere avviare contatti con i partiti di opposizione, a condizione che si impegnino a misure di risparmio per ridurre il debito della Francia. Ma, per l'opposizione, è troppo tardi.
Il leader socialista Olivier Faure ha detto che la decisione del partito di votare contro il governo di Bayrou è definitiva. "L'unica cosa che sto aspettando che faccia ora è dire addio", ha detto Faure, riferendosi al primo ministro.
Bayrou ha respinto le proposte di bilancio del Partito Socialista. "Quello che il partito socialista sta proponendo non è di frenare la spesa, ma di lasciare che la spesa decolli di nuovo", ha detto. Il primo ministro ha detto che i sacrifici devono essere fatti per garantire il futuro della Francia, spiegando di volere risparmiare circa 44 miliardi di euro, ma il suo piano – che include la riduzione del numero di ferie e il congelamento degli aumenti di spesa – si è rivelato impopolare.
Sette francesi su 10 dicono di volere che Bayrou esca sconfitto dal voto di fiducia, stando ad un sondaggio. Da parte loro, i sindacati hanno esortato i francesi a inscenare proteste il 18 settembre contro il progetto di bilancio, definito uno "spettacolo dell'orrore".
Ieri il ministro della Giustizia Gérald Darmanin ha invitato le forze politiche a trovare un compromesso, dicendo di essere preoccupato che l'eredità del padre fondatore della Quinta Repubblica, Charles de Gaulle, sia a rischio.
"Le istituzioni del generale De Gaulle sono in gioco se ricadiamo nell'instabilità della Quarta Repubblica, dove i governi andavano e venivano, dove l'autorità dello Stato non era garantita, dove l'amministrazione non aveva un leader", ha detto Darmanin.
La Francia è impantanata in una situazione di stallo da quando Macron ha scommesso sulle elezioni anticipate la scorsa estate, dopo i guadagni dell'estrema destra nelle elezioni europee, nella speranza di rafforzare la sua autorità.
Gli elettori hanno eletto un parlamento diviso tra tre blocchi rivali, e Macron in seguito ha riconosciuto che la sua mossa gli si è ritorta contro. Eppure ha anche detto che il parlamento francese riflette le divisioni politiche tra l'opinione pubblica. Ha esortato i politici a trovare un modo per lavorare insieme, indicando la Germania come esempio.