Ambiente & Sostenibilità
Autostrade per l'Italia e il paradosso della sostenibilità, tra premi di eccellenza e crisi della rete
di Redazione

Se il filosofo tedesco Gottrified Leibniz vivesse oggi, e non alla fine del 1600, per affermare che viviamo nel migliore dei mondi possibili dovrebbe essere un manager di Autostrade per l'Italia.
Almeno vedendo che, nonostante le montagne di critiche che gli piovono addosso, il gruppo plaude, si dice contento, si celebra, entrando in un loop che poco o nulla ha a che fare con la realtà dei fatti.
Quella che dice che la situazione della rete in mano ad Autostrade per l'Italia è deficitaria, parlando dell'oggi. Perché, se dovessimo parlare dei guai (giudiziari) del passato, di cose ce ne sarebbero da dire.
Questa settiamana la notizia è che ad Autostrade per l'Italia, guidata da Arrigo Giana (nella foto), è stato assegnato, nientepopodimeno che, il premio SDG’s Awards nella categoria ESG (Environmental, Social e Governance).
E in virtù di cosa il prestigioso riconoscimento è andato ad arricchire la bacheca del gruppo?
Per il progetto della ''Quarta Corsia Dinamica realizzato lungo il tratto milanese dell’autostrada A4 Milano-Brescia, tra lo svincolo di viale Certosa e Sesto San Giovanni in entrambe le direzioni''.
Bene, bravo, bis!!!
Progetto che (aribravo, aribene, aribis!!!) unisce innovazione, tecnologia e rispetto per l’ambiente e che conferma l'impegno del Gruppo Aspi per la sostenibilità.
Di fronte a questa motivazione c'è da rimanere contenti per Aspi; sbalorditi da utenti dei tratti autostradali gestiti dal gruppo. E la notizia giunge quando, appena ieri, il malcapitato che si è messo in auto, da Roma, diretto a Milano, ha dovuto chiedere l'ausilio del calendario per trovare santi ''utilizzabili'' dopo avere bruciato in bestemmie varie quelli di sua diretta conoscenza, per essere rimasto bloccato per ore in un tratto a due corsie, fermo per un banale incidente. Eppure il premio per la sostenibilità è arrivato; eppure il plauso per la lungimiranza di Aspi è puntualmente planato nella sede del gruppo, che non ha certo celato la soddisfazione.
Poi, però, se vai a leggere le cronache di quell'Italia che non finisce mai sulle pagine dei quotidiani nazionali, puoi scoprire che in Abruzzo è rivolta dei sindaci della costa per lo stato indecente dell'A14, ostaggio - e con essa migliaia di automobilisti - di un degrado estremo, che la rende, oltre che lentissima ad essere percorsa, anche pericolosa.
Di questa situazione si è fatto portavoce il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, che una voce in capitolo ce l'ha anche in campo nazionale, da vicepresidente del Consiglio dell'Anci. Da lui è partita la richiesta, a nome dei sindaci della costa abruzzese, ad Autostrade per l’Italia per ottenere un incontro urgente sullo stato dei lavori nel tratto dell’autostrada A14 compreso tra Termoli e Pedaso, con particolare riferimento alla parte che attraversa la regione.
Ma la richiesta rischia di impantanarsi, nel momento in cui ''osa'' chiedere, a nome dei cittadini, ''trasparenza e risposte concrete'' che, come da prassi, difficilmente arriveranno se non in forma di spiegazioni fumose e rassicurazioni che non rassicurano.
Ma, dice Di Giuseppantonio, qui si parla di problemi logistici e di sicurezza, ''una situazione - ha scritto - da tempo insostenibile con gravi ripercussioni sulla attività sia degli stessi agenti ma anche dell’indotto, come trasportatori, ditte mandanti, e gli stessi cittadini'', tacendo delle ricadute economiche negative che penalizzano pesantemente il territorio.
A volere essere, infine, cattivi si potrebbe aggiungere, al cahier de doléances quotidiano per Autostrade per l'Italia, anche la bordata di critiche rivolte alla decisione di imporre il divieto di sorpasso imposto ai veicoli pesanti sul tratto Incisa-Reggello/Chiusi, criticato da Assotir, l'associazione dell'autotrasporto, con parole che dovrebbero fare arrossire più d'uno, descrivendo il totale fallimento dell'iniziativa, che, contrariamente a quanto sperato, non solo non ha reso più fluido il traffico, quanto ne ha aumentato la pericolosità.
Si potrebbe finire qui, ma ci piace riportare quel che ha detto, parlando del premio SDG's Award, Elena Botteon, Head of Sustainability di Autostrade per l’Italia.
''La sostenibilità - ha detto - non è un capitolo accessorio delle strategie aziendali, ma è elemento imprescindibile su cui si misura la solidità sociale e ambientale delle imprese. Come Gruppo, integriamo la sostenibilità nel nostro modello di fare impresa, consapevoli che investire nell’ambiente, nella dimensione sociale e nella governance, insieme a innovazione tecnologica e digitalizzazione, significa migliorare i processi e ottenere importanti risultati aziendali. Questo premio rappresenta un riconoscimento del nostro impegno per rendere la mobilità sempre più sicura, sostenibile, innovativa ed efficiente”.
Sicura, sostenibile, innovativa ed efficiente? Mah...