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Fuga da X: celebrità e utenti lasciano la piattaforma di Musk tra accuse di propaganda e derive autoritarie

Redazione
 

È un vero e proprio fuggi fuggi quello che in queste ultime ore sta coinvolgendo X, la piattaforma social di proprietà di Elon Musk. A suscitare il malcontento generale è stata la stretta alleanza tra Musk e il neopresidente Donald Trump, suggellata dalla nomina di Musk a capo di un dipartimento dedicato all’efficienza governativa. Mentre in Italia, ad aggravare il tutto, è stato l’attacco del tycoon ai magistrati italiani. A dare il la è stato il cantante Piero Pelù, che mostrato senza mezzi termini il dito medio per protesta contro “le pericolosissime dichiarazioni neo totalitarie e neo imperialiste esternate da Musk”. Anche il gruppo musicale Elio e le Storie Tese ha seguito l’esempio di Pelù, definendo X “una cloaca” e Musk “un pericolo per la democrazia”. Personalità come Vinicio Marchioni e Nicola Piovani, quest’ultimo Premio Oscar, si sono unite alla protesta. Piovani ha commentato la sua decisione con un semplice “È arrivato il momento di uscire”, mentre tra i politici italiani ha preso posizione Sandro Ruotolo, europarlamentare del Pd, che ha motivato il proprio addio con le “prese di posizione di Musk contro la magistratura italiana” e con il suo “stretto legame con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ruolo politico nell'amministrazione Trump”. La protesta ha coinvolto anche il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Vittorio di Trapani, e il conduttore televisivo Riccardo Bonacina. Ma non tutti sono d’accordo con la scelta di abbandonare la piattaforma: l’economista Leonardo Becchetti, per esempio, ha invitato gli utenti a rimanere per “dialogare e condividere idee di progresso sociale”, mentre altri account legati alla cultura, come quello di Poesia, hanno sottolineato la necessità di continuare a tramandare valori e letteratura, indipendentemente dalla gestione della piattaforma.

Anche all’estero, il movimento di abbandono di X ha preso piede. Tra le voci più autorevoli, il quotidiano britannico The Guardian ha annunciato con un editoriale la chiusura degli 80 profili ufficiali seguiti da 27 milioni di utenti, dichiarando di non volere più essere parte di una piattaforma accusata di diffondere “contenuti negativi, offensivi e pericolosi per la democrazia”. Il quotidiano ha sottolineato la presenza di “teorie cospirazioniste di estrema destra, razzismo e un utilizzo della piattaforma per influenzare le recenti elezioni americane”. Sostiene che, sebbene i social media rappresentino un canale importante per i media, X ha ormai un ruolo limitato per la promozione del giornalismo di qualità. Nel mondo della cultura e dello spettacolo, numerose istituzioni hanno seguito questa linea di pensiero. Il Festival di Berlino ha recentemente annunciato il proprio abbandono, in segno di solidarietà verso gli utenti che ritengono X uno spazio sempre più tossico. Negli Stati Uniti, i fan della popstar Taylor Swift hanno deciso di trasferirsi in massa su Bluesky, un’alternativa a X che negli ultimi mesi ha attirato l’attenzione per il suo sistema decentralizzato e per l’algoritmo open-source, ritenuto più efficace nel bloccare contenuti estremisti. Anche celebrità come l'attrice Jamie Lee Curtis hanno abbandonato X, criticando apertamente le scelte editoriali di Musk e il suo utilizzo della piattaforma per plasmare il discorso politico.

Le defezioni su X non sono, tuttavia, un fenomeno del tutto nuovo. Già all'inizio della gestione di Musk, quando furono riattivati account di personaggi controversi come Donald Trump, l'estremista inglese Tommy Robinson e il complottista Alex Jones, diversi utenti avevano iniziato a lasciare la piattaforma. Tuttavia, l’abbandono ha assunto proporzioni più significative nell’ultima settimana, a seguito della vittoria elettorale di Trump, che ha portato un milione di nuovi iscritti su Bluesky. Questa piattaforma, nata come un progetto finanziato dall'ex fondatore di Twitter Jack Dorsey, è diventata indipendente nel 2022 e ha registrato una rapida crescita. Con un logo a forma di farfalla, Bluesky ha ora 14,5 milioni di utenti, attratti dalla possibilità di condividere contenuti senza essere esposti alla propaganda e agli estremismi che secondo molti caratterizzano X. Anche il social Threads di Meta sta beneficiando della migrazione da X, passando da 200 a 275 milioni di utenti attivi.

La disillusione per X ha trovato voce anche tra diverse figure del mondo liberal. Alexandria Ocasio-Cortez, deputata del Partito Democratico, ha ripreso a postare su Bluesky, affermando di sentirsi “in uno spazio digitale con altri esseri umani reali”. Altri, come la storica Ruth Ben-Ghiat, hanno promesso di abbandonare definitivamente X qualora la piattaforma divenisse una risorsa stabile del governo Trump per propagare messaggi di estrema destra e promuovere la radicalizzazione. Ben-Ghiat ha dichiarato che lascerà X “quando il social diventerà proprietà di un membro del governo, accelerando le sue funzioni di strumento di propaganda di Trump e macchina di radicalizzazione”.

Nonostante le numerose defezioni, Musk si mostra indifferente e ha risposto sarcasticamente alle critiche, definendo sé stesso una “laboriosa macchina di propaganda”. In termini di mercato, X sembra non aver subito il colpo: al contrario, è stata l’app di notizie più scaricata sia in Italia che negli Stati Uniti negli ultimi giorni. Da un punto di vista economico, lo scorso 6 novembre Musk ha visto il valore delle sue partecipazioni in X aumentare di 26,5 miliardi di dollari: un guadagno che rappresenta oltre la metà di quanto da lui speso per acquistare la piattaforma.

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