Gli Stati Uniti hanno "colpito" un molo in Venezuela, dove si presume che la droga venisse caricata su delle imbarcazioni, dopo che in queste ore è stata confermata la distruzione, nel Pacifico, di una barca di presunti narcos e l'uccisione di due uomini.
Gli Usa per la prima volta ammettono un attacco ad un obiettivo di terra in Venezuela
A confermare l'attacco di terra è stato lo stesso presidente Trump che, in un'intervista radiofonica venerdì scorso, aveva dichiarato che gli Stati Uniti avevano "distrutto" una "grande struttura" in Venezuela, mentre elogiava gli sforzi della sua amministrazione per fermare il traffico di droga dalla regione, compresi gli attacchi contro presunte navi della droga.
"E abbiamo appena messo fuori uso, non so se avete letto o visto, hanno un grande impianto o una grande struttura da cui inviano, sapete, da dove provengono le navi. Due notti fa l'abbiamo messo fuori uso, quindi li abbiamo colpiti molto duramente", ha detto Trump, con la sua solita dialettica un po' arruffona, anche se non ha fornito dettagli specifici.
Se i commenti di Trump fossero esatti, si tratterebbe del primo attacco terrestre noto in Venezuela da quando l'Amministrazione Trump.
Ieri, mentre accoglieva il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel suo club di Mar-a-Lago, Trump è stato incalzato da un giornalista per avere maggiori dettagli sull'attacco. In particolare se l'azione fosse stata condotta dall'esercito statunitense, dopo che Trump aveva confermato a ottobre di avere autorizzato la CIA a operare all'interno della nazione sudamericana.
"Beh, non importa, ma c'è stata una grande esplosione nella zona del molo dove caricano le barche di droga", ha risposto Trump. "Caricano le barche di droga. Quindi abbiamo colpito tutte le barche e ora colpiamo la zona. È l'area di attuazione. È lì che attuano. E non c'è più."
Gli Stati Uniti hanno rafforzato la loro presenza militare nella regione, con 15.000 soldati e diverse navi da guerra pronte a partire dai Caraibi. All'inizio di questo mese, Trump ha ordinato quello che ha definito un "blocco totale" di tutte le petroliere sanzionate in entrata e in uscita dal Venezuela, prendendo di mira la principale fonte di entrate del governo.
Aumentando ulteriormente la pressione sul presidente venezuelano Nicholas Maduro, la scorsa settimana Trump ha dichiarato che sarebbe "intelligente" per Maduro dimettersi. "Può fare quello che vuole, va bene, fa quello che vuole. Se vuole fare qualcosa, se fa il duro, sarà l'ultima volta che potrà fare il duro", ha detto Trump.