Politica
Usa 2024, la destra italiana sale sul carro trumpiano
Redazione
La politica italiana, come da copione, ha accolto con animo diverso l'elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti. Tra i primi a commentare l'esito del voto è stata Giorgia Meloni che, nel rispetto del suo ruolo e del galateo che segue la diplomazia in casi come questo, ha inviato, a nome personale e del governo, ''le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni 'sorelle', legate da un'alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente''.
Usa 2024, la destra italiana sale sul carro trumpiano
Palla colta al balzo da Matteo Salvini che, nel suo commento alle elezioni presidenziali americane, ha ''celebrato'' in un unica frase ''lotta all'immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, Presidente Donald Trump''.
Il riferimento ai ''processi politici'' sembra riportare al procedimento in corso a Palermo che vede Salvini imputato di sequestro di persona per ''avere difeso i confini nazionali'', come dice da sempre.
Salvini ha affidato il suo pensiero ad una intervista telefonica in cui sembra lanciare più che semplici frecciate veri e propri colpi di maglio a ''qualcuno'' degli alleati di governo quando, tra le tante cose dette, si definisce ''ben contento di essere stato uno dei pochi in Italia a non nascondere la preferenza: è un ragionamento di logica e di interesse nazionale anche italiano''. ''Altri - ha spiegato - nel centrodestra pensavano in maniera diversa, ma ciò non intacca l'azione di governo che è un'azione italiana''.
Al coro di coloro che gioiscono per la vittoria del tycoon si unisce anche il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida: ''E anche oggi pare che i cittadini non si lascino influenzare dai commentatori, gli attori, i cantanti e da tutti quelli che pensano di imporre le loro ragioni con una insopportabile arroganza''.
''Gli Stati Uniti d'America - ha affermato il vicepresidente della Camera ed esponente di Forza Italia Giorgio Mulè - hanno scelto Donald Trump come loro Presidente. Nei confronti di un alleato storico dell'Italia e verso la decisione democratica del popolo americano dobbiamo rispetto: i valori che ci uniscono saranno quelli che rilanceranno gli obiettivi comuni. A cominciare dalla pace e fino alla grandi sfide dell'economia''.
Per Paolo Gentiloni ''ora molto dipenderà dall'Europa: deve essere più unita e più forte''. Della netta vittoria di Trump prende atto Matteo Renzi, dicendo di sperare che ''per l'Europa questo sia il momento della sveglia'' e comunque ringraziando il presidente Biden per il lavoro di questi anni.
Per il leader di Azione, Carlo Calenda, la vittoria di Trump ha le sue radici in ''tante cose che purtroppo già sapevamo sulla politica di questo decennio: paura e rabbia come principale meccanismo di voto; noncuranza verso l'etica pubblica e trionfo dei conflitti di interesse; politica come capacità di intrattenere ed essere 'star' prima che statisti; irrilevanza sostanziale dei risultati di governo''.
Ultimativo il giudizio del segretario di Più Europa, Riccardo Magi: ''La vittoria di Trump è a tutti gli effetti una sciagura per i diritti, per lo stato di diritto, per le minoranze, per la libertà, per la lotta al cambiamento climatico. Ma soprattutto rischia di essere una sciagura per l'Europa, che potrebbe trovarsi da sola a dover affrontare l'invasione di Putin in Ucraina, la questione mediorientale, il surriscaldamento globale, una crisi industriale senza precedenti, la conversione ecologica, la competizione cinese''.