Esteri
Usa, molti esponenti democratici criticano la grazia di Biden al figlio
Redazione
La decisione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di concedere la grazie al figlio Hunter (che, per due distinti processi, rischiava condanne per oltre 40 anni di reclusione, in carceri federali) ha provocato durissime critiche da parte repubblicana, con Donald Trump in testa, ma ha anche causato disagio in buona parte dei democratici.
Che, variando le posizioni, hanno parlato di un errore, di un uso improprio del potere, di un un trattamento speciale, di una macchia sulla sua eredità, di una decisione che antepone l'interesse personale a quello generale. A muovere appunti sulla decisione di Biden sono stati senatori, eletti nella camera dei rappresentanti e governatori, insomma l'asse portante del partito.
Anche se la motivazione del presidente è stata compresa, condividendo il giudizio di una persecuzione cui è stato sottoposto Hunter Biden, i democratici critici della decisione di Biden sottolineano come, sino a poco tempo fa, il presidente aveva dichiarato pubblicamente che non avrebbe perdonato suo figlio e che ''nessuno è al di sopra della legge''.
Anche se pochi ne parlano, questo disagio contiene l’implicito disconoscimento della tesi secondo cui il Dipartimento di Giustizia si è comportato in modo indipendente, dal momento che Biden ha giustificato il suo provvedimento di clemenza affermando che il caso era contaminato dalla politica. In un certo senso, ciò non dà ai democratici argomenti per criticare Donald Trump, che hanno descritto come una minaccia alla democrazia e come un presidente disposto a porsi al di sopra della legge, soprattutto dopo la sentenza della Corte Suprema che garantisce ai presidenti un’ampia immunità per i loro atti ufficiali.
Trump, che si è difeso dalle sue accuse proprio sostenendo di essere stato oggetto di persecuzione politica, di caccia alle streghe, e presentandosi come vittima, peraltro ha fatto un uso disinvolto del diritto alla grazia, perdonando familiari e alleati. Il passo compiuto da Biden gli apre la strada per perdonare i condannati per l'assalto al Campidoglio, che ha definito ancora una volta "ostaggi" nel messaggio in cui criticava l'indulto a Hunter Biden.
Tra i più critici verso Biden c'è il senatore democratico del Michigan, Gary Peters, che ha affermato che la decisione del presidentedi graziare suo figlio ''è stata un errore. La famiglia e gli alleati di un presidente non dovrebbero ricevere alcun trattamento speciale. È stato un uso improprio del potere, mina la fiducia nel nostro governo e incoraggia gli altri a piegare la giustizia per soddisfare i propri interessi".
Il deputato del Colorado Jason Crow ha espresso lo stesso sentimento. “La grazia di Hunter Biden è stata un errore. Sono solidale con l'amore di un padre, soprattutto in una famiglia che ha vissuto così tante tragedie personali. Capisco anche le argomentazioni giuridiche a favore dell'indulto. Ma la grazia presidenziale non viene mai giudicata esclusivamente nel merito del caso, soprattutto quando coinvolge un membro della famiglia. I presidenti hanno enormi poteri e responsabilità e devono essere tenuti a standard più elevati. Devono infondere fiducia e promuovere la fiducia del popolo americano nella propria democrazia. E in questo momento, difendere il tessuto della nostra democrazia è uno dei nostri compiti più importanti''.
"La grazia del presidente Biden nei confronti di suo figlio Hunter è, come azione di un padre amorevole, comprensibile, ma come azione dell'amministratore delegato della nostra nazione, fuorviante", ha scritto Peter Welch, senatore del Vermont.
Uno dei primi a parlare è stato il governatore del Colorado, Jared Polis, che lo ha fatto in termini molto duri. ''Mentre come padre comprendo certamente il desiderio naturale del presidente Joe Biden di aiutare suo figlio perdonandolo, sono deluso dal fatto che abbia messo la sua famiglia prima del Paese. Questo è un brutto precedente di cui potrebbero abusare i presidenti successivi e che purtroppo ne offuscherà la reputazione. Quando diventi presidente, il tuo ruolo è quello di Pater familias della nazione''. "Hunter - ha aggiunto Polis - ha portato su di sé i problemi legali che ha dovuto affrontare, e si può simpatizzare con le sue lotte pur riconoscendo che nessuno è al di sopra della legge, né un presidente, né il figlio di un presidente".
"La decisione del presidente Biden antepone l'interesse personale al dovere e mina ulteriormente la fiducia degli americani che il sistema giudiziario sia giusto ed equo per tutti", ha affermato, ad esempio, Michael Bennet, senatore del Colorado. “La grazia accordata al figlio dal presidente Biden conferma una convinzione comune che sento nel sud-ovest di Washington: che le persone con buoni agganci spesso ricevono un trattamento speciale da un sistema giudiziario a doppio standard. Il presidente ha preso la decisione sbagliata. Nessuna famiglia dovrebbe essere al di sopra della legge”, ha twittato la rappresentante dello Stato di Washington Marie Gluesenkamp Perez.
Ci sono anche democratici che hanno sostenuto la decisione di Biden. "La maggior parte delle persone vedrà che Joe Biden ha fatto la cosa giusta", ha affermato il presidente del Comitato nazionale democratico Jaime Harrison.