Esteri

Gli Stati Uniti colpiscono una nuova barca di presunti narcos, uccidendo nel Pacifico tre persone

Redazione
 
Gli Stati Uniti colpiscono una nuova barca di presunti narcos, uccidendo nel Pacifico tre persone

Incurante delle critiche che sono arrivate anche da esponenti del partito repubblicano, oltre che dalle perplessità dei giuristi sulla liceità di attacchi in mare aperto e non in acque territoriali americane, l'Amministrazione Trump ha rivendicato un nuovo attacco (il nono complessivamente, il secondo in poche ore) ad una imbarcazione di presunti narcotrafficanti, uccidendone i tre occupanti.

Gli Stati Uniti colpiscono una nuova barca di presunti narcos, uccidendo nel Pacifico tre persone

Secondo l'annuncio del Segretario di quello che era il Dipartimento della Difesa (oggi della Guerra), Pete Hegseth, l'attacco ha avuto pieno successo e nessun militare americano è rimasto ferito. Cosa che peraltro sarebbe stata impossibile, a meno di un incidente, perché gli attacchi vengono portati scagliando, da molte miglia di distanza, dei micidiali, quanto efficaci razzi.
Nell'attacco precedente, altre due persone, anch'esse definite genericamente, trafficanti, sono rimaste uccise.

Il nuovo attacco è stato duramente condannato dal governo della Colombia ha denunciato gli Stati Uniti per avere effettuato attacchi alle navi vicino alle sue coste, affermando che l'azione americana è stata "come applicare la pena di morte in un territorio che non è il vostro". Quelli di ieri sono i primi attacchi nel Pacifico, dal momento che tutti i precedenti erano stati compiute.

"Oggi, sotto la direzione del presidente Trump, il Dipartimento della Guerra ha effettuato un altro attacco cinetico letale su una nave gestita da un'organizzazione terroristica designata - ha postato Hegseth su X -. Questi raid continueranno, giorno dopo giorno. Questi non sono semplicemente trafficanti di droga, sono narco-terroristi che portano morte e distruzione nelle nostre città".

Il post è stato accompagnato da un video che sembra mostrare una barca che prende fuoco dopo essere stata colpita da una bomba statunitense. Gli oggetti galleggianti vengono quindi visti nell'acqua, prima che sembrino essere presi di mira da un secondo attacco aereo.

Per il vice ministro degli Esteri colombiano, Mauricio Jaramillo, gli attacchi sono stati "sproporzionati e al di fuori del diritto internazionale" e che le persone a bordo delle imbarcazioni colpire non avevano "alcuna possibilità di difendersi".

Jaramillo ha poi insistito sulla critica più forte che viene fatta a queste azioni, sostenendo che non c'è stato "nessun processo, nessun ordine giudiziario" ed esortando gli Stati Uniti a cooperare invece con la Colombia nella lotta contro il traffico di droga.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto di avere l'autorità legale per continuare a bombardare le barche in acque internazionali, ma ha detto che potrebbe andare al Congresso degli Stati Uniti se decidesse di espandere gli obiettivi per includere quelli a terra.

"Ci è permesso farlo, e se lo facciamo via terra, potremmo tornare al Congresso", ha detto Trump ai giornalisti nello Studio Ovale mercoledì, precisando che la sua amministrazione è "totalmente preparata" ad espandere le operazioni antidroga sulla terraferma, il che segnerebbe un'escalation significativa.

Il bilancio degli attacchi a barche di presunti trafficanti - ma anche ad un natante con le caratteristiche di un sommergibile - è di 37 persone morte. Due uomini sono sopravvissuti all'attacco della scorsa settimana e sono stati rimpatriati in Colombia ed Ecuador.

Il governo dell'Ecuador ha successivamente rilasciato il suo cittadino - identificato come Andrés Fernando Tufiño - affermando che non c'erano prove di illeciti. L'altro uomo, colombiano, sarebbe ancora ricoverato in ospedale.

Le stime statunitensi della Drug Enforcement Administration (DEA) indicano che la stragrande maggioranza della cocaina diretta verso le città degli Stati Uniti passa attraverso il Pacifico.
I sequestri di droga nei Caraibi – dove la maggior parte degli attacchi confermati negli Stati Uniti hanno finora avuto luogo – rappresentano una percentuale relativamente piccola del totale, anche se i funzionari statunitensi hanno detto che sono in aumento.

Ad oggi, i funzionari statunitensi hanno offerto pochi dettagli sull'identità delle persone uccise negli attacchi o sulle organizzazioni di narcotrafficanti a cui presumibilmente appartengono.
Circa 10.000 soldati statunitensi, oltre a dozzine di aerei e navi militari, sono stati schierati nei Caraibi come parte dell'operazione.

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