US Steel, l'iconica azienda siderurgica che un tempo era quella più preziosa al mondo ed emblema della potenza industriale degli Stati Uniti, è oggi ufficialmente passata in mano giapponese, quelle di Nippon Steel, colosso globale della siderurgia.
Secondo l'accordo, che le due aziende hanno annunciato ufficialmente, dopo l'intesa annunciata a fine 2023, Nippon acquisterà US Steel per 55 dollari ad azione, ovvero 14,1 miliardi di dollari, lasciandole il nome e la sede centrale, a Pittsburgh, in Pennsylvania, capitale della siderurgia a stelle e strisce.
US Steel è ormai giapponese, Nippon Steel ha perfezionato l'acquisto dell'iconica azienda americana
Al governo americano, comunque, secondo l'accordo, resta la possibilità di esprimere fattivamente il suo punto di vista sulla gestione dell'azienda, compreso il diritto di veto su decisioni che riguardino la chiusura di impianti, la riduzione del volumi della produzione o dei livelli di personale.
L'accordo era stato precedentemente bloccato dal presidente Joe Biden nelle sue ultime settimane di mandato, adducendo motivi di sicurezza nazionale, ed era stato osteggiato da Trump durante la sua campagna elettorale. Tuttavia, una volta insediatosi, Trump ha affermato che Nippon Steel ha migliorato l'accordo e ha promesso investimenti aggiuntivi per un totale di 14 miliardi di dollari nelle strutture dell'azienda, sebbene l'accordo che Nippon Steel e US Steel hanno firmato con il governo statunitense preveda solo 11 miliardi di dollari di investimenti fino al 2028.
Trump ha poi affermato che gli Stati Uniti manterranno i propri altiforni operativi a piena capacità per almeno il prossimo decennio e che non ci saranno "licenziamenti né esternalizzazioni di alcun tipo".
Ma mentre alcuni rappresentanti sindacali locali erano presenti alla manifestazione e hanno elogiato l'accordo, il sindacato United Steelworkers ha continuato a opporsi. In una dichiarazione rilasciata domenica, ha messo in discussione le promesse e le tutele previste dall'accordo, nonostante Trump e i futuri presidenti abbiano potere di veto su alcune mosse.
Il ruolo dell'US Steel nel panorama industriale americano è stato fondamentale per oltre un secondo. Prima azienda a raggiungere un valore di un miliardo di dollari, subito dopo la sua fondazione nel 1901, è stata cruciale per gran parte del XX secolo, fornendo l'acciaio necessario per costruire automobili, elettrodomestici, ponti e grattacieli, nonché le armi che contribuirono alla vittoria nella Seconda Guerra Mondiale.
Ma ha subito decenni di declino dal suo apice dopo la Seconda Guerra Mondiale. Non è più nemmeno la più grande acciaieria statunitense, e un datore di lavoro relativamente minore, con 14.000 dipendenti statunitensi, 11.000 dei quali iscritti all'USW.