In un contesto segnato da inflazione, diseguaglianze e crescente incertezza economica, l’educazione finanziaria si conferma una competenza cruciale per il benessere delle persone e la coesione sociale. È questo il messaggio chiave emerso oggi durante l’assemblea pubblica annuale della Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEduF), creata dall’ABI nel 2014. Un incontro di alto profilo intitolato “Un Nuovo Umanesimo: l’educazione finanziaria come fattore di coesione sociale”, che ha acceso i riflettori sul legame tra alfabetizzazione finanziaria e dignità economica, soprattutto nella terza età.
Senza educazione finanziaria aumenta la fragilità sociale, soprattutto tra gli over 65: l’assemblea pubblica FEduF lancia l’allarme
Moderato da Jole Saggese, l’evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Antonio Patuelli, Presidente ABI; Stefano Lucchini, Presidente FEduF; Nando Pagnoncelli, Presidente IPSOS; Elsa Fornero, Lorenzo Ornaghi, Mons. Vincenzo Paglia, Massimo Lapucci, Luigi Gubitosi e Letizia Moratti.
Nel corso dell’assemblea è stata presentata la nuova ricerca IPSOS “L’età d’argento tra benessere e precarietà”, che ha analizzato i bisogni e le percezioni economiche degli italiani. Secondo lo studio, tre italiani su quattro vivono in uno stato di apprensione per il proprio futuro economico. Il timore è trasversale alle generazioni, ma colpisce in modo più intenso le fasce più adulte della popolazione. Il 50% dei 35-49enni ha difficoltà a risparmiare, e ben il 58% dei 50-64enni ritiene il proprio reddito insufficiente. Più di un terzo delle famiglie è in saldo negativo, e una su due non riuscirebbe a sostenere una spesa imprevista di 2.000 euro.

Gli over 65 risultano particolarmente vulnerabili: spesso privi di strumenti finanziari adeguati e con accesso limitato al digitale, sono anche i meno preparati sul piano dell’alfabetizzazione economica. Solo il 19% degli italiani può essere considerato “esperto” in materia finanziaria, con una percentuale che scende al 69% di percezione di utilità tra gli anziani. Tuttavia, proprio gli over 50 riconoscono come la mancanza di educazione finanziaria penalizzi economicamente le persone anziane.
Stefano Lucchini, Presidente FEduF (in foto), ha sottolineato con forza la necessità di un impegno trasversale: “Investire nell’educazione finanziaria significa investire nel benessere economico e sociale del Paese. È una priorità trasversale, ma diventa ancora più urgente per le generazioni più esposte alle fragilità economiche. Dobbiamo coinvolgere le fasce più mature della popolazione, sempre più attive nell’utilizzo di strumenti digitali come conti correnti online e carte di pagamento, avvicinarle a temi concreti e attuali, come la protezione dalle frodi online e la comprensione della terminologia finanziaria”.
Lucchini ha inoltre auspicato una maggiore sinergia tra le tante iniziative educative oggi presenti: “FEduF auspica una grande collaborazione e un coordinamento efficace con tutte le altre numerose – e talvolta un po’ dispersive – iniziative dedicate all’educazione finanziaria da differenti soggetti. Crediamo fermamente che valori come il dialogo, la condivisione e il coinvolgimento inclusivo siano fondamentali per costruire una cultura economica diffusa e rendano tutti più consapevoli e liberi”.
Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha parlato della necessità di un cambio di paradigma nella percezione dell’invecchiamento: “Siamo entrati in una fase di vecchiaia di massa. Questo impone di rovesciare la narrazione: non possiamo più vedere la terza età come una fase di declino, ma come una stagione della vita da valorizzare. Il denaro, per chi invecchia, è anche una chiave di libertà e dignità”.
Elsa Fornero, Professoressa Onoraria dell’Università di Torino, ha evidenziato il rischio di un’esclusione culturale ed economica per ampie fasce della popolazione: “Dobbiamo rendere la finanza accessibile a tutti. L’alfabetizzazione economica serve a colmare un divario che oggi separa non solo giovani e anziani, ma anche chi è integrato nel sistema e chi ne è ai margini”.
Massimo Lapucci, International Fellow presso il Digital Ethics Center di Yale University, ha riflettuto sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel futuro della finanza: “Se è vero che l’intelligenza artificiale è in grado di supportare le decisioni finanziarie, è anche vero che l’elemento umano e una nuova visione dell’economia e della sostenibilità sono essenziali per interpretare e applicare i dati in modo etico”.
Letizia Moratti e Luigi Gubitosi, infine, hanno ribadito l’importanza di tenere al centro le persone: “Non basta l’innovazione tecnologica: servono politiche capaci di rispondere ai bisogni reali dei cittadini, considerando i loro comportamenti, i loro valori e le loro aspettative”.
La Fondazione FEduF – promossa dall’ABI – opera in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici scolastici territoriali per diffondere una nuova cultura economica nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso progetti didattici innovativi e incontri con studenti, famiglie e insegnanti. Le sue iniziative si rivolgono anche agli adulti, in collaborazione con le associazioni dei consumatori, promuovendo la mediazione culturale tra contenuti complessi e linguaggi semplici e inclusivi.