Il capoluogo lombardo si conferma anche quest'anno la città dove le transazioni immobiliari si concludono più rapidamente in Italia, con un tempo medio di vendita di appena 2,9 mesi. Tuttavia, un'analisi approfondita di Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo Immobiliare.it, rivela un leggero allungamento di circa il 7% rispetto ai 2,7 mesi registrati nel 2024.
Case: Milano Vende in 2,9 Mesi (+7%), media Italia a 5,2 con Roma che sorpassa Bologna
A livello nazionale, il periodo medio necessario per vendere un immobile si attesta sui 5,2 mesi, un dato sostanzialmente stabile (-0,6%) rispetto all'anno precedente. Se Milano mantiene la sua leadership, la classifica delle città più veloci vede alcuni cambiamenti. Roma sorpassa Bologna e Firenze, conquistando il secondo posto con una media di 3,4 mesi. Bologna, pur salendo da 3,3 a 3,6 mesi in un anno, si posiziona al terzo posto, a pari merito con Verona, che ha visto i suoi tempi di vendita ridursi da 3,8 a 3,6 mesi. Firenze scivola in quarta posizione, con un aumento del "time to sell" di circa il 12% in un anno (da 3,3 a 3,7 mesi), eguagliando Padova, dove sono necessari mediamente 3,7 mesi per una vendita.
Le ultime città a rimanere sotto la soglia dei 4 mesi sono Trieste (3,8 mesi), Bergamo e Napoli, entrambe con 3,9 mesi. Sul fronte opposto, le tre città con i tempi di vendita più lunghi si trovano tutte nel Mezzogiorno: Catania si attesta a 5 mesi esatti, mentre Taranto e Messina chiudono la classifica, appaiate a 5,6 mesi medi. Otto città presentano un "time to sell" tra i 4 e i 5 mesi: Torino (4,1 mesi), seguita da Brescia, Parma e Cagliari (tutte a 4,4 mesi), Genova (4,5 mesi), Palermo (4,6 mesi), e infine Venezia e Bari (entrambe a 4,7 mesi).
Rispetto al 2024, Bari ha registrato la riduzione più significativa del "time to sell", passando da 5,5 a 4,7 mesi. All'estremo opposto, Catania ha visto l'incremento più marcato, da 4,3 a 5 mesi medi. Aumenti rilevanti si sono notati anche a Parma (da 3,9 a 4,4 mesi) e Napoli (da 3,6 a 3,9 mesi). Da segnalare il decremento sostanzioso di Messina, scesa da 6 a 5,6 mesi, pur rimanendo tra le città con i tempi più lunghi. Nel resto dei comuni analizzati, in linea con il dato nazionale, il "time to sell" ha mostrato una certa stabilità, con scostamenti minimi. Bergamo è l'unica città a non aver subito alcuna variazione, mantenendosi a 3,9 mesi in entrambi gli anni.
Ampliando l'arco temporale di analisi al 2021, emerge un quadro di forte contrazione dei tempi di vendita in quasi tutte le città, con riduzioni superiori al 20% in alcuni casi. Padova ha visto il suo "time to sell" ridursi del 27% (da 5,1 a 3,7 mesi), Brescia del 24% (da 5,8 a 4,4 mesi) e Verona di quasi il 22% (da 4,6 a 3,6 mesi). Tra i grandi capoluoghi, spiccano le discese di Roma (-19%, da 4,2 a 3,4 mesi) e Bari (-17,5%, da 5,7 a 4,7 mesi). Milano ha registrato una diminuzione del 9%, passando da 3,2 a 2,9 mesi. Il trend generale della penisola mostra una contrazione di circa il 4%, da 5,4 a 5,2 mesi medi.
Nonostante la tendenza generale alla diminuzione, alcune eccezioni si evidenziano: Firenze e Napoli non hanno mostrato variazioni dal 2021. Taranto ha registrato un lieve aumento (+4%, da 5,4 a 5,6 mesi), mentre Bologna ha visto una crescita sorprendente del 9%, passando da 3,3 a 3,6 mesi.
Luke Brucato, Chief Strategy Officer di Immobiliare.it Insights, ha commentato i risultati: "Il 'time to sell' è uno degli indicatori più strategici per valutare il dinamismo e la liquidità del mercato immobiliare in un dato contesto storico. La sua costante riduzione negli ultimi anni in Italia evidenzia un sistema in cui domanda e offerta si incontrano con maggiore efficienza, un dato che interessa da vicino chi valuta operazioni di investimento nel real estate."
Tuttavia, Brucato ha anche messo in luce le sfide attuali: "Anche in mercati maturi come quelli di alcune grandi città, negli ultimi 12 mesi si sono registrati aumenti dei tempi di vendita degli immobili proposti su Immobiliare.it, spesso dovuti a un disallineamento tra il prodotto offerto e quello richiesto, ovvero sempre più spesso un immobile ristrutturato, come recentemente evidenziato anche dal sondaggio che abbiamo realizzato con la consulenza di Google."