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Dazi: le borse costringono Trump alla ritirata, ma lui canta vittoria

Redazione
 
Dazi: le borse costringono Trump alla ritirata, ma lui canta vittoria

Una settimana dopo il suo "Giorno della Liberazione", Donald Trump ha annunciato che avrebbe sospeso per 90 giorni l'imposizione di tariffe doganali più elevate per la maggior parte dei Paesi. Una inversione di tendenza, anzi proprio un testa-coda sorprendente nella sua guerra commerciale che ha mandato in tilt i mercati.

Dazi: le borse costringono Trump alla ritirata, ma lui canta vittoria

In un post sui social media pubblicato poco prima delle 13:30 ora di Washington, il tardo pomeriggio in Europa, Trump ha scritto di aver preso questa decisione perché più di 75 partner commerciali (cioè altri Paesi) non hanno reagito alla sua politica di dazi e hanno contattato gli Stati Uniti per "discutere" alcune delle questioni da lui sollevate.

Ma la sospensione non si è applicata alla Cina, che ha reagito con aumenti dell'84%. Trump ha invece aumentato i dazi al 125%, con effetto immediato, in quella che ormai ha il profilo di una guerra commerciale nella quale nessuno dei contendenti intende fare un passo indietro.

Ma parliamo di una pausa, non della cancellazione dei dazi. Quindi, la sospensione delle tariffe non ha riportato il mondo al periodo precedente all'instabilità globale innescata da Trump. Rimarrà in vigore un dazio generalizzato del 10%, anche per alcuni prodotti provenienti da Canada e Messico.

La Casa Bianca non ha specificato quali Paesi saranno interessati dalla sospensione, mentre ieri l'Unione Europea ha votato per imporre nuovi dazi di ritorsione, ma non entreranno in vigore prima della prossima settimana.

E i dazi separati sulle auto, sull'acciaio e sull'alluminio importati rimarranno in vigore, ha affermato in seguito il Segretario al Tesoro Scott Bessent, mentre i dazi previsti su prodotti come legname e prodotti farmaceutici restano in vigore.

La reazione di Wall Street è stata immediata ed entusiastica: dopo la notizia, che ha colto di sorpresa gli investitori, i mercati americani sono balzati alle stelle, con l'S&P 500 in rialzo di oltre il 9%, il Nasdaq, a forte componente tecnologica, che ha chiuso in rialzo di oltre il 12% e il Dow Jones Industrial Average che ha messo a segno un guadagno di quasi 3.000 punti.

Goldman Sachs ha abbassato le probabilità di una recessione, ma ha affermato di prevedere comunque una crescita economica minima e una probabilità di recessione del 45%, dati i dazi ancora in vigore.
Trump sembrava essersi concentrato sul suo piano tariffario solo poche ore prima, dicendo agli americani "SIATE FREDDI" su Truth Social. E non molto tempo fa aveva suggerito che i dazi potrebbero essere permanenti.

"Ho pensato che la gente stesse un po' esagerando. Stavano diventando un po' yippie, sapete, stavano diventando un po' yippie, un po' spaventati", ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca.
"Vedremo come andrà a finire. Penso che andrà alla grande", ha aggiunto.

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