La settimana che comincia oggi non sembra mutare lo scenario di incertezza che avvolge le mosse del presidente americano, Donald Trump sul fronte dei dazi, ma, più genericamente, dell'economia perché la sfida che ha lanciato su scala globale - contro tradizionali partner e antichi competitori - manca del tassello che ritiene fondamentale per avviare trattative degne di questo nome: che la Cina accetti il ruolo di perdente e, quindi, sia Pechino a fare la prima mossa chiedendo a Washington di attenuare il peso delle sue misure.
Dazi: tra annunci, smentite e correzioni di rotta, Trump va avanti per la sua strada
Ma, a dispetto delle frasi con le quali Trump celebra la sua buona relazione con il presidente cinese, Xi non pare affatto disposto a essere lui a fare il primo passo indietro, restando fermo nella sua posizione, quella di controbattere ai dazi imponendone di suoi.
Quindi, davanti ad un Trump che tenta di rassicurare gli americani sul suo ottimo rapporto con Xi, la realtà è che la situazione è in una fase di stallo che rischia di far crollare di nuovo i mercati azionari e di imporre reali difficoltà agli americani.
Per lui e per la sua strategia di comunicazione, l'importante è mostrare sicurezza sulla bontà delle scelte, esaltando momenti particolari - come l'ovazione che lo ha accolto al suo ingresso in sala in occasione di un evento di arti marziali miste - che, a suo dire, dimostrano che "stiamo facendo un buon lavoro".
La situazione, a dispetto dell'entusiasmo con cui Trump commenta le sue stesse mosse, è ben più complessa perché le economie statunitense e cinese sono strettamente interconnesse.
Se gli Stati Uniti, da una parte, dipendono dalla Cina per l'elettronica di consumo; per le terre rare utilizzate nella produzione di veicoli elettrici e per applicazioni militari e nella robotica; per i prodotti farmaceutici utilizzati in medicinali salvavita; e per beni di prima necessità, tra cui abbigliamento e scarpe, dall'altra Pechino non può fare a meno di prodotti agricoli, come soia e sorgo.
Quello che appare chiaro è che quella che si sta giocando è una partita a lungo termine e la capacità dei mercati azionari di metabolizzare gli effetti della guerra commerciale è già al limite, avendo già bruciato centinaia di miliardi in quella che per gli analisti è una crisi finanziaria globale. Né inducono all'ottimismo i continui cambiamenti nelle scelte di Trump, come confermato dalla sospensione per 90 giorni dei dazi reciproci con decine di nazioni, dopo le massicce vendite sui mercati obbligazionari.
A rendere ancora più indecifrabili gli obiettivi della Casa Bianca è giunto, venerdì sera, l'annuncio dell'esenzione, per le importazioni di smartphone e computer di fabbricazione cinese. dalla tariffa doganale più alta, in un'apparente consapevolezza che imposte elevatissime su tali articoli potrebbero mettere a dura prova l'industria tecnologica e i consumatori statunitensi.
Ma, a distanza di poche ore, l'Amministrazione Trump ha ha insistito sul fatto che tali prodotti saranno comunque soggetti a nuove tariffe a un livello inferiore nelle prossime settimane, sollevando ulteriori interrogativi sulle sue posizioni apparentemente non pianificate e impulsive, che hanno ripetutamente spaventato i mercati.
Il barometro della confusione ha un indicatore: la compulsiva comunicazione di Trump sui social.
"NESSUNO se la cava 'da solo' per le inique bilance commerciali e le barriere tariffarie non monetarie che altri Paesi hanno usato contro di noi, soprattutto la Cina che, di gran lunga, ci tratta peggio!" ha scritto Trump ieri su Truth Social. "Venerdì non è stata annunciata alcuna 'eccezione' tariffaria. Questi prodotti sono soggetti agli attuali dazi del 20% sul Fentanyl e stanno semplicemente passando a una 'classe' tariffaria diversa. Le fake news lo sanno, ma si rifiutano di segnalarlo", ha proseguito.
A cercare di dare manforte alla Casa Bianca è corso il vicecapo di gabinetto dell'Amministrazione, Stephen Miller: "Questo è solo un altro ottimo esempio di come il Presidente Trump avesse un piano dettagliato fin dall'inizio, che viene eseguito esattamente come indicato".