Trumpeide

Il fascino perverso del cesarismo di Trump sulla Destra italiana

Diego Minuti
 
Il fascino perverso del cesarismo di Trump sulla Destra italiana

Cesarismo: regime politico autoritario basato sul potere di un uomo 'forte', in genere appoggiato dalle forze armate e dotato di consenso popolare (comunque sollecitato e ottenuto), perché dotato di carisma e capace di porre termine a una situazione di disordine e di conflitto sociale e politico. La sua origine storica sta nel regime instaurato nella Roma antica da Gaio Giulio Cesare, In epoca moderna il termine è stato applicato ai regimi instaurati dai due Bonaparte e, in generale, ai regimi autoritari di destra (Treccani).

L'innamoramento di una ampia e qualificata porzione della Destra italiana per Donald Trump è evidente e forse anche sorprendente, considerato che le basi della ''politica'' - chiamiamola ancora così - del presidente americano sembrano, anzi sono, antitetiche rispetto ai valori che il nostro Paese - uscito devastato da un regime dittatoriale - si è dato, ponendo, con la Costituzione, le solide basi dell'attuale democrazia.

Il fascino perverso del cesarismo di Trump sulla Destra italiana

Eppure, pure in queste ore, mentre Trump fa letteralmente a pezzi - minacciando, ma anche con atti concreti, l'avversario di turno - dagli esponenti della Destra non si leva un distinguo, una considerazione a margine, anche solo una parola, che sia una, a condanna di una deriva autocratica e, quindi, per definizione, autoreferenziale. Un ritorno ai canoni del cesarismo, dove a contare è il ruolo che, pur rispettando le leggi, viene imposto e fatto prevalere sull'interesse nazionale.

Un momento storico in cui Trump, che per quattro anni ha covato la vendetta, attacca tutti coloro che, nel suo giudizio, hanno operato contro di lui.
Lasciamo stare le scelte di politica commerciale, che potrebbero essere comprensibili e giustificabili (vista l'evidente differenza dei regimi tariffari tra Stati Uniti e Paesi esportatori) se l'uomo mettesse da parte la volgarità quando minaccia, e poi comprendesse che la guerra dei dazi, alla fine, rischia di restare senza vincitori, con la sconfitta di tutti. Per come insegna la storia.

Quel che a noi - come parte di un popolo che paga ancora il retaggio di un regime autoritario e liberticida - sembra assurdo è che nessuno degli italiani schierati a Destra e che possono parlare all'intera comunità nazionale faccia sentire la sua voce contraria assistendo a quanto sta facendo Trump.

Ad esempio (ma è solo l'ultimo degli esempi) , contro i giudici che hanno consentito che si indagasse su di lui e, addirittura, con gli studi legali ai quali si sono rivolti gli esponenti democratici quando, negli anni scorsi, hanno voluto portare il presidente di oggi davanti alla responsabilità giudiziaria dei suoi comportamenti passati.

E quando, dalle minacce è passato ai fatti, le sue mosse - sebbene consentite dalla prerogative concesse al Presidente degli Stati Uniti - hanno colpito i singoli e non, come forse ci si aspetterebbe, un gruppo o una categoria. Peraltro adottando un criterio di ''retroattività'' che fa gridare allo scandalo chi è giurista o appena un mestierante del diritto.

Ma come definire l'ordine esecutivo con il quale, venerdì, Trump ha sospeso le ''autorizzazioni'' (sarebbe a dire le credenziali a esercitare l'attività forense in particolari circostanze) per uno degli studi legali più famosi d'America - Paul, Weiss, Rifkind, Wharton & Garrison -?
Per capire l'importanza e il prestigio dello studio basta ricordare che, tra soci e associati, vi figurano importanti esponenti della scena politica nazionale come l'ex procuratore generale Loretta Lynch e l'ex segretario alla Sicurezza interna Jey Johnson.

Ma come Trump ha motivato l'ordine esecutivo?
Lo ha spiegato uno dei vertici dello studio, Paul Weiss.
"L'ordine esecutivo è incentrato sulle attività di Mark Pomerantz, che si è ritirato dallo studio nel 2012 e ha continuato a lavorare presso l'ufficio del procuratore distrettuale quasi un decennio dopo. Il signor Pomerantz non è più affiliato allo studio da anni. I termini di un ordine simile sono stati dichiarati incostituzionali all'inizio di questa settimana da un giudice distrettuale federale''.

Che poi il presidente ce l'abbia con Pomerantz è umanamente ''comprensibile'' ( si fa per dire) perché l'avvocato ha supervisionato le indagini dell'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan su Trump e le sue pratiche commerciali . Ma ormai, nel suo agire quotidiano, Trump non pone limiti alla sua autorità, spesso travalicando il buonsenso e c'è, a questo punto, da chiedersi se tutti i suoi collaboratori ne condividano i comportamenti o qualcuno comincia a dubitare di essi.

I primi cedimenti nella diga eretta da Trump intorno a sé stesso si sono registrati (come la rivolta, prontamente smentita, di alcuni ministri nei confronti di Elon Musk e della falce con cui sta disboscando gli organici federali), ma non al punto di indurlo a riflettere sull'efficacia di una strategia che comporterà problemi per i repubblicani quando, nelle elezioni di medio termine, dovranno rispondere al loro elettorato dei licenziamenti che stanno colpendo, indiscriminatamente, uffici statali e, quindi, prestazioni e servizi.

Un segnale è arrivato da un evento che si è svolto in North Carolina e che ha visto un deputato repubblicano inchiodato dalle domande di un paio di elettori (simpatizzati del suo partito) chiedergli conto delle scelte di Trump. E ancora siamo agli inizi.

  • villa mafalda 300x600
  • PP evolution boost estivo giugno 2024
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Trump congela fondi ad Harvard per le sue politiche di inclusione, l'ateneo reagisce
15/04/2025
Redazione
Trump congela fondi ad Harvard per le sue politiche di inclusione, l'ateneo reagisce
I mercati scettici sui tempi dell'agenda di Trump: basteranno 90 giorni per concludere 150 accordi?
14/04/2025
Redazione
I mercati scettici sui tempi dell'agenda di Trump: basteranno 90 giorni per concludere 150...
Dazi: tra annunci, smentite e correzioni di rotta, Trump va avanti per la sua strada
14/04/2025
Redazione
Dazi: tra annunci, smentite e correzioni di rotta, Trump va avanti per la sua strada
Trump, con le sue continue giravolte, ha perso la fiducia degli investitori
12/04/2025
Redazione
Trump, con le sue continue giravolte, ha perso la fiducia degli investitori