Se non è un caso, dobbiamo applaudire a chi programma il calendario dei film di una importante piattaforma televisiva che ha mandato in onda il mitico ''Fuga da Alcatraz'' poche ore prima che il presidente Donald Trump annunciasse la sua intenzione di riaprire, dopo un ampliamento e lavori per alzare il livello di sicurezza, la prigione che, per decenni, ha ospitato pericolosi criminali.
"The Donald" ordina di riaprire Alcatraz, sarà una prigione per supercriminali
La prigione federale è chiusa ormai da una sessantina d'anni o poco più, soprattutto per gli elevati costi di gestione e non tanto, per come disse a quel tempo la ''controinformazione'', perché la struttura non garantiva più la sicurezza che ne aveva fatto il reclusorio da cui mai nessuno era scappato.
Come invece era riuscito a fare Frank Morris, interpretato da un Clint Eastwood in gran spolvero, nel film di Don Siegel, arrivato nelle sale cinematografiche nel 1979.
Trump ha detto che intende dare incarico a diverse agenzie federali di "riaprire una versione notevolmente ampliata e ricostruita di Alcatraz", isola che ora è un parco nazionale, nella baia di San Francisco.
Come sempre, per i suoi annunci (cui non sempre seguono i fatti), Trump ha fatto ricordo ai caratteri in maiuscolo per dire: "RICOSTRUITE E APRITE ALCATRAZ! Per troppo tempo, l'America è stata afflitta da criminali viziosi, violenti e recidivi, la feccia della società, che non contribuiranno mai a nulla se non a miseria e sofferenza", anche se non è è chiaro il collegamento tra la chiusura di Alcatraz e la recrudescenza della criminalità negli Stati Uniti.
Alcatraz è stata il simbolo, per decenni, della risposta dura dello Stato ai criminali, che vi erano mandati confidando nel fatto che dall'isola, realizzata in quella che era originariamente una fortezza, non si potesse fuggire. Dalle sue celle, nell'arco di 29 anni, da quando nel 1934 vi fu istituito un penitenziario federale, sono passate oltre 1.500 persone. La scelta di mandarle sull'isola era legata al fatto che i detenuti erano "considerati difficili da incarcerare altrove'', nel sistema federale.
Che la prigione non avesse la finalità di recuperare i detenuti per favorirne il reinserimento nella società lo si capisce leggendo che, nel 1933, l'allora direttore del sistema carcerario federale lo ritenesse "un luogo ideale di reclusione per circa 200 persone tra le più disperate o irrecuperabili".
Ed è proprio questo - mandarvi chi, criminale, non ha più ''diritto'' a tornare nella società civile - che sembra avere in testa Trump, scrivendo sul suo post: ''Quando eravamo una nazione più seria, in passato, non esitavamo a rinchiudere i criminali più pericolosi e a tenerli lontani da chiunque potessero fare del male. È così che dovrebbe essere".
Che Alcatraz possa essere una soluzione è comunque molto difficile, considerato che, almeno vista l'odierna potenziale capienza, i detenuti che potrebbe ospitare sarebbero una goccia nell'oceano.
Dall'annuncio di Trump ai fatti concreti ci sono ancora molti passi da fare, a cominciare dal bilancio del Bureau of Prisons, che ha dei limiti, tanto che a dicembre ha comunicato l'intenzione di chiudere diverse strutture.
Fare tornare Alcatraz ad un utilizzo come penitenziario, oltre ai costi per renderla realmente sicura e a prova di evasione, significherebbe cancellare una decisione presa nel 1972, quando il Congresso istituì la Golden Gate National Recreational Area, che includeva l'isola. Il complesso aprì al pubblico un anno dopo e, secondo l'agenzia, è diventato uno dei siti più popolari del National Park Service, con oltre 1 milione di visitatori all'anno.