È cominciato ieri, negli Stati Uniti, un boicottaggio di 40 giorni contro la catena della grande distribuzione Target, che ha abbandonato le politiche di diversità, equità e inclusione (DEI).
"Stiamo chiedendo alle persone di disinvestire da Target perché hanno voltato le spalle alla nostra comunità", ha affermato in un'intervista alla CNN il reverendo Jamal Bryant, un importante pastore di una megachiesa della zona di Atlanta che ha dato inizio al boicottaggio.
Usa: boicottaggio contro catena della grande distribuzione che ha abbandonato le politiche di inclusione
Il boicottaggio è partito più di un mese dopo che Target ha apportato modifiche ai suoi programmi DEI e in un periodo difficile per l'azienda, che si trova ad affrontare un'ondata di dazi nel mezzo di un'economia difficile.
Il 24 gennaio, a pochi giorni dall'inizio della presidenza di Donald Trump, Target ha annunciato che avrebbe eliminato gli obiettivi di assunzione per i dipendenti delle minoranze, ponendo fine a un comitato esecutivo incentrato sulla giustizia razziale e apportando altre modifiche alle sue iniziative sulla diversità.
Target ha affermato di avere una nuova strategia chiamata "Belonging at the Bullseye", introdotta per la prima volta l'anno scorso, e che l'azienda è rimasta impegnata a "creare un senso di appartenenza per il nostro team, i nostri ospiti e le nostre comunità". Target ha anche sottolineato la necessità di "restare al passo con l'evoluzione del panorama esterno".
Target è una delle decine di aziende Fortune 500 che hanno fatto marcia indietro sulla DEI in risposta alle decisioni giudiziarie conservatrici, alle pressioni degli attivisti e dei gruppi legali di destra e, più di recente, alle minacce dell'amministrazione Trump di indagare su ciò che definisce "DEI illegale", compresi potenziali casi penali contro le aziende. Le aziende sono prese tra il perseguimento degli sforzi per aumentare la diversità e l'evitare una repressione legale conservatrice.
Ma nessuna azienda ha dovuto affrontare un contraccolpo così feroce da parte dei sostenitori di DEI come Target. I clienti online hanno protestato contro la decisione e Anne e Lucy Dayton, le figlie di uno dei co-fondatori di Target, hanno definito le azioni dell'azienda "un tradimento".
Target è sotto pressione più di aziende come Walmart, John Deere o Tractor Supply, perché Target ha compiuto progressi nei suoi sforzi in materia di DEI e ha una base di clienti più progressista rispetto a questi concorrenti.
Peraltro la catena è stata una delle principali sostenitrici dei programmi DEI nel mondo degli affari negli anni successivi all'omicidio di George Floyd da parte della polizia nella città natale dell'azienda, Minneapolis, nel 2020, costruendosi nel tempo una reputazione pubblica come datore di lavoro progressista sulle questioni LGBTQ.
"I neri spendono più di 12 milioni di dollari al giorno, quindi ci aspetteremmo un po' di lealtà, un po' di decenza e un po' di cameratismo", ha detto Bryant.
Un portavoce di Target ha affermato che l'azienda è ancora impegnata nell'inclusività e offre un'ampia gamma di prodotti e servizi, compresi articoli di proprietà di venditori neri e appartenenti a minoranze.
Ma ci sono già segnali che indicano che le conseguenze della mossa di Target stanno avendo ripercussioni sull'azienda.
I dati "mostrano un netto calo del traffico di clienti tra fine gennaio e metà febbraio, in seguito all'abbandono da parte dell'azienda del DEI", ha affermato Joseph Feldman, analista di Telsey Advisory Group, in una nota ai clienti la scorsa settimana.
Il boicottaggio arriva anche mentre Target affronta la pressione delle tariffe e un ritiro dei consumatori. Target ha dichiarato martedì che le sue vendite sono diminuite a febbraio e si aspetta che le vendite crescano solo dell'1% circa quest'anno.