Il Sud Italia si conferma come una regione di crescente rilevanza nello scacchiere del Mediterraneo, posizionandosi come la terza area più attrattiva tra i 20 paesi che compongono l'area. Questo dato emerge chiaramente dal Libro Bianco presentato oggi in occasione della giornata inaugurale della quarta edizione del Forum "Verso Sud: La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo", organizzato da The European House – Ambrosetti (TEHA) a Sorrento, presso il Grand Hotel Excelsior Vittoria.
Sud Italia: Libro Bianco mappa investimenti per 320 miliardi al 2030
Il Forum, che si concluderà domani, offre una piattaforma di confronto sui temi cruciali per il futuro del Mezzogiorno nel contesto euro-mediterraneo. Le evidenze contenute nel Libro Bianco, frutto di un'analisi approfondita, delineano un quadro del Sud Italia fatto di luci e ombre. Secondo l'edizione 2025 del Mediterranean Sustainable Development Index (MSDI), l'indice progettato da TEHA per misurare l'attrattività e la competitività del Mezzogiorno nell'area mediterranea (basato su un orizzonte temporale di 13 anni e oltre 16.500 dati censiti), il Sud si posiziona, come detto, al terzo posto per attrattività socio-economica complessiva tra i 20 paesi analizzati.
Scendendo nel dettaglio dei domini di analisi, il Mezzogiorno si colloca al quinto posto nell'area economica, sale al secondo posto nel dominio legato alle dotazioni territoriali (risorse e sostenibilità, guadagnando una posizione rispetto al 2024), mentre scende al quinto posto nell'ambito dell'innovazione e cultura (perdendo una posizione) e all'ottavo nell'area sociale (dal settimo posto). Nonostante le criticità evidenziate in alcuni domini, l'indice MSDI ha messo in luce profili di attrattività, competitività e sostenibilità che dimostrano il potenziale del Sud Italia nel giocare un ruolo di baricentro strategico per l'intera area euro-mediterranea.
A conferma di questo potenziale, dal 2021, anno di nascita del progetto "Verso Sud", TEHA ha mappato investimenti nuovi o incrementali nel Mezzogiorno, censiti da fonti dirette e/o pubbliche e con orizzonte al 2030, per un ammontare complessivo che supera i 320 miliardi di Euro, associati alla creazione di oltre 1 milione di posti di lavoro. Tuttavia, il Libro Bianco non omette di evidenziare le sfide. Una criticità significativa è rappresentata dai dazi imposti dagli Stati Uniti, i quali, nello scenario attuale, comporterebbero un calo fino a 1,8 miliardi di Euro nel valore complessivo delle esportazioni del Sud Italia verso gli USA. Di questo importo, ben 1 miliardo di Euro riguarderebbe specificamente le filiere strategiche e ad alto valore aggiunto per il Mezzogiorno, quali l'Automotive, l'Agrifood, l'Aerospace e il Farmaceutico.
“Le sfide del Sud Italia, nel quadro euro-mediterraneo, non sono di breve periodo e devono costantemente adattarsi a uno scenario fortemente incerto e instabile. E’ per questo che, oggi più che mai, uno strumento come il Libro Bianco che unisce analisi approfondite e proposte concrete e argomentate acquista un valore particolarmente significativo – ha affermato Valerio De Molli, Managing Partner and CEO, The European House – Ambrosetti (in foto) – Il quadro del Sud che scaturisce dalla nostra analisi è quello di un’area che già oggi ha tutti gli elementi per smentire l’immagine stereotipata di elemento negativo e di peso per il paese ma che necessità di un ulteriore salto di qualità per consolidare i propri punti di forza. In questo senso, il Forum “Verso Sud” si sta rivelando una piattaforma preziosa che intendiamo continuare a sviluppare con l’aiuto delle istituzioni e dei nostri partner”.
Il Libro Bianco identifica la Zona Economica Speciale (ZES) Unica come una fondamentale opportunità strategica per rilanciare il Sud, attrarre capitali e valorizzare il territorio quale motore di sviluppo per l'intero Paese, registrando una notevole accelerazione nell'applicazione negli ultimi 10 mesi. Delle 620 Autorizzazioni Uniche (AU) rilasciate dall'entrata in vigore della ZES Unica, ben 522 sono state rilasciate tra il 6 agosto 2024 e il 6 maggio 2025, pari all'84,2% del totale. La distribuzione regionale delle AU rilasciate nel quadro normativo della ZES Unica vede la Campania al primo posto (47,4%), seguita dalla Puglia (22,1%) e dalla Sicilia (14,7%).
Complessivamente, nella cornice amministrativa della ZES Unica sono stati attivati investimenti per 8,5 miliardi di Euro, i quali potranno determinare un impatto economico superiore a 22 miliardi di Euro. L'analisi evidenzia un rilevante effetto moltiplicatore: per ogni Euro investito nella ZES Unica del Mezzogiorno se ne attivano 1,6 addizionali nell'economia complessiva. Lo stato di salute dell'economia del Sud, analizzato per settori, presenta un quadro con luci e ombre. Sebbene alcune filiere mostrino grande vitalità, altre soffrono. Tra i settori in salute, spiccano l'Energia, l'Economia del Mare, il Food e il Farmaceutico. L'Automotive, invece, attraversa un momento difficile nel Mezzogiorno.
L'Economia del Mare del Sud Italia rappresenta al 2023 il 32,2% del Valore Aggiunto nazionale (con un incremento del 42% rispetto al 2019) e il 37,3% degli occupati del settore a livello nazionale. Questo posizionamento garantisce al territorio la possibilità di qualificarsi come hub marittimo cruciale nel Mediterraneo attraverso un'adeguata espansione industriale, in particolare nello sviluppo della cantieristica navale e nel potenziamento dei porti. Per sviluppare ulteriormente questo settore strategico, il Libro Bianco propone di rafforzare il coordinamento e l'efficienza della governance del sistema portuale italiano e di promuovere lo sviluppo dell'intermodalità nei porti del Sud, incentivando le connessioni ferro-mare. Inoltre, si ritiene necessario aumentare i contributi economici per la costruzione di navi in grado di competere con il mercato asiatico, per sostenere gli effetti delle normative europee green e per prevenire gli effetti di politiche commerciali protezionistiche come quelle delineate dalla Trumponomics sulla cantieristica e sul trasporto marittimo.
In ambito energetico, il Sud Italia ha le carte in regola per affermarsi come piattaforma euro-mediterranea, diventando una macro-area chiave per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza energetica e decarbonizzazione sia italiani che europei. Il Mezzogiorno, infatti, produce il 37% delle energie rinnovabili italiane. Inoltre, nel 2024, il 74,3% del totale di gas importato via gasdotti è transitato dal Sud Italia (rispetto al 59,5% nel 2023) e tra gennaio e metà aprile 2025, con la chiusura del gasdotto dalla Russia attraverso l'Ucraina, questa percentuale è salita all'81% (contro il 73,9% nello stesso periodo del 2024). Il Libro Bianco propone di definire una strategia nazionale che valorizzi appieno il contributo del Sud Italia nelle diverse dimensioni legate alla decarbonizzazione del Paese e all'autonomia energetica della regione, tra cui figurano i bacini di accumulo, i depositi costieri di GNL, i corridoi energetici, le batterie, l'eolico offshore, la dissalazione e i sistemi di cattura e accumulo della CO2. Il rilancio delle filiere strategiche manifatturiere nel Sud Italia è considerato essenziale per valorizzare le risorse endogene del territorio e costruire uno sviluppo duraturo e inclusivo. Dal 2021, il numero delle imprese nel Sud è cresciuto in misura maggiore rispetto alle altre macroregioni italiane (+0,2% contro +0,1% del Nord Est e arretramento di Nord Ovest e Centro).
Inoltre, il Valore Aggiunto del Mezzogiorno è cresciuto del 15,9%, un record a livello nazionale. Tuttavia, considerando i quattro settori manifatturieri di eccellenza del Sud (automotive, aerospazio, farmaceutico e agrifood), il quadro presenta, come anticipato, luci e ombre marcate. Ad esempio, nel 2024 gli stabilimenti automobilistici del Sud hanno perso oltre 193mila unità prodotte (-31,4%) e tra il 2023 e il 2024, l'export automotive è diminuito del -32,3% nel Mezzogiorno, contro un calo più contenuto del -7,0% nel Centro-Nord. Di contro, Campania e Puglia rientrano tra le prime 5 Regioni italiane per export nel settore aerospazio, e sono in corso importanti progetti nel settore in Puglia e Campania, per un totale di 60 milioni di Euro di investimenti. Nel farmaceutico, le prime 4 Regioni per crescita dell'export sono situate nel Sud Italia, e la crescita del settore è riscontrabile anche nel Valore Aggiunto delle imprese farmaceutiche meridionali, con il Molise e la Puglia in testa a livello nazionale. Dal 2018 al 2023 il Valore Aggiunto del comparto è cresciuto in modo esponenziale in Molise (+55.467%) e significativamente in Puglia (+241%), con la Calabria al quarto posto nazionale (dopo le Marche) con una crescita del +113%. Per quanto concerne l'Agrifood, al Sud si concentra il 44,5% degli occupati della filiera nazionale, con Puglia e Sicilia ai primi posti in Italia per numero di addetti e la Campania al quinto posto per Valore Aggiunto della Filiera.
Anche il turismo nel Sud Italia mostra segnali di crescita, ma il Libro Bianco sottolinea la necessità di promuovere strategie mirate a valorizzare il patrimonio diffuso, sviluppare le infrastrutture, attrarre investimenti mirati e diversificare l'offerta. La crescita media degli arrivi nel Mezzogiorno è stata del 31,7% nell'ultimo decennio. Basilicata (+55,4%), Sardegna (+45,5%) e Puglia (+44,4%) rappresentano le prime 3 Regioni italiane per crescita turistica tra il 2014 e il 2023. Basilicata (+172,6%) e Puglia (+144,9%) registrano anche la miglior performance di crescita di arrivi stranieri nel decennio. In generale, tuttavia, rimane un ampio gap da colmare nel turismo internazionale: nel Sud Italia arriva appena il 14,3% del totale dei turisti stranieri che visitano il Paese. Resta centrale in tal senso il contributo del crocierismo: l'Italia è la prima destinazione in Europa e i porti del Sud sono cruciali, con Napoli che si posiziona al quinto posto nel Mediterraneo per traffico crocieristico. Permangono criticità legate alla bassa diversificazione dell'offerta e ad una insufficiente dotazione infrastrutturale, in particolare nei trasporti.
Su quest'ultimo aspetto, il PNRR e il Gruppo FS stanno intervenendo con decisione. Nel Sud Italia, il Gruppo FS sta realizzando una vera rivoluzione infrastrutturale, grazie a oltre 25 miliardi di Euro di investimenti previsti dal PNRR. Tra le opere chiave, figurano le nuove linee ad alta velocità/alta capacità Napoli–Bari, Salerno–Reggio Calabria e Palermo–Catania–Messina, destinate a ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza e migliorare l'accessibilità delle aree interessate. In parallelo, gli interventi riguardano l'elettrificazione delle linee esistenti, il potenziamento tecnologico (ERTMS) e la riqualificazione di 38 stazioni del Centro Sud. Attualmente, ogni giorno sono attivi circa 1.200 cantieri ferroviari su tutto il territorio nazionale, di cui oltre la metà dedicati a nuove opere.