In Italia ogni otto ore una persona muore mentre lavora. È un dato che pesa come una condanna collettiva, un numero che restituisce l’immagine di un Paese in cui la sicurezza nei luoghi di lavoro continua a essere una promessa incompiuta.
Sicurezza sul lavoro, il governo vara il decreto
Per questo motivo, il governo si prepara ad affrontare la questione con un nuovo decreto per la sicurezza sul lavoro, che approderà oggi in Consiglio dei ministri con l’obiettivo di invertire una tendenza che non accenna a fermarsi. Il provvedimento punta a rafforzare la cultura della prevenzione e a migliorare la rete dei controlli, ma anche a valorizzare chi fa impresa in modo responsabile.
Tra le principali novità ci sono incentivi e premi per le aziende virtuose, nuove assunzioni di ispettori del lavoro e un’attenzione particolare alla formazione, soprattutto dei giovani, considerati il punto di partenza per costruire un futuro più sicuro.
Uno dei capitoli più innovativi riguarda l’introduzione obbligatoria del badge digitale di cantiere, una tessera di riconoscimento dotata di codice univoco e sistema anticontraffazione. Sarà resa obbligatoria per tutte le imprese che operano in regime di appalto o subappalto, sia nel pubblico che nel privato. Questo strumento, già sperimentato nell’area metropolitana di Roma e in alcune zone colpite dal sisma o dell’Emilia Romagna, consente di registrare in tempo reale le presenze nei cantieri, garantendo tracciabilità, trasparenza e maggiore controllo sul rispetto delle norme di sicurezza e sulla regolarità contributiva.
Il decreto nasce con l’intento di prevenire gli infortuni prima che accadano, non solo di sanzionarli dopo. La logica è quella di un sistema integrato, capace di far dialogare vigilanza, formazione e consapevolezza. La sicurezza, nelle intenzioni del governo, non deve essere più percepita come un obbligo burocratico ma come un valore condiviso, una responsabilità collettiva che coinvolge imprese, lavoratori e istituzioni.
A giocare un ruolo centrale sarà l’Inail, chiamato a promuovere campagne informative e percorsi formativi nelle scuole, con un’attenzione specifica alla sicurezza stradale, spesso teatro di incidenti in itinere che in Italia, a differenza di quanto accade in altri Paesi, vengono monitorati e riconosciuti come infortuni a tutti gli effetti. L’idea è quella di inserire la sicurezza nel linguaggio quotidiano dei ragazzi, all’interno delle ore di educazione civica, per farne un pilastro della cultura civica e del senso di responsabilità personale.