Ieri sera, firmando una legge di finanziamento, il presidente Donald Trump, ha posto fine alla più lunga chiusura del governo federale nella storia degli Stati Uniti. La misura, che finanzierà le operazioni del governo fino alla fine di gennaio, è stata approvata dalla Camera dei rappresentanti con 222 voti favorevoli e 209 contrari.
Usa, finito lo shutdown: Trump firma la legge che finanzia lo Stato federale
“I democratici hanno cercato di estorcere denaro al nostro Paese”, ha detto Trump prima di firmare il disegno di legge nello Studio Ovale della Casa Bianca per riaprire il governo dopo 43 giorni.
I democratici avevano bloccato l’approvazione di un disegno di legge sui finanziamenti fino a domenica, quando un gruppo di loro senatori centristi non ha accettato di sostenere una nuova misura, nonostante non includesse un’estensione dei crediti d’imposta dell’Affordable Care Act.
“I repubblicani - ha detto Trump - non hanno mai voluto uno shutdown'',addossando quindi ogni responsabilità ai democratici sui quali, ha aggiunto, ricade la colpa di avere messo oltre un milione di dipendenti federali in congedo forzato, limitando l'erogazione dei servizi governativi.
“Non possiamo permettere che ciò accada di nuovo”, ha aggiunto, ripetendo il suo appello affinché il Senato ponga fine alla norma sull’ostruzionismo che di fatto richiede 60 voti per approvare una legge, comprese le risoluzioni sui finanziamenti a breve termine.
Il presidente della Camera Mike Johnson , repubblicano della Louisiana, prima del voto di mercoledì, nei commenti a sostegno del disegno di legge pronunciati in aula, ha affermato: “Amici miei, facciamolo”.
Solo due repubblicani alla Camera hanno votato contro il disegno di legge: Thomas Massie del Kentucky e Greg Steube della Florida.
Tutti i democratici, tranne sei, hanno votato contro il disegno di legge: Adam Gray della California; Jared Golden del Maine; Tom Suozzi di New York; Marie Gluesenkamp Perez di Washington; Don Davis della Carolina del Nord; e Henry Cuellar del Texas.
Dopo la firma il fondamentale Ufficio di gestione e bilancio ha chiesto ai dipendenti federali di tornare al lavoro già nella giornata odierna.
Ieri sera il Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti ha congelato il livello dei tagli ai voli imposti alla luce della carenza di controllori di volo durante la chiusura (martedì, il 6% dei voli di linea è stato cancellato negli aeroporti degli Stati Uniti e tale percentuale è destinata a salire al 10% entro venerdì).
Lo shutdown è cominciato il primo ottobre e da allora le attività governative sono rimaste sospese perché i democratici del Senato si sono rifiutati a larga maggioranza di votare una misura di finanziamento che non estendesse i crediti ACA potenziati, che riducono il costo dei piani assicurativi sanitari Obamacare per 20 milioni di americani.
In base all’accordo, i repubblicani del Senato hanno accettato di consentire ai democratici di votare a dicembre su un disegno di legge di loro scelta per estendere i sussidi maggiorati, che scadranno alla fine di quel mese.
Senza questi crediti d’imposta, milioni di americani vedranno aumentare drasticamente il costo dei loro piani assicurativi Obamacare.
Oltre al finanziamento a breve termine, l’accordo annullerà anche tutti i licenziamenti dei dipendenti del governo federale correlati alla chiusura e garantirà che verranno corrisposti i normali stipendi che avrebbero ricevuto se il governo non avesse chiuso.
Non si sa ancora quando tutti i dipendenti federali riceveranno lo stipendio, ma si prevede che le agenzie seguiranno più o meno la stessa tempistica per il pagamento dei dipendenti della Camera, che dovrebbero ricevere gli assegni martedì.
Il pacchetto finanzia anche il programma SNAP, che aiuta a sfamare 42 milioni di americani attraverso i buoni pasto.
L’accordo prevede anche disposizioni per un processo di bilancio bipartisan e impedisce alla Casa Bianca di utilizzare risoluzioni continue per finanziare il governo.