Salute

Scoperti 300 nuovi fattori di rischio genetici associati alla depressione

Redazione
 
Scoperti 300 nuovi fattori di rischio genetici associati alla depressione

Un team internazionale di ricercatori, provenienti da molti Paesi, tra i quali anche Stati Uniti e Cina, ha identificato oltre 300 nuovi fattori di rischio genetici associati alla depressione. Una scoperta che potrebbe facilitare la strada a trattamenti innovativi.
Il lavoro affrontato da circa 300 scienziati è stato enorme, riferisce la rivista Cell, avendo analizzato i dati genetici di oltre cinque milioni di persone in 29 Paesi, rendendo lo studio genetico sulla depressione il più ampio e diversificato fino ad oggi.

Scoperti 300 nuovi fattori di rischio genetici associati alla depressione

Lo studio ha scoperto quasi 700 varianti genetiche collegate alla depressione, quasi la metà delle quali sono state identificate per la prima volta. Questa scoperta fa progredire la comprensione del ruolo della genetica nella depressione e dei suoi fondamenti biologici.

La ricerca ha coinvolto un consorzio internazionale di oltre 300 scienziati e ha incluso partecipanti provenienti da paesi come Sudafrica, Brasile, Messico, Stati Uniti, Australia, Taiwan e Cina. La diversa estrazione geografica dei ricercatori ha permesso al team di identificare 100 varianti genetiche precedentemente sconosciute, specificamente collegate a individui di origine africana, est asiatica, ispanica e sud asiatica.
L'identificazione di un terzo delle nuove varianti genetiche è avvenuta grazie all'inclusione di individui di origine africana, asiatica, ispanica e sud asiatica, secondo il quotidfano Folha de S.Paulo. Includendo un campione più diversificato, i ricercatori sono stati in grado di identificare nuovi fattori di rischio per la depressione.

"Studi più ampi e rappresentativi a livello globale sono essenziali per fornire le informazioni necessarie allo sviluppo di terapie nuove e migliori e per prevenire le malattie nei soggetti a più alto rischio di svilupparle", ha affermato il professor Andrew McIntosh dell'Università di Edimburgo, citato dal The Guardian.

Lo studio ha scoperto che, mentre ogni fattore di rischio genetico per la depressione è relativamente piccolo, l'impatto cumulativo per gli individui con più varianti del DNA può aumentare le loro probabilità di sviluppare il disturbo. Per i ricercatori, queste influenze genetiche si aggiungono ad altri fattori di rischio per la depressione, tra cui modelli di sonno e dieta, sottolineando che essa deriva da una complessa interazione di fattori sociali, psicologici e biologici.

I ricercatori hanno scoperto che le variazioni genetiche identificate sono collegate ai neuroni eccitatori nell'ippocampo e nell'amigdala, fornendo informazioni sui cambiamenti cerebrali associati alla depressione. Questa mappatura delle variazioni genetiche offre nuovi obiettivi per il trattamento e contribuisce sia alla prevenzione che ai metodi di trattamento personalizzati.

Oltre agli antidepressivi tradizionali, lo studio ha scoperto che i farmaci pregabalin, utilizzato per il dolore cronico, e modafinil, utilizzato per la narcolessia, potrebbero essere potenzialmente riutilizzati per il trattamento della depressione, in base ai loro effetti sui geni identificati.

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