Salute

Resistenza antibiotica al 17%: i dati preoccupanti del rapporto Oms

Redazione
 
Resistenza antibiotica al 17%: i dati preoccupanti del rapporto Oms

La battaglia contro i batteri rischia di trasformarsi in una guerra persa. L'Organizzazione mondiale della sanità lancia l'allarme attraverso il nuovo rapporto del Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System, che fotografa una situazione in rapido deterioramento: lo scorso anno, una infezione batterica su sei non ha risposto ai trattamenti antibiotici disponibili.

Resistenza antibiotica al 17%: i dati preoccupanti del rapporto Oms

I numeri raccontano una tendenza preoccupante. Dal 2018 al 2023, la resistenza è cresciuta in oltre il 40% degli antibiotici tenuti sotto osservazione, con un aumento annuale che oscilla tra il 5% e il 15%. Lo studio ha coinvolto più di cento nazioni e si è concentrato su otto agenti patogeni diffusi, tra cui Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae, responsabili di numerose patologie che vanno dalle infezioni del sangue alle polmoniti. La geografia della resistenza disegna una mappa delle disuguaglianze sanitarie globali.

Nel Sud-Est asiatico e nel Mediterraneo orientale la situazione appare particolarmente critica, con un'infezione su tre che si rivela insensibile agli antibiotici. In Africa il rapporto scende a uno su cinque, ma resta comunque allarmante. Il fenomeno si manifesta con maggiore virulenza proprio dove i sistemi sanitari faticano a garantire diagnosi accurate e trattamenti adeguati.

"La resistenza antimicrobica sta superando i progressi della medicina moderna, minacciando la salute delle famiglie in tutto il mondo", averte Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms. Il messaggio del responsabile dell'agenzia delle Nazioni Unite è chiaro: "Man mano che i Paesi rafforzano i propri sistemi di sorveglianza sull'Amr, dobbiamo usare gli antibiotici in modo responsabile e garantire a tutti l'accesso ai medicinali appropriati, a diagnosi di qualità e ai vaccini. Il nostro futuro dipende anche dal rafforzamento dei sistemi di prevenzione, diagnosi e cura delle infezioni e dall'innovazione di antibiotici di nuova generazione e test molecolari rapidi al punto di cura".

Tra i microrganismi monitorati, i batteri Gram-negativi emergono come la minaccia più insidiosa. Questi patogeni resistenti stanno acquisendo un potere sempre maggiore a livello planetario, colpendo soprattutto le nazioni con infrastrutture sanitarie fragili. In particolare, Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae guidano la classifica dei batteri Gram-negativi più pericolosi, protagonisti di infezioni del circolo sanguigno che possono evolvere rapidamente verso quadri drammatici come sepsi, collasso degli organi vitali e decesso del paziente. 


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