Un ritratto esposto al Wrest Park nel Bedfordshire, in Inghilterra, rinverdisce la storia di Lady Jane Gray, salita al trono per nove giorni e che morì giustiziata a soli sedici anni per tradimento, insieme al marito Guilford Dudley, figlio di John, duca di Northumberland e ad altri sostenitori della sua ascesa al trono.
Regno Unito, Regina per nove giorni: storia di Lady Jane Gray e del suo ritratto
Pronipote di Enrico VIII e quarta nella linea di successione, fu proclamata regina alla morte di Edoardo VI per volontà dei protestanti, che volevano escludere la cattolica Maria I. Tuttavia, Maria riuscì a imporsi, depose Jane e la fece imprigionare. Una storia di potere e crudeltà alla corte dei Tudor che riemerge dall’oblio del tempo restituendo, con il linguaggio silenzioso dell’arte, l’eco di un destino inesorabile grazie agli studiosi che ritengono di aver identificato l'unico ritratto dipinto prima dell’esecuzione della "Regina dei nove giorni".
Rachel Turnbull, Responsabile della Conservazione delle collezioni dell'English Heritage ha reso nota la collaborazione tra la prestigiosa Istituzione, il Courtauld Institute of Art di Londra e il dendrocronista Ian Tyers per condurre un'analisi tecnica dell'opera nel tentativo di dirimere la questione inerente al misterioso ritratto, prestato da una collezione privata, in cui è ritratta una giovane donna vestita modestamente, con una cuffia bianca e uno scialle.
Secondo l’Ente britannico, l’opera fu acquisita nel 1701 da Anthony Grey, undicesimo conte di Kent, quale immagine di Lady Jane Grey e tale è rimasta finché gli storici dell'arte del XXI secolo, mettendone in dubbio l'attribuzione, ne rifiutarono l'identità. L’analisi dendrocronologica, un metodo scientifico per datare gli anelli degli alberi, ha rilevato che il pannello del dipinto fu probabilmente utilizzato tra il 1539 e il 1571 circa: composto da due assi di quercia baltica provenienti da due alberi diversi, presenta sul retro un marchio mercantile o di carico che ricorda quello presente su un ritratto di re Edoardo VI, predecessore di Jane sul trono.
Con la riflettografia all’infrarosso, considerata la tecnica di indagine più efficace nel rivelare la presenza di disegni preparatori eseguiti dall’artista, si è potuto notare che sono stati apportati all'abito e al volto della donna cambiamenti significativi dopo il completamento del ritratto iniziale, come la sciarpa bianca attorno alle spalle, considerata un'aggiunta successiva, mentre si pensa che le fasce che avvolgono il braccio destro sotto la sciarpa facciano parte di una manica decorata più grande, ora nascosta, oppure di una sciarpa, oggi scomparsa, drappeggiata in precedenza sulle sue braccia, simile agli abiti che indossava nei ritratti dipinti dopo la sua morte.
Anche la cuffia di lino che le copre i capelli appare significativamente alterata e le scansioni mostrano una cuffia con una forma diversa e potenzialmente anche un copricapo più elegante, guarnito con un velo. Inoltre, gli occhi della donna ora guardano a sinistra, mentre inizialmente erano volti verso destra.
L'opera, segnata dal tempo e da interventi intenzionali, rivela tracce di un passato carico di significati politici e religiosi. Oltre alle ridipinture, occhi, bocca e orecchie del soggetto sono stati deliberatamente graffiati, un gesto che, secondo gli esperti, potrebbe celare motivazioni di natura confessionale o ideologica. Un destino simile ha segnato una raffigurazione postuma di Lady Jane Grey, esposta alla National Portrait Gallery di Londra, suggerendo un tentativo di ridefinire l'immagine della sovrana.
È possibile, infatti, che il ritratto sia stato alterato per smorzarne il tono originario, trasformando la figura rappresentata in un’icona di martirio protestante: "Non possiamo affermare con certezza che si tratti di Lady Jane Grey, ma gli indizi sono suggestivi", osserva Turnbull. "Dall'emergere di un costume forse più sfarzoso alla datazione del pannello compatibile con la sua epoca, fino ai segni di una deliberata alterazione, potremmo trovarci dinanzi al riflesso di un ritratto un tempo più sontuoso, poi mitigato in un’immagine di austera devozione postuma. Indipendentemente dalla sua identità, i risultati della nostra ricerca sono stati affascinanti".