L'aria nelle città italiane all'inizio del 2025 si conferma pesantemente inquinata, ben oltre i limiti considerati sicuri per la salute. Secondo quanto riportato dall'agenzia Adnkronos, i dati sulla qualità dell'aria nei comuni italiani nel primo trimestre 2025 si confermano pessimi. Molti capoluoghi e grandi città hanno già superato, ampiamente e per la maggior parte dei giorni, i limiti di guardia previsti dalla Direttiva europea e dalle Linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), sia per quanto riguarda le polveri sottili (Pm2,5) che per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2).
Inquinamento atmosferico oltre i limiti in 23 città italiane
La situazione è così grave che "In alcune zone di grandi città, come Torino Rebaudengo, non si è registrato neanche un giorno sotto i limiti dall'inizio dell'anno", sottolinea una nota congiunta diffusa dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde Italia) e dall'Osservatorio mobilità urbana sostenibile promosso da Clean Cities Campaign e Kyoto Club.
Le due associazioni hanno iniziato a esaminare mensilmente, a partire da gennaio, i dati rilevati dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria gestite dalle Agenzie Regionali/Provinciali per la Protezione dell'Ambiente (Arpa/Appa) in 26 città italiane distribuite in 17 regioni. L'analisi considera le medie giornaliere relative a polveri sottili e biossido di azoto, inquinanti per i quali le Linee guida Oms del 2021 e la nuova Direttiva europea individuano limiti di esposizione più restrittivi, pensati per una maggiore tutela della salute.
Traffico e smog: le cause principali del degrado dell’aria urbana
Secondo il report, i dati relativi al primo trimestre 2025 "mostrano molte situazioni assai preoccupanti". Per le polveri sottili, le criticità sono sostanzialmente concentrate nella Pianura Padana, un'area nota per i suoi problemi di ristagno dell'aria inquinata. Per quanto riguarda il biossido di azoto, un inquinante strettamente legato al traffico veicolare, valori elevati sono stati rilevati anche in molte città del Sud, dove evidentemente pesano i problemi legati alla mobilità urbana e alla congestione.
Un contributo significativo, nelle città portuali, è dato anche dal trasporto navale. Questo inquinamento atmosferico non è solo un problema di qualità ambientale, ma il principale rischio ambientale per la salute pubblica in Europa e in Italia. È scientificamente documentato come responsabile dell'aumento di patologie respiratorie, cardiovascolari, metaboliche, neurologiche, oltre ad avere effetti negativi sulla salute riproduttiva e sullo sviluppo infantile. A livello globale, l'Oms stima che oltre 7 milioni di persone muoiano prematuramente ogni anno a causa dell'aria inquinata, mentre l'Agenzia europea dell'ambiente stima che solo nel nostro Paese l'esposizione a questi inquinanti provochi decine di migliaia di decessi prematuri all'anno.
Aria irrespirabile in Italia: 2025 inizia con dati allarmanti
I dati specifici sui superamenti dei limiti sono impietosi. Per quanto riguarda le Pm10, dopo soli 3 mesi dall'inizio dell'anno, il limite annuale previsto dalla Direttiva europea (18 superamenti) è già stato superato in 10 città (Milano, Modena, Padova, Vicenza, Parma, Torino, Brescia, Venezia e Terni). Se si considera il limite annuale molto più restrittivo indicato dall'Oms (3-4 superamenti), questo è già stato superato in ben 23 città su 26, facendo eccezione solo per Genova, Pescara e Prato.
Se confrontiamo la media dei primi 3 mesi del 2025 con i valori limite annuali, il quadro è ancora più allarmante: 2 stazioni (Milano e Vicenza) superano già il limite di legge attuale (40 microgrammi per metro cubo); 47 stazioni su 54 superano il valore limite previsto dalla nuova Direttiva europea (20 microgrammi per metro cubo); e tutte le stazioni analizzate superano ampiamente i 15 microgrammi per metro cubo indicati dalle Linee guida Oms per tutelare la salute umana.