Economia

PIL fermo e incertezze globali frenano l’Italia, ma fiducia e investimenti indicano un possibile cambio di passo

Redazione
 
PIL fermo e incertezze globali frenano l’Italia, ma fiducia e investimenti indicano un possibile cambio di passo
L’economia italiana rallenta e chiude il terzo trimestre con un PIL sostanzialmente fermo, nonostante un contesto caratterizzato da inflazione moderata, investimenti in aumento e primi segnali di miglioramento sul fronte della fiducia. A pesare sono soprattutto i freni esterni, con i dazi introdotti dagli Stati Uniti e la debolezza del dollaro che continuano a comprimere l’export, frenando la crescita in un momento in cui l’incertezza internazionale rimane elevata. È quanto emerge dall’analisi di Congiuntura Flash di Confindustria, che fotografa un quadro complesso ma non privo di elementi positivi per gli ultimi mesi dell’anno.

PIL fermo e incertezze globali frenano l’Italia, ma fiducia e investimenti indicano un possibile cambio di passo

Sul fronte dei prezzi, la dinamica resta disomogenea. I beni alimentari continuano a crescere in modo sostenuto, +2,3% su base tendenziale a ottobre (con la carne a +5,8%), mentre la flessione del petrolio, sceso a 64 dollari al barile, in linea con la media 2019, contribuisce a raffreddare i costi dei carburanti, in calo in Italia dell’1,4% (-2,7% la benzina). Anche il gas si mantiene in leggera riduzione, pur restando sopra i livelli pre-2022. La combinazione di questi fattori porta l’inflazione complessiva a un moderato +1,2%.

Sul piano monetario, la FED prosegue il percorso di riduzione dei tassi, scesi al 4% in ottobre, mentre la BCE mantiene una postura più prudente. Per l’Eurozona non sono previsti ulteriori tagli dopo la pausa a quota 2% di giugno. In Italia, il costo del credito si stabilizza attorno al 3,38%. Il dollaro, nonostante gli interventi della banca centrale americana, risale leggermente a 1,155 contro euro, dopo il picco di 1,174 registrato a settembre.
Gli investimenti, sostenuti anche dalla spinta del PNRR, rappresentano uno dei principali punti di forza della congiuntura. Crescono la fiducia delle imprese produttrici di beni strumentali e i giudizi sulla produzione, mentre il settore delle costruzioni torna a mostrare segnali di recupero, con aspettative meno negative sugli ordini e un clima di fiducia in miglioramento.

Meno brillante l’andamento dei consumi, con le vendite al dettaglio che registrano un calo nel terzo trimestre (-0,4%), più marcato negli alimentari (-0,9%). Dopo qualche mese positivo, tornano in terreno negativo anche le immatricolazioni auto. Il clima delle famiglie, però, migliora per il secondo mese consecutivo, e ciò potrebbe tradursi in una riduzione della propensione al risparmio e in un incremento della spesa nei prossimi mesi. L’occupazione torna a salire (+0,1% nel trimestre).

Il quadro dei servizi rimane complessivamente positivo. Il turismo cresce a ritmi moderati (+3,9% la spesa degli stranieri in agosto), il fatturato recupera terreno e il PMI del settore sale a 54,0. In controtendenza, la fiducia delle imprese dei servizi mostra una nuova flessione.

L’industria, invece, continua a rappresentare un punto debole. Dopo il forte calo di agosto, la produzione rimbalza a settembre (+2,8%), ma la media del trimestre resta negativa (-0,5%). Gli ordini migliorano, e il PMI sfiora la soglia dei 50 punti, ma il recupero resta fragile e condizionato dalla debolezza della domanda europea e dai dazi americani sui veicoli medi e pesanti entrati in vigore il 1° novembre.

Allargando lo sguardo all’Eurozona, emergono andamenti industriali fortemente eterogenei. Germania e Italia continuano a mostrare una dinamica negativa, mentre Francia e Spagna mantengono una traiettoria più stabile o in lieve crescita. Per gli Stati Uniti, persistono segnali di debolezza nella manifattura e nei consumi, mentre in Cina rallentano sia la produzione manifatturiera sia l’export, penalizzato soprattutto dalla contrazione delle vendite verso gli USA.

Le previsioni per l’Italia restano prudenti. Il consumo interno potrebbe migliorare gradualmente, ma l’export continuerà a risentire delle tensioni commerciali e del cambio sfavorevole. La ripresa degli investimenti potrebbe sostenere la produzione nel medio periodo, ma per ora manca un segnale forte di inversione del ciclo. Confindustria evidenzia come la dinamica dei prossimi mesi sarà determinante per capire se i primi segnali di fiducia e il rimbalzo industriale di settembre potranno tradursi in un effettivo consolidamento della crescita.
  • Milano Cortina 2025 con Pirelli
  • Generali -300x600 - Adesso per il tuo futuro
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • La risposta alla tua salute. Sempre
Newsletter Euroborsa
Notizie dello stesso argomento
Transizione energetica, la BEI finanzia Edison con un impegno fino a 800 milioni
21/11/2025
Redazione
Transizione energetica, la BEI finanzia Edison con un impegno fino a 800 milioni
PIL fermo e incertezze globali frenano l’Italia, ma fiducia e investimenti indicano un possibile cambio di passo
21/11/2025
Redazione
PIL fermo e incertezze globali frenano l’Italia, ma fiducia e investimenti indicano un pos...
Transizione 5.0, conto alla rovescia, il Governo accelera, le imprese chiedono certezze
21/11/2025
Redazione
Transizione 5.0, conto alla rovescia, il Governo accelera, le imprese chiedono certezze
Energia solare e semiconduttori, il nuovo PPA tra TSE e STMicroelectronics accelera la transizione industriale francese
21/11/2025
Redazione
Energia solare e semiconduttori, il nuovo PPA tra TSE e STMicroelectronics accelera la tra...