Se la bolla dell'intelligenza artificiale dovesse scoppiare, tutte le aziende ne risentirebbero. A dirlo, in una intervista alla BBC, è il CEO di della società madre di Google, Alphabet, Sundar Pichai, secondo il quale, sebbene la crescita degli investimenti nell'intelligenza artificiale abbia rappresentato un "momento straordinario", nell'attuale boom dell'IA c'è una certa "irrazionalità".
Pichai (CEO di Alphabet): "Se la bolla dell'IA scoppiasse, tutte le aziende ne risentirebbero"
Tutto ciò avviene in un momento in cui nella Silicon Valley e non solo si teme una bolla, dato che il valore delle aziende tecnologiche di intelligenza artificiale è aumentato vertiginosamente negli ultimi mesi e le aziende stanno investendo molto in questo settore in rapida crescita.
Alla domanda se Google sarebbe immune all'impatto dello scoppio della bolla dell'intelligenza artificiale, Pichai ha affermato che il gigante della tecnologia potrebbe resistere a questa potenziale tempesta, ma ha anche lanciato un avvertimento.
"Penso che nessuna azienda sarà immune, noi compresi", ha affermato.
L'intervista di Pichai arriva in un momento in cui l'analisi dello stato del mercato dell'intelligenza artificiale non è mai stata così approfondita.
Il valore delle azioni Alphabet è raddoppiato in sette mesi, raggiungendo i 3,5 trilioni di dollari, dopo che i mercati hanno acquisito maggiore fiducia nella capacità del gigante della ricerca di respingere la minaccia rappresentata da OpenAI, proprietario di ChatGPT.
Un'attenzione particolare è rivolta allo sviluppo da parte di Alphabet di superchip specializzati per l'intelligenza artificiale che competono con Nvidia, gestita da Jensen Huang, che ha recentemente raggiunto la prima valutazione mondiale di 5.000 miliardi di dollari.
Con l'aumento delle valutazioni, alcuni analisti hanno espresso scetticismo riguardo alla complicata rete di accordi da 1,4 trilioni di dollari conclusi attorno a OpenAI, che si prevede avrà quest'anno ricavi inferiori a un millesimo dell'investimento pianificato.
I commenti di Pichai seguono l'avvertimento di Jamie Dimon, il capo della banca statunitense JP Morgan, che il mese scorso ha dichiarato, sempre alla BBC, che gli investimenti nell'intelligenza artificiale avrebbero dato i loro frutti, ma che parte del denaro investito nel settore sarebbe "probabilmente andato perso".
Pichai ha affermato che il modello unico di Google, che consiste nel possedere un proprio "stack completo" di tecnologie, dai chip ai dati di YouTube, ai modelli e alla scienza di frontiera, significa che si trova in una posizione migliore per superare qualsiasi turbolenza del mercato dell'intelligenza artificiale.