Innovation

Musica generata dall'AI in cima alle classifiche Billboard: il caso Breaking Rust

Barbara Leone
 
Musica generata dall'AI in cima alle classifiche Billboard: il caso Breaking Rust

La voce è roca, vissuta, come quella di chi ha attraversato mille strade polverose dell'America profonda. Le parole raccontano storie di vita dura, di amori perduti e seconde possibilità. La melodia scorre tra chitarre acustiche e pedal steel, fedele alla tradizione del country più autentico. Eppure, dietro a tutto questo non c'è nessuno. Breaking Rust, la band che con "Walk My Walk" ha conquistato la vetta della classifica Country Digital Song Sales di Billboard, non è mai esistita se non come sequenza di algoritmi e intelligenza artificiale.

Musica generata dall'AI in cima alle classifiche Billboard: il caso Breaking Rust

Il fenomeno ha qualcosa di straniante, quasi inquietante. Mentre milioni di ascoltatori su Spotify si emozionano con quella voce profonda, mentre i fan commentano sui social la bellezza di quelle atmosfere, la verità è che non esiste alcun cowboy dal cuore spezzato, nessun musicista in carne e ossa. Persino il nome dell'autore accreditato, Aubierre Rivaldo Taylor, sembra essere un'invenzione digitale, senza alcuna traccia nella realtà se non in altri progetti musicali generati dalla macchina.

La scoperta ha fatto l'effetto di una bomba nell'industria discografica. Il country, genere radicato come pochi altri nell'esperienza umana, nelle cicatrici dell'anima e nella verità cruda della vita, si ritrova ora con una star che non respira, non suda, non ha mai calcato un palco.

Diversi software di analisi hanno confermato che "Walk My Walk" è stata creata artificialmente con una probabilità che oscilla tra il sessanta e il novanta per cento. Ciò che colpisce, tuttavia, non è tanto la tecnologia in sé, quanto la reazione del pubblico: oltre due milioni di ascoltatori mensili che sembrano non curarsi minimamente dell'origine sintetica di ciò che ascoltano. Eppure non si tratta di un episodio isolato, quanto piuttosto dell'ennesima conferma di una tendenza che sta ridisegnando i confini dell'industria musicale.

Dopo i Velvet Sundown, gruppo rock psichedelico virtuale che ha superato il milione di ascolti prima di rivelare la propria natura artificiale come "provocazione artistica", è arrivata Xania Monet, prima cantante generata dall'AI a entrare nei bestseller americani. Il suo caso è forse ancora più emblematico: le canzoni sono scritte da Telisha Jones, autrice del Mississippi in carne e ossa, ma la voce che le interpreta è completamente sintetica, generata attraverso Suno, piattaforma già sotto processo da parte delle major discografiche per l'utilizzo di materiale protetto da copyright nell'addestramento dei propri modelli.

Il meccanismo è relativamente semplice, ma tremendamente efficace. Piattaforme come Suno e Udio permettono a chiunque, pagando un abbonamento contenuto, di creare un brano completo partendo da semplici indicazioni testuali: genere musicale, atmosfera, ritmo, qualche suggerimento per il testo.

Secondo uno studio pubblicato da Deezer, servizio di streaming francese molto diffuso all'estero, ogni giorno vengono caricati sulla piattaforma circa cinquantamila brani generati dall'intelligenza artificiale, ovvero il trentaquattro per cento del totale. Deezer è, al momento, l'unica piattaforma che ha deciso di etichettare chiaramente i contenuti interamente prodotti dall'AI, mentre giganti come Spotify e Apple Music preferiscono non affrontare direttamente la questione.

Il fenomeno non riguarda solo gli Stati Uniti. In Italia è esploso il caso di Iam, prima cantante virtuale italiana nata qualche tempo fa da un'idea del regista Claudio Zagarini, in collaborazione con Artificial Intelligence Italian Creators. Ancora più discusso è stato il successo di Grose, alias Giuliana Florio, che per mesi ha dominato i social con la canzone "Gay", e che dopo valanghe di polemiche ha poi ammesso nella bio di Spotify che "alcune tracce presentano voci e produzione migliorate utilizzando l'intelligenza artificiale".

La questione centrale, tuttavia, trascende il singolo caso e investe il significato stesso della creatività artistica. Perché se "Walk My Walk" emoziona toccando le corde giuste dell’anima forse la verità emotiva, intrinseca nella musica e nell’arte in generale, ad oggi conta meno di quanto crediamo. La realtà è che la linea tra umano e artificiale diventa ogni giorno più sottile, quasi impercettibile. La domanda è se questa sia davvero una rivoluzione o piuttosto una fase transitoria destinata a esaurirsi quando il pubblico tornerà a cercare l'autenticità, per quanto imperfetta e contraddittoria, dell'esperienza umana.

  • Milano Cortina 2025 con Pirelli
  • Generali -300x600 - Adesso per il tuo futuro
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • La risposta alla tua salute. Sempre
Notizie dello stesso argomento
Musica generata dall'AI in cima alle classifiche Billboard: il caso Breaking Rust
17/11/2025
Barbara Leone
Musica generata dall'AI in cima alle classifiche Billboard: il caso Breaking Rust
Intred lancia il suo nuovo agente IA proprietario dedicato al servizio di assistenza tecnica
13/11/2025
Redazione
Intred lancia il suo nuovo agente IA proprietario dedicato al servizio di assistenza tecni...
Data center, la corsa è inarrestabile. Quali sono i rischi?
13/11/2025
di Redazione
Data center, la corsa è inarrestabile. Quali sono i rischi?
Open Fiber accelera sulla fibra FTTH e scommette sugli Edge Data Center
13/11/2025
Redazione
Open Fiber accelera sulla fibra FTTH e scommette sugli Edge Data Center