Nei prossimi giorni saranno ufficializzate le date del conclave, dal quale uscirà il successore di papa Francesco, seguendo un rigido cerimoniale. Il conclave (dal latino ''cum clavis'', cioè chiuso, per le rigide misure di segretezza che circondano le sue procedure) viene convocato alla morte di un pontefice o, come accaduto nel caso di Benedetto XVI, di dimissioni. Del collegio dei cardinali abilitati ad esprimersi fanno parte 135 porporati (sono esclusi quelli che hanno più di 80 anni).
Papa Francesco: si mette a punto la "macchina" del conclave, tra segretezza e tradizioni
Nel rispetto del principio di segretezza che sovrintende ai lavori del conclave, quindi di come si giunge alle votazioni, sino a quella definitiva, i cardinali sono in completo isolamento, una tradizione consolidata nel XIII secolo.
Il tempo che intercorre tra la dichiarazione di morte del pontefice e l'inizio del conclave è, di prassi, tra i 15 e i 20 giorni, per consentire che i cardinali di tutto il mondo possano raggiungere Roma.
Durante questo periodo preparatorio, i cardinali presenti si incontrano quotidianamente, per stabilire relazioni tra loro e per condurre una riflessione collettiva sulle necessità della Chiesa e sulla sua missione. Questa fase di discernimento aiuta a determinare il profilo ideale del futuro capo della Chiesa cattolica.
L'elezione vera e propria avviene nella Cappella Sistina. Tutti i partecipanti giurano di assoluta riservatezza in merito ai propri voti e si impegnano a non comunicare con il mondo esterno durante il processo.
Secondo il protocollo , un cardinale non può teoricamente designare se stesso durante la votazione. Il primo giorno del conclave, i cardinali procederanno al primo turno di votazioni.
Se da questa prima votazione non emerge un candidato con la maggioranza richiesta, viene immediatamente organizzato un secondo turno. Dal secondo giorno in poi il ritmo si intensifica, con quattro sessioni di voto giornaliere se necessario: due al mattino e due al pomeriggio. Tra una sessione di voto e l'altra, i cardinali elettori risiedono a Casa Santa Marta, una moderna residenza fatta costruire da Giovanni Paolo II nel 1996 all'interno del Vaticano, a sinistra dell'abside della Basilica di San Pietro.
Viene reso pubblico solo il risultato finale, senza rivelare i dettagli delle votazioni. Il sistema di comunicazione con l'esterno resta tradizionale: la fumata nera segnala che i cardinali devono procedere a una nuova votazione. L'elezione del nuovo papa viene confermata dopo la fumata bianca che si alza dalla Cappella Sistina.
Secondo la tradizione, spetta al cardinale protodiacono, ovvero il cardinale più anziano, l'onore di rivelare l'identità del neoeletto papa.
Questa solenne proclamazione avviene dal balcone principale della Basilica di San Pietro, di fronte alla folla radunata nella piazza. L'annuncio è scritto in latino e inizia con le storiche parole "Habemus papam" ("abbiamo un papa").
Poi il nuovo pontefice appare sul balcone per impartire la sua prima benedizione apostolica urbi et orbi , una benedizione solenne pronunciata dal papa in alcune occasioni importanti del culto cattolico, principalmente a Pasqua e a Natale.