Il mercato del lavoro italiano prosegue il suo trend positivo: nel primo trimestre del 2025 il numero di occupati nella fascia 15-64 anni ha superato i 24 milioni, con un tasso di occupazione salito al 62,5% e una disoccupazione in calo al 6,8%. È quanto emerge dal Bollettino CNEL sul Mercato del Lavoro n. 2/2025, frutto della collaborazione tra CNEL e ISTAT.
Occupazione in crescita ma l’Italia resta indietro sulle donne, Brunetta rilancia la sfida dell’inclusione
Il presidente del CNEL Renato Brunetta parla di un “quadro complessivo che continua a migliorare”, con più occupazione stabile, meno disoccupazione e una dinamica positiva nelle transizioni lavorative. Tuttavia, avverte, “la vera sfida è l’occupazione femminile”, ancora troppo bassa, in particolare nel Mezzogiorno. Un gap che pesa per circa tre milioni di occupati rispetto agli standard dei Paesi del Nord Europa.
L’aumento dell’occupazione ha interessato entrambi i generi, con una crescita più marcata tra le donne. Positivo anche il dato sui lavoratori stranieri, con un incremento del tasso di occupazione, soprattutto tra gli uomini.
A fare la differenza è la qualità dell’occupazione: i contratti a tempo indeterminato aumentano (+4,7% per gli uomini, +3,2% per le donne), mentre calano quelli a termine. Il tasso di stabilità è in crescita: il 96,8% degli uomini e il 95,6% delle donne conservano l’impiego dopo un anno.
Il Sud Italia registra miglioramenti significativi: +1,3 punti percentuali nel tasso di occupazione e -1,5 punti nella disoccupazione. Anche l’inattività cala lievemente, ma resta elevata. A livello nazionale, circa 95 mila persone in meno risultano inattive rispetto a un anno fa.
Tuttavia, la condizione femminile resta critica. Solo il 14% delle donne con un contratto a termine riesce a passare al tempo indeterminato, e ben il 55% delle disoccupate abbandona il mercato del lavoro entro un anno. La permanenza nella condizione di inattività è allarmante: il 90% delle donne e l’85% degli uomini inattivi lo restano per almeno 12 mesi.
Le transizioni da disoccupazione a occupazione restano lente: solo il 19,2% degli uomini e il 16,1% delle donne disoccupate trova lavoro entro un anno. Il rischio di esclusione sociale è elevato, soprattutto per le donne e per chi abbandona il mercato del lavoro dopo contratti a termine.