Il mercato dei mutui in Italia continua a offrire condizioni favorevoli nonostante la pausa della Banca Centrale Europea nel percorso di riduzione del costo del denaro. A settembre 2025, secondo l’Osservatorio di MutuiOnline.it, i tassi restano stabili: il TAN medio dei mutui a tasso variabile si attesta al 2,67%, mentre il fisso si mantiene al 3,24%.
Mutui, tassi stabili, fisso al 3,24% e variabile al 2,67%, cresce l’interesse per le soluzioni green
Il vantaggio attuale del variabile è evidente, su un mutuo ventennale da 140.000 euro, la rata è pari a 753 euro contro i 793 del fisso, con un risparmio di circa 74 euro al mese rispetto a gennaio 2025 e oltre 17.500 euro lungo tutta la durata del finanziamento. Il confronto con settembre 2024 mostra un beneficio ancora maggiore, pari a 105 euro mensili in meno, per un totale di oltre 25.000 euro risparmiati in vent’anni.
Secondo Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it, “la scelta tra fisso e variabile dipende molto dal profilo del richiedente: chi vuole stabilità continua a preferire il fisso, chi invece accetta un po’ più di rischio può approfittare delle condizioni vantaggiose del variabile. In entrambi i casi, le soluzioni green sono le più convenienti”. I mutui destinati all’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica o a ristrutturazioni per migliorarne le prestazioni consentono infatti tassi medi inferiori di 40-50 punti base. Le migliori offerte registrano un TAN del 2,18% per il variabile e del 2,75% per il fisso, con risparmi mensili intorno ai 30-35 euro rispetto ai prodotti tradizionali.
Il terzo trimestre del 2025 conferma la netta prevalenza del fisso, che rappresenta oltre il 90% delle richieste. Tuttavia, il variabile mostra segnali di risalita, passando dal 2,8% al 4,9% del totale in tre mesi, il livello più alto dal 2023. Segnali incoraggianti arrivano anche dalle finalità di finanziamento, le richieste per l’acquisto della prima casa salgono al 62,8% del totale, mentre l’importo medio richiesto raggiunge 142.352 euro, uno dei valori più alti dell’ultimo decennio. La durata dei mutui resta stabile, intorno ai 24 anni e mezzo, con un’età media dei richiedenti poco sopra i 40 anni.
In un contesto geopolitico instabile e con le prossime mosse della BCE ancora da definire, i mutui si confermano quindi un terreno di opportunità, soprattutto per chi è pronto a confrontare le offerte e a puntare sulle soluzioni green, capaci di unire risparmio e sostenibilità.