Economia
La nuova geografia dei super-ricchi, l’era dei giovani miliardari ridisegna il potere globale della ricchezza
Redazione

L’ascesa di una nuova generazione di miliardari sta ridisegnando la mappa del potere economico mondiale. È quanto racconta il Billionaire Ambitions Report 2025 di UBS, un’analisi che descrive una metamorfosi profonda, non solo l’aumento della ricchezza complessiva, ma soprattutto il cambiamento dei suoi protagonisti. Giovani imprenditori, eredi preparati e famiglie sempre più globali alimentano un ciclo inedito di crescita, mobilità e sfide intergenerazionali.
La nuova geografia dei super-ricchi, l’era dei giovani miliardari ridisegna il potere globale della ricchezza
Nel 2025 il numero dei miliardari ha raggiunto quota 2.919, in aumento dell’8,8% rispetto all’anno precedente, mentre la loro ricchezza complessiva ha toccato un nuovo record di 15,8 trilioni di dollari, grazie soprattutto alla spinta dei settori tecnologici e industriali. L’America resta il baricentro di questa espansione, con una crescita del 18% del patrimonio totale, ma è l’Asia il continente che mostra il dinamismo più sorprendente, trainato dal rinnovato slancio dell’innovazione cinese e dal boom dei nuovi imprenditori indiani.
Solo nel 2025, 91 eredi sono diventati miliardari attraverso successioni che hanno movimentato oltre 297 miliardi di dollari, il dato più alto mai registrato. E nei prossimi quindici anni, gli attuali miliardari over 70 trasferiranno ai loro discendenti almeno 5,9 trilioni di dollari, concentrati soprattutto negli Stati Uniti, in Europa occidentale e in India. Una massa di capitale che potrebbe ridisegnare interi mercati.
Gli eredi, però, non sono più figure passive. L’82% dei miliardari intervistati dichiara di voler vedere i propri figli costruire il proprio percorso, sviluppando competenze e autonomia invece di affidarsi esclusivamente all’eredità. È un cambio culturale, la continuità aziendale non è più un dogma, sostituita da un’idea di successione che premia indipendenza, istruzione globale e capacità di adattamento.
Il rapporto traccia anche il profilo di miliardari sempre più mobili, il 36% ha già cambiato Paese almeno una volta e un ulteriore 9% sta valutando di farlo. Qualità della vita, stabilità geopolitica e ottimizzazione fiscale sono i tre fattori principali alla base delle migrazioni finanziarie. In parallelo, la longevità gioca un ruolo crescente, il 44% degli intervistati prevede di vivere “significativamente più a lungo” rispetto alle aspettative di un decennio fa. Una prospettiva che rende la pianificazione patrimoniale più complessa e più strategica.
Sul fronte degli investimenti, l’interesse si sta spostando progressivamente verso l’Asia-Pacifico e i mercati emergenti, senza però intaccare il primato di lungo periodo del Nord America. Cresce inoltre l’attenzione verso asset alternativi: infrastrutture, oro, private equity e hedge fund, segno di un atteggiamento più prudente e di una ricerca di resilienza in un contesto economico percepito come incerto. Tra i principali rischi, spiccano tariffe, instabilità geopolitica e incertezza normativa, in un mondo che appare più fragile e frammentato.
L’ultimo dato significativo riguarda le donne miliardarie che sono ancora una minoranza (374), ma la loro ricchezza cresce più velocemente di quella maschile (+8,4% contro +3,2%). Un trend che riflette sia l’aumento delle eredità femminili sia una presenza crescente, soprattutto in Asia, di imprenditrici self-made.