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Made in Italy, ​Coldiretti: grazie al Governo e al ministro Lollobrigida via libera a legge a difesa delle aziende italiane

Redazione
 
Made in Italy, ​Coldiretti: grazie al Governo e al ministro Lollobrigida via libera a legge a difesa delle aziende italiane

Dopo oltre dieci anni di attesa, arriva il coraggio politico di mettere in campo una riforma storica a tutela della qualità, della legalità e della salute, Coldiretti esprime profonda soddisfazione, e un ringraziamento va al ministro Lollobrigida, per l’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge sulle sanzioni in agricoltura e pesca, che apre finalmente la strada all’attuazione della cosiddetta “Legge Caselli”, da sempre sostenuta dall’organizzazione e avanzata già nel 2015 nella proposta di riforma predisposta da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti.

Made in Italy, Coldiretti: grazie al Governo e al ministro Lollobrigida via libera a legge a difesa delle aziende italiane

Il fatto che si preveda l’aggiornamento del codice penale per includere un nuovo capo interamente dedicato ai delitti contro il patrimonio agroalimentare è, come sottolinea il presidente di Coldiretti Ettore Prandini (in foto), “un passaggio epocale che consente di colpire con maggiore efficacia tutte le frodi a danno della filiera alimentare, a partire dalla contraffazione delle denominazioni di origine DOP e IGP, fino all’utilizzo di segni ingannevoli per trarre in inganno i consumatori che pensano di mangiare un prodotto italiano quando in realtà non lo è. Ci auguriamo ora che il disegno di legge sia in tempi ristretti approvato dal Parlamento anche con eventuali modifiche che vadano nel senso di ulteriore valorizzazione e tutela del made in Italy agroalimentare”.

 “Con l’introduzione del reato di agropirateriaaggiunge il segretario generale Vincenzo Gesmundo si riconosce finalmente la pericolosità criminale delle attività fraudolente organizzate e reiterate. Era dieci anni che aspettavamo una legge che riprendesse quella proposta da Caselli che ancora nessuno aveva avuto il coraggio di fare”. Coldiretti ha sempre denunciato l’assenza di strumenti giuridici all’altezza delle sofisticazioni moderne e ribadisce il proprio apprezzamento per un provvedimento che finalmente protegge davvero l’identità del Made in Italy. Soddisfazione anche per la nuova disciplina che rafforza le sanzioni amministrative per chi viola le norme su etichettatura, origine, ingredienti e denominazioni.

“Una battaglia – ricorda Gesmundo – che vede da sempre Coldiretti schierata in prima fila per il riconoscimento dell’origine su tutti i prodotti europei e a contrasto di un italian sounding oggi consentito dal codice doganale sull’origine dei cibi che permette attraverso l’ultima trasformazione di far diventare un prodotto straniero magicamente Made in Italy”.

In questo senso bene l’inasprimento per l’utilizzo abusivo delle parole “latte” e “formaggio” su prodotti vegetali a tutela della trasparenza verso i cittadini consumatori. Positiva, sottolinea Coldiretti, anche la riforma che introduce le misure interdittive e accessorie dalle attività imprenditoriali, che sono strumenti essenziali per contrastare chi danneggia l’economia sana e penalizza i veri produttori e anche il segnale forte che arriva sul piano etico con i prodotti sequestrati ma idonei al consumo umano, che potranno essere destinati a enti caritatevoli, oppure, se adatti solo per uso animale, potranno essere redistribuiti in modo tracciato. Questa scelta, aggiunge Coldiretti, coniuga alla perfezione tre pilastri su cui l’organizzazione si è sempre mossa come legalità, lotta allo spreco e solidarietà.

Un altro tassello fondamentale, spiega la prima organizzazione italiana ed europea, riguarda la tracciabilità del latte di bufala, con l’introduzione del Registro unico delle movimentazioni, integrato con l’anagrafe zootecnica, per contrastare le frodi e valorizzare produzioni come la Mozzarella di Bufala Campana DOP. Accolta positivamente anche la decisone di far entrare nella riforma la pesca, con una rivisitazione del sistema sanzionatorio e l’introduzione di norme per contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), tutelando il lavoro dei pescatori onesti e l’ambiente marino.

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