Attualmente quasi 1 azienda su 2 ha difficoltà a reperire manodopera specializzata, spesso a causa della mancanza di lavoratori con formazione e competenze adeguate. In questo contesto, per i giovani, specialmente per quelli alle prime esperienze, il lavoro temporaneo rappresenta un’opportunità di formazione e acquisizione di competenze spendibili in ruoli specialistici, oltre che un’importante porta d’accesso al mondo del lavoro.
Ma quali sono le principali dinamiche del lavoro temporaneo nel nostro Paese? Lo svela iziwork - l’agenzia per il lavoro digitale che sta rivoluzionando il mercato del lavoro somministrato e il reclutamento grazie alla tecnologia e all’intelligenza artificiale – attraverso il suo primo iziwatch, l’osservatorio dedicato al lavoro temporaneo, realizzato sulle oltre 20mila persone che hanno trovato occupazione tramite iziwork da fine 2020, quando la start-up è arrivata in Italia, ad oggi.
Uno sguardo ai dati Eurostat: il lavoro temporaneo in Italia a confronto con l’UE
Partiamo dai dati Eurostat. Secondo l’ente statistico europeo, in Italia nel 2023, il 13% dei lavoratori ha lavorato con un contratto a tempo determinato. Il dato è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2022 e al 2021 ed è lievemente inferiore a quello di Francia (14%), Spagna (15%) e soprattutto Paesi Bassi (23%), in cima alla classifica. È però in linea con molte altre nazioni, tra cui Germania (11%) e Svezia (13%), ma soprattutto con la media dell’Eurozona (13%).
Tra i giovani la percentuale sale di molto, toccando quota 51% per ragazzi e ragazze tra i 15 e i 24 anni, per poi scendere progressivamente. Allargando, infatti, la fascia d’età fino ai 29 anni, la quota si abbassa fino al 38% per poi scendere al già citato 13% nella fascia 15-64 anni.
Settori e posizioni lavorative: dove si concentra la domanda di lavoro
Passiamo ai dati iziwork. Dall’analisi emerge che, per quanto riguarda i settori produttivi, il numero più alto di richieste di lavoratori temporanei arriva dai comparti dei servizi alle imprese (25% delle collocazioni totali), dall’industria (19%), dai trasporti-logistica (17%) e dal retail (14%). Tra gli altri settori spiccano anche quello dell’hotellerie e della ristorazione (6%) e del tempo libero - sport, cultura, eventi, ecc. - (3%).
La classifica rimane pressoché invariata se prendiamo in considerazione i primi mesi del 2024. Anche nei primi sei mesi dell’anno, in cima troviamo i servizi alle imprese (27% delle collocazioni), seguito dall’industria (18%) e da trasporti-logistica (17%). Passando, invece, alle figure lavorative maggiormente ricercate, assistiamo ad una forte domanda di assistenti alle vendite, hostess/steward, operatori di magazzino, autisti, operai generici e camerieri.
Età media, durata dei contratti e picchi stagionali nel lavoro temporaneo
Anche i dati iziwork confermano che per i giovani il lavoro temporaneo può rappresentare un punto di partenza per accumulare esperienza e familiarizzare con il mondo del lavoro: le fasce d'età più rappresentate nel lavoro temporaneo sono i 15-24 anni (35%) e i 25-34 anni (33%). In tutto, dunque, quasi 7 contratti temporanei su 10 riguardano persone fino ai 34 anni.
Sebbene i contratti temporanei siano spesso di breve durata, alcune posizioni offrono opportunità con orizzonti temporali più lunghi. In generale, il 90% dei contratti ha una durata entro i 90 giorni. Pesano su questo dato i lavori stagionali, che inevitabilmente hanno una durata prefissata in base alle necessità del datore di lavoro e alla naturale ciclicità della tipologia di lavoro. Non a caso, i picchi più alti di richieste si registrano proprio nei mesi di giugno e luglio, in vista della stagione estiva.
I trend del lavoro temporaneo: il commento di iziwork
“Il lavoro temporaneo è trainato in larghissima parte dai giovani e ha facilitato la ripresa occupazionale nell’era post Covid – ha dichiarato Pierluigi Lauriano, Amministratore Delegato di iziwork in Italia. Per molti giovani esso rappresenta un’importante occasione per approcciare il mondo del lavoro. Per le imprese, invece, è essenziale al fine di assicurarsi manodopera in un momento storico caratterizzato dalla difficoltà di far incontrare domanda e offerta di lavoro. Proprio in questo contesto, iziwork ha già dimostrato di poter fare la differenza. Lo dimostrano i nostri numeri, costantemente in crescita anno su anno. L'intelligenza artificiale, che contraddistingue la nostra offerta, consente ai nostri recruiter di dedicarsi solamente alle attività di maggior valore aggiunto, tra cui soprattutto la piena conoscenza delle capacità e delle necessità dei candidati. Grazie all’IA supportiamo le aziende a reperire forza lavoro in modo agile, efficiente e, soprattutto, veloce. Vogliamo continuare a supportare la crescita delle aziende e accompagnare le persone nel loro percorso di carriera attraverso il nostro modello, basato sulla fusione tra tecnologia e fattore umano.”
Iziwork si distingue per il suo modello, in cui tecnologia e intelligenza artificiale potenziano la capacità umana, rendendo la struttura aziendale più snella e performante con costi ridotti. Con sede centrale a Milano e 9 hub regionali, iziwork ha avviato un percorso di espansione grazie al Partner Model, avviato nel 2023, tramite cui è stata creata una solida rete di agenti commerciali per una presenza capillare in tutta Italia. Fondata in Francia nel 2018 e acquisita nel 2023 da Proman, iziwork è entrata nel mercato italiano nel 2020 con un finanziamento di €70 milioni, introducendo un modello di business innovativo. La combinazione di intelligenza artificiale e analisi dei dati in tempo reale riduce tempi e costi di ricerca della forza lavoro, posizionando iziwork come partner ideale per le aziende. La piattaforma di iziwork, con oltre 570.000 iscritti e un database di più di un milione di candidati, ha aiutato oltre 1.200 aziende e trovato lavoro a più di 75.000 persone. L'algoritmo avanzato di preselezione dei candidati e l'app disponibile 24 ore su 24 sostengono la formazione e la crescita dei lavoratori temporanei italiani, consolidando iziwork come "career partner" per i lavoratori, con particolare riguardo di quelli più giovani.