Intesa Sanpaolo conferma il proprio ruolo di pilastro della finanza italiana ed europea, chiudendo i primi nove mesi del 2025 con risultati di assoluto rilievo. L’utile netto raggiunge 7,6 miliardi di euro, in crescita del 5,9% rispetto ai 7,17 miliardi registrati nello stesso periodo del 2024, a conferma della capacità del gruppo guidato da Carlo Messina (in foto) di generare una redditività sostenibile e resiliente, anche in un contesto economico complesso.
Intesa Sanpaolo chiude i nove mesi 2025 con 7,6 miliardi di profitti
Il management ha ribadito la volontà di chiudere l’esercizio con un utile netto “ben oltre i 9 miliardi di euro”, sostenuto da un quarto trimestre atteso ancora forte grazie alle azioni gestionali programmate. Nei primi nove mesi, Intesa Sanpaolo ha inoltre maturato 5,3 miliardi di euro di dividendi, di cui 3,2 miliardi saranno distribuiti come acconto a novembre, ai quali si aggiunge un buyback da 2 miliardi di euro completato a ottobre. Un ritorno cash complessivo di oltre 7 miliardi di euro, che si traduce in un rendimento stabile e concreto per gli azionisti.
Sul fronte patrimoniale, la banca presenta un Common Equity Tier 1 ratio del 13,9%, ampiamente superiore ai requisiti regolamentari fissati dalla BCE (9,97% dal 1° gennaio 2026), con un livello pro-forma del 14,9%. Il Total Capital ratio si attesta al 19,3%, a dimostrazione di una solidità che garantisce piena capacità di crescita e distribuzione, anche in scenari macroeconomici incerti.
La banca, inoltre, ha confermato un ruolo chiave nel sostenere l’economia reale italiana, con 43 miliardi di euro di nuovi crediti erogati a famiglie e imprese (+40% su base annua), portando in bonis 2.050 aziende e contribuendo a preservare oltre 10.000 posti di lavoro nel solo 2025. Dal 2014, le imprese riportate in bonis sono oltre 146.000, per un totale di circa 730.000 occupati salvaguardati.
Dal punto di vista operativo, i proventi netti si mantengono stabili a 20,4 miliardi di euro, grazie alla crescita delle commissioni nette (+5,1%) e del risultato dell’attività assicurativa (+4,7%), che hanno compensato la flessione degli interessi netti dovuta alla normalizzazione dei tassi. I costi operativi calano dello 0,4%, con un cost/income al 38,9%, tra i migliori livelli del panorama bancario europeo.
La qualità del credito resta ai massimi standard, in particolare i crediti deteriorati netti scendono all’1,1% dei crediti complessivi (1% secondo la metodologia EBA), con un livello di copertura al 51% e un costo del rischio annualizzato di appena 25 punti base. L’esposizione verso la Russia si è ridotta di oltre il 91% rispetto al 2022, ormai marginale.
Oltre alla solidità economica, Intesa Sanpaolo consolida la propria leadership anche sul piano ESG, con un impegno crescente nella sostenibilità sociale e ambientale. Nei primi nove mesi dell’anno sono stati erogati 24,9 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana, mentre il programma “Cibo e riparo per le persone in difficoltà” ha abilitato oltre 64 milioni di interventi dal 2022. A questi si aggiungono 84,7 miliardi di euro di nuovo credito destinato alla green economy e alla transizione ecologica, e 16 laboratori ESG attivi in tutta Italia per accompagnare le PMI nel percorso verso la sostenibilità.
Sul piano culturale e sociale, il gruppo ha investito 1,5 miliardi di euro nel quinquennio 2023-2027 per iniziative di inclusione, formazione, edilizia sociale e sostegno ai giovani. Le Gallerie d’Italia, i quattro musei del gruppo a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, hanno accolto oltre mezzo milione di visitatori nei primi nove mesi dell’anno.
La trasformazione digitale prosegue con la piattaforma Isybank, banca nativa cloud del gruppo, che ha già superato 800.000 nuovi clienti e porterà circa un milione di nuovi conti entro fine 2025. A ciò si affiancano la Fideuram Direct per il private banking digitale e investimenti mirati nell’intelligenza artificiale, con 150 applicazioni operative e 300 specialisti dedicati. Complessivamente, la tecnologia ha contribuito per circa 500 milioni di euro al risultato corrente lordo 2025.
Con oltre 913 miliardi di euro di raccolta diretta e risparmio amministrato, Intesa Sanpaolo rafforza la propria leadership nel Wealth Management, Protection & Advisory, mentre continua la politica di efficienza con 9.000 uscite volontarie entro il 2027 e 3.500 nuovi giovani assunti.
Consolidando un equilibrio tra performance finanziaria e responsabilità sociale, Intesa Sanpaolo si conferma una delle banche più solide e sostenibili d’Europa, inclusa per il terzo anno consecutivo nel Global 100 Most Sustainable Corporations in the World di Corporate Knights, prima tra le banche europee e seconda al mondo.
La distribuzione dell’acconto dividendi da 18,6 centesimi per azione (pagamento il 26 novembre) chiude un trimestre che certifica l’alta redditività, l’impegno verso l’economia reale e la leadership nella sostenibilità di Intesa.
 
Carlo Messina, Intesa Sanpaolo leader in Europa con utile "ben oltre 9 miliardi" e forte impegno sociale
"Grazie ai significativi risultati raggiunti nei primi nove mesi del 2025, Intesa Sanpaolo si conferma banca leader in Europa per solidità e capacità di creare valore", ha dichiarato il CEO Carlo Messina, commentando i risultati. "La Banca chiude i primi nove mesi con un utile netto di 7,6 miliardi di euro (di cui 2,4 miliardi nel terzo trimestre) e prevede per l'intero esercizio 2025 un utile netto "ben oltre i 9 miliardi di euro".
Messina ha sottolineato che a tale solida crescita corrisponde uno dei più elevati ritorni per gli azionisti nel panorama bancario europeo, con una distribuzione complessiva di circa 8,3 miliardi di euro prevista per il 2025.
La solidità è supportata da un modello di business diversificato (ai vertici dell'Eurozona per l'incidenza delle commissioni e dell'attività assicurativa) e da una gestione eccellente del rischio, in linea con lo status di Banca "Zero NPL", un'efficienza operativa record (cost/income ratio sotto il 39%) e una robusta generazione di capitale (CET1 ratio intorno al 13,9%).
Il CEO ha infine rimarcato il ruolo attivo nel Paese, confermando che Intesa Sanpaolo "continuerà a fare la nostra parte per la crescita" sostenendo concretamente l'economia: nei primi nove mesi del 2025 sono stati erogati 42,7 miliardi di euro a famiglie e imprese in Italia (+40% rispetto al 2024). A questa vicinanza economica si affianca un vasto programma per il sociale volto alla riduzione delle ineguaglianze, contribuendo così a "rendere più forte il tessuto economico che la costituisce" in una società più inclusiva.