Economia

Imprese straniere in crescita, 678mila attività attive in Italia, +1,7% in un anno

Redazione
 
Imprese straniere in crescita, 678mila attività attive in Italia, +1,7% in un anno
L’imprenditoria straniera continua a crescere in Italia, rafforzando la propria presenza e contribuendo in modo significativo al tessuto produttivo nazionale. Secondo il report semestrale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Unioncamere, realizzato nell’ambito del progetto Futurae – Programma Imprese Migranti, a fine giugno 2025 le imprese gestite da cittadini stranieri sono 678mila, in aumento dell’1,7% rispetto a un anno fa.

Imprese straniere in crescita, 678mila attività attive in Italia, +1,7% in un anno

Nei primi sei mesi del 2025 si sono registrate quasi 37mila nuove iscrizioni e oltre 20.700 cessazioni, per un saldo positivo superiore alle 16mila unità. Un dato che conferma la vitalità e la resilienza di un settore sempre più integrato e strategico per la crescita economica del Paese.

A trainare l’espansione sono costruzioni e agricoltura, in crescita rispettivamente del +3,2% e +3,7% su base annua. Questi due comparti, insieme al commercio, che con 275mila imprese resta il più rappresentato, coprono oltre un terzo dell’intera imprenditoria straniera. Positivo anche l’andamento dell’industria manifatturiera, che con più di 50mila imprese segna un incremento dell’1,1% rispetto al 2024.

Ma non è solo una questione di numeri, la struttura dell’imprenditoria straniera si sta evolvendo. Crescono infatti le società di capitale, salite dell’11,4% in un anno e oggi oltre 147mila, segno di una maggiore stabilità e propensione all’investimento. Le imprese individuali, pur rappresentando ancora il 72% del totale, mostrano una tendenza alla razionalizzazione e alla crescita qualitativa.

La distribuzione territoriale evidenzia un divario netto tra Nord e Sud. Il Nord Ovest si conferma l’area più dinamica, con il 32% delle imprese straniere italiane e una crescita del +3,6% annuo, seguito dal Nord Est con un +2,8%. Il Centro mostra un andamento stabile (+0,3%), mentre il Mezzogiorno registra un lieve calo (-0,5%), segnale di una persistente difficoltà strutturale, nonostante la maggiore incidenza percentuale di imprese straniere sul totale.

A livello provinciale, Prato mantiene il primato assoluto con una quota del 32,7% di imprese straniere sul totale, seguita da Trieste (20%) e Imperia (18,2%), che supera Firenze (18,1%). In fondo alla classifica si trovano le province meridionali, con Barletta-Andria-Trani a chiudere la graduatoria nazionale.

Per quanto riguarda le imprese individuali, i dati di Futurae permettono di delineare la mappa dei principali Paesi d’origine degli imprenditori stranieri. Marocco, Romania e Cina rappresentano complessivamente il 34% del totale, seguiti da Albania, Bangladesh e Pakistan (19%) e da Egitto, Nigeria e Senegal (11%).

Le differenze territoriali si riflettono anche nella specializzazione settoriale. Nello specifico, gli imprenditori marocchini sono più presenti nel commercio (21,6%) e nelle province dello Stretto, i romeni prevalgono nelle costruzioni (22%), con punte a Viterbo, Torino e Cremona, i cinesi, infine, mantengono una fortissima concentrazione nel manifatturiero e nei servizi ricreativi, con epicentri in Toscana (Prato 68%, Firenze 27%) e Marche (Fermo 29%).

Nel complesso, i dati parlano di una realtà in evoluzione. Le imprese straniere non solo crescono in numero, ma consolidano il proprio ruolo economico e sociale, trasformandosi in un pilastro dell’economia reale. Contribuiscono alla diversificazione del tessuto produttivo, all’occupazione e alla rigenerazione dei territori, specialmente in contesti urbani e nei distretti artigianali.

L’Italia, sempre più crocevia di competenze e culture economiche diverse, si conferma un terreno fertile per l’imprenditoria internazionale. Il progetto Futurae, finanziato dal Fondo Nazionale per le Politiche Migratorie, punta proprio a valorizzare questo patrimonio, promuovendo inclusione, formazione e sostegno all’avvio d’impresa per i migranti.
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